Euro 2020 – A 6 minuti dalla fine la Germania era fuori dagli ottavi e quarta nel girone e l’Ungheria stava per arrivare agli ottavi compiendo une vera e propria impresa contro tutto e tutti. Poi però il pari tedesco e l’accomodante pareggio tra Francia e Portogallo hanno rispedito a casa i coriacei ungheresi tra gli applausi di chi ama lo sport e la gioia di chi delle proprie battaglie egoiste si fa vanto!
A Monaco di Baviera, la prima occasione arriva dopo tre minuti, con il lancio di Hummels per Kimmich e il diagonale respinto con la mano destra da Gulacsi. All’11’, l’Ungheria passa clamorosamente in vantaggio con l’incornata di Szalai, che impatta perfettamente il cross di Sallai. I tedeschi accusano il colpo e faticano a rispondere, ma al 21’ trovano la più grande occasione nel primo tempo: la traversa colpita da Hummels e, sul susseguirsi della stessa azione, la zampata di Ginter bloccata da Gulacsi, che blinda il vantaggio ungherese dopo i primi 45 minuti.
Nella ripresa, il portiere del Lipsia è bravo a murare Havertz dalla distanza, con la Germania che non riesce a schiacciare la formazione di Rossi. Löw allora rompe gli indugi e inserisce Goretzka e Müller al posto di Gundogan e Gnabry. Al 62’, Sallai colpisce il palo da calcio di punizione, con Neuer che però è sulla traiettoria e controlla il calcio piazzato del centrocampista del Friburgo. Quattro minuti dopo, arriva il pareggio, con Havertz che di testa insacca a porta vuota dopo la clamorosa uscita a vuoto di Gulacsi, beffato da Hummels.
L’incubo eliminazione sembra allontanarsi, ma alla prima occasione l’Ungheria si riporta in vantaggio: Schafer si tuffa di testa sul lancio di Szalai e anticipa Neuer, firmando il 2-1 per la formazione di Rossi. La Germania va vicina al 2-2 all’81’ con Kroos, che scambia con Gosens e ci prova con l’esterno destro, sfiorando il palo. Tre minuti dopo, arriva il gol che regala gli ottavi di finale alla Germania: Goretzka si fionda su un rimpallo dal limite dell’area, nato da una conclusione di Werner (entrato al posto di Havertz), e con un potente destro batte Gulacsi.
Finisce 2-2, esattamente come in Portogallo-Francia: la Germania chiude così al secondo posto il gruppo F e si guadagna la sfida all’Inghilterra, avversaria negli ottavi di finale. Saluta a testa altissima invece l’Ungheria, capace di giocarsi le sue possibilità di qualificazione in un girone, definito alla vigilia, più che proibitivo e invece in mano agli uomini di Marco Rossi fino all’84’.
“Siamo dispiaciuti perché eravamo molto vicini alla qualificazione, che sarebbe stata storica, incredibile”. Il tecnico italiano Marco Rossi, c.t. dell’Ungheria, non nasconde l’amarezza per l’impresa sfiorata ma si dice fiero di quanto fatto dalla sua squadra, questa sera nel 2-2 a Monaco di Baviera contro la Germania. “Ma anche nelle più grandi favole ci possono essere finali sfortunati. So – aggiunge Rossi – che tecnicamente non siamo una delle migliori squadre al mondo, ma tatticamente e nella lotta sono molto orgoglioso della mia squadra, molto orgoglioso di essere il tecnico di questa squadra”.
2.2 alla Puskas Arena tra Francia e Portogallo che passano a braccetto agli ottavi. Con Mbappé in ombra la scena se la prendono Ronaldo e Benzema: il primo si conferma un cecchino dal dischetto e va in fuga nella classifica cannonieri con 5 reti; l’ex compagno del Real trova i suoi primi gol in un Europeo, prima realizzando un rigore inesistente e poi con un diagonale vincente innescato dal talento di Pogba, tra i migliori in campo.
Fernando Santos passa al 4-3-3 e, a sorpresa, lascia fuori Bruno Fernandes per irrobustrire il centrocampo con i muscoli di Renato Sanches. Rispetto alla gara con l’Ungheria, Deschamps fa tre cambi: fuori Pavard (diffidato), Digne e Rabiot, dentro Koundé, Lucas Hernandez e Tolisso. Il primo squillo è lusitano, ma la torsione di testa di Ronaldo è facile preda di Lloris (6’). Passano 10 minuti e arriva la risposta francese con Mbappé, innescato da Pogba: il destro a giro del fenomeno del Psg è respinto da Rui Patricio. La squadra di Santos tiene bene il campo, è brava ad accorciare in fase difensiva e a non lasciare spazi con un Renato Sanches che in mezzo al campo corre per tre e un Bernardo Silva che appena prende palla prova sempre a saltare l’uomo. Gli equilibri saltano, però, su calcio da fermo: Lloris esce in ritardo su Danilo e lo prende in piena faccia con un pugno. Rigore sacrosanto assegnato da Mateu Lahoz. Dal dischetto al 31’ Ronaldo non sbaglia e spiazza Lloris. Il gol subìto è una mazzata per i ragazzi di Deschamps, che non riescono a scuotersi. Così il Portogallo, pur senza portare particolari pericoli (due conclusioni sballate di Moutinho), legittima il risultato fino alla frittata del fischietto spagnolo che al 45’ punisce con il rigore un regolare contatto di gioco tra Semedo e Mbappé, con il portoghese che non fa altro che tagliare la strada al francese. Benzema spiazza Rui Patricio (47’).
Entrambi i tecnici effettuano una sostituzione nell’intervallo: Joao Palhinha prende il posto di Danilo, probabilmente non al meglio per il colpo subito da Lloris, mentre il cambio di Deschamps è esclusivamente tattico con Digne che prende il posto dell’ammonito Hernandez e in costante difficoltà con Bernardo Silva.
Non passano due minuti e la Francia ribalta la partita: splendido il filtrante di Pogba per Benzema, che in diagonale fa secco Rui Patricio. Il guardalinee segnala il fuorigioco, il Var lo corregge (47’). Ronaldo non ci sta e due minuti dopo sovrasta Kimpembé di testa ma conclude a lato. Il Portogallo è clamorosamente fuori da Euro 2020, ma ci pensa Ronaldo, procurandosi il rigore (netto fallo di mano di Koundé proprio su un suo cross), spiazzando ancora Lloris: gol numero 109 in Nazionale, eguagliato il record assoluto dell’iraniano Ali Daei.
Per CR7 21 reti tra Europei e Mondiali, staccato di due centri Klose. I francesi, pur certi della qualificazione, provano a vincerla e al 67’ solo un fenomenale Rui Patricio nega l’euro-gol a Pogba con l’aiuto della traversa e sulla ribattuta respinge anche il tiro di Griezmann. Con il passare dei minuti il ritmo cala e solo nel recupero, a squadre già qualificate, arriva l’ultimo brivido quando Bruno Fernandes stende Coman, ma il fallo è appena fuori area.