Calcio – Proseguono le difficoltà causate dal covid anche nel pianeta calcio. Tra giocatori positivi e trasferte a rischio, il pericolo di uno stop non è così remoto.
Il professore ordinario di Igiene dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nonchè consigliere del ministro della Salute, Walter Ricciardi, ha tracciato la linea da seguire per arginare i contagi da Coronavirus. Secondo il professore non bastano le misure restrittive previste dal nuovo Dpcm. “Serve un lockdown in alcune aree del Paese, il calcio lì si deve fermare”.
Nel corso dell’intervista a Tiki Taka il professor Ricciardi ha lanciato un monito al mondo del calcio, spiegando che il protocollo va rivisto: “Il protocollo va sicuramente riscritto – ha detto – Era stato fatto a maggio in una fase dell’epidemia calante e che si riferiva alla conclusione del campionato, non alla gestione ordinaria del campionato in una fase di recrudescenza del virus”.
Ora è anche peggio di maggio – ha aggiunto – perché ci approssimiamo all’inverno e la situazione non è più localizzata come nella prima fase. Giocare in una bolla, controllare in maniera forte il personale e lo staff, con questa circolazione del virus, è un’ipotesi fattibile”.
Lockdown del calcio? “Spero non sia necessario, ma l’indice di contagiosità che vediamo in alcune aree del nostro Paese è preoccupante: Vedi Milano, Napoli e Roma. Alcune zone del Piemonte e Liguria. Servirebbero delle chiusure mirate che scongiurerebbero uno lockdown generalizzato. Mi spiace perché se non ci fosse stato il “liberi tutti” sarebbe stato molto più facile tutto”.
Interrogato anche sulle possibili conseguenze dello svolgimento della partita Rennes-Krasnodar di Champions League ha detto: “Noi abbiamo studiato Atalanta-Valencia e Liverpool-Atletico Madrid (partite giocate a febbraio e a marzo 2020, ndr). Possiamo dire, senza ombra di dubbio, che queste due partite sono state motore di circolazione del virus, purtroppo di tanti malati e purtroppo anche di molti morti. E ho paura che succederà la stessa cosa. Sarà sicuramente una bomba microbiologica data la circolazione attuale in Francia