Coppa Italia – Calcio – Confermato il pronostico della vigilia: in finale Juve e Napoli

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Coppa Italia – Calcio – Il pronostico della vigilia è confermato: Milan ed Inter non sono riuscite a ribaltare i risultati negativi delle partite di andata.

Il calcio italiano è tornato dopo 95 giorni dall’ultima gara di Serie A (Sassuolo-Brescia del 9 marzo) e 94 dopo l’ultima uscita di una nostra squadra in Champions (Valencia-Atalanta, 10 marzo). E’ toccato a Juventus e Milan far ripartire l’Italia del pallone dopo il lockdown per contenere la pandemia di Covid-19. Lo 0-0 fa felice la Juve, che stacca il pass per la finale grazie al pari rocambolesco rimediato all’andata (rigore di Ronaldo al 91′), il Milan esce a testa alta, senza essere stato mai sconfitto nelle due partite. Per la Juventus è la diciannovesima finale di coppa Italia,

Maurizio Sarri ha poi analizzato la prestazione di alcuni singoli, a partire da Cristiano Ronaldo, che al 16′ ha sbagliato il calcio di rigore che poteva portare in vantaggio i rossoneri: “Ronaldo ha accettato di giocare in posizione più centrale, ha fatto come il resto della squadra: molto bene la prima mezz’ora e poi ha sofferto di più. Non è abituato a sbagliare un rigore, può aver avuto qualche ripercussione mentale, ma è stato sfortunato. Stesso discorso per Dybala e per tutti gli altri. Douglas Costa? E’ stato uno dei migliori, l’ho sostituito per paura. Ho preferito tenerlo fuori, visto che in altre occasioni ha avuto problemi fisici. Si sta allenando con continuità e può fare la differenza”. Infine, Sarri ha commentato la prima volta alle prese con le 5 sostituzioni. Una novità che lo ha preso un po’ di sorpresa: “Ho sbagliato a cambiare tre giocatori in un colpo solo, mi sono fatto prendere dall’entusiasmo con le cinque sostituzioni. In quel momento abbiamo perso di mano la partita e forse avrei dovuto selezionare le sostituzioni in modo più frazionato”.

L’Inter si impegna, ma non ce la fa e il Napoli approda in finale di Coppa Italia. I partenopei affronteranno la Juvenuts, mercoledì 17 giugno, a Roma. Nella semifinale di ritorno disputata al San Paolo contro i nerazzurri, la squadra di Gattuso ha pareggiato 1-1, ma conquista la finale grazie allo 0-1 dell’andata a San Siro. Inutile, quindi, il gol da corner (deviato) di Eriksen, pareggiato da Mertens che stacca Hamsik nella classifica all time dei cannonieri napoletani, portandosi da solo a quota 122 reti.

Non era una serata come le altre, per Gennaro Gattuso. E non per l’importanza della partita o per il ritorno in campo dopo tre mesi di stop forzato. Per Ringhio questi tre mesi sono coincisi con un momento personale molto difficile: la perdita della sorella Francesca, morta dieci giorni fa. Evento che ha profondamente segnato l’allenatore, come logico che sia. Si era capito già dagli istanti successivi al minuto di silenzio osservato prima di Napoli-Inter: da quel bacio mandato verso in cielo, un dolce pensiero rivolto alla sorella. E ne è arrivata ulteriore conferma al termine della partita, quando Gattuso i è commosso nelle prime battute dell’intervista ai microfoni della Rai.

“Voglio ringraziare tutto il mondo del calcio, le persone che sono state vicine a me e la mia famiglia. È stata dura. La dedico ai miei genitori, a mia sorella. Eravamo molto legati a lei e mi dispiace molto. Ringrazio i ragazzi per la gioia che mi hanno dato oggi”.

Sono stati 90 minuti di sofferenza, quelli contro l’Inter. Ma il Napoli ha centrato l’obiettivo:

“Il primo gol è da polli, non è un errore di Ospina ma di posizione della prima linea. Ma la squadra ha fatto bene, siamo ripartiti da dove avevamo finito 95 giorni fa. Dopo il gol di Mertens ci siamo liberati un po’. Non era facile, dopo 95 giorni. Ma rispetto per le migliaia di persone che ci hanno lasciato, è stata una roba devastante”.

Il contratto e il possibile rinnovo sono stati un tema delle ultime settimane. La sua permanenza a Napoli è praticamente scontata, ma si cerca ancora l’accordo preciso sulla durata del contratto.

“Voglio vivere quello che facendo con grande tranquillità. Non penso ai soldi, mi piace lavorare con persone che mi seguono e mi stimano. E qui ho trovato una società che mi dà la possibilità di allenare giocatore molto forti e voglio continuare qui. Uno, due, tre anni non lo so. Poi se mi si chiude la vena e sbrocco, mi conoscete, i contratti non valgono nulla”.

Adesso sguardo rivolto a mercoledì 17 giugno: il giorno della finale di Coppa Italia contro la Juventus.

“Affrontiamo una squadra abituata a vincere, composta da grandissimi campioni, con una certa mentalità. Ma possiamo giocarcela. Servirà una grande partita per vincere”.

La mancata qualificazione  lascia l’amaro in bocca a Stefano Pioli, intervenuto nel dopo partita: “Nel doppio punteggio pesa il rigore dell’andata. Abbiamo subito troppo la pressione iniziale della Juventus e abbiamo concesso l’ingenuità dell’inferiorità numerica. Grandissima partita dal punto di vista difensivo contro un avversario molto forte e abbiamo anche avuto 2 o 3 occasioni per vincere. Peccato, ma l’obiettivo rimane la conquista dell’Europa, adesso attraverso il campionato. La differenza tra noi e loro è stata minima, non credo di aver giocato peggio dei nostri avversari nella doppia sfida. Paradossalmente difendere in una situazione di difficoltà può essere più semplice, questo però ci deve insegnare che possiamo essere solidi e che bisogna ripartire bene in campionato. Abbiamo un obiettivo importante da conquistare, siamo dispiaciuti”. L’allenatore rossonero ha anche analizzato la gara in ottica campionato, prendendo le cose positive viste nel match contro la Juventus per cercare di dare l’assalto alla qualificazione in Europa: “Dobbiamo avere più continuità. Abbiamo fatto ottime gare, ma ci vuole più concretezza e determinazione in campionato. Abbiamo le qualità per finire bene, dovremo metterci tanto del nostro”.

Dal canto suo l’allenatore dell’Inter assolve i suoi giocatori: “Penso che nelle due partite avremmo meritato molto di più. Stasera a livello di prestazione ho pochissimo da rimproverare ai ragazzi”, Antonio Conte è battagliero dopo il match che ha sancito l’eliminazione dell’Inter dalla Coppa Italia.

“Questa è la strada giusta. Abbiamo creato tanto, forse potevamo essere più cattivi sotto porta ma ho visto delle parate di Ospina strepitose. Dispiace per il gol subito, è stata una leggerezza che potevamo evitare. La partita l’abbiamo fatta noi, in lungo e in largo”, sono le parole del mister leccese.

Conte si altera quando gli chiedono della prestazione di Eriksen: “Eriksen nel 3-5-2? In realtà abbiamo giocato con il 3-4-1-2. Poi magari in tv si vede un’altra cosa. Guardate che oggi ha giocato trequartista, non deve fare tanti metri. E sono soddisfatto, magari dalla panchina ho visto un’altra partita. È stato determinante, poteva anche fare un altro gol. Mi sembra che sia solo una nota positiva”.

Secondo il tecnico nerazzurro la squadra ha dato segnali importanti: “Vedo il bicchiere mezzo pieno, abbiamo creato tanto. Ospina è stato il migliore in campo. Si può migliorare in tutto, però ho veramente poco da rimproverare a livello di prestazione, voglia e determinazione. I ragazzi avrebbero meritato di giocare la finale per quello che s’è visto nelle due partite. il Napoli ha giocato una partita chiusa, quando trovi questo tipo di situazioni non è mai facile per i centrocampisti. Nonostante il loro atteggiamento, abbiamo fatto tanto. Abbiamo step da fare ma questa è la strada, l’Inter oggi ha fatto un’ottima partita in tutte le fasi. Dominare il Napoli non è facile”.




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