Calcio – UCL: Milan e Inter, ora il percorso è in salita

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Calcio – Il cammino verso gli ottavi di Champions League per Milan e Inter si fa più difficile. A decidere il futuro dei rossoneri e nerazzurri saranno molto le due prossime sfide contro Porto e Sheriff. Per continuare a sperare nella qualificazione servirà sicuramente fare il bottino pieno: 6 punti per affrontare le ultime due partite del girone con qualche chance di proseguire il cammino.

I rossoneri sono ancora a 0 punti dopo le sconfitte contro Liverpool e Atletico Madrid e la doppia sfida consecutiva con i lusitani è cruciale. Squadra di Pioli ultima nel girone visto che i portoghesi hanno strappato un pari alla prima giornata alla banda del Cholo Simeone. Per il Milan sarà fondamentale battere due volte i portoghesi per continuare a sperare e cercare di ribaltare la situazione.

Discorso simile per l’Inter che si trova con un solo punto con lo Shakhtar di De Zerbi. Davanti il sorprendente Sheriff Tiraspol a punteggio pieno dopo l’impresa di Madrid con il Real. Ora la doppia sfida con i moldavi rappresenta il momento della verità per Simone Inzaghi. Bisogna recuperare assolutamente terreno e sperare magari in un pari tra gli spagnoli e gli ucraini.

Il Milan esce senza punti dalla sfida contro l’Atletico Madrid, come l’ultima volta, in una sfida però dominata fino a che la parità numerica e il fisico ha retto. Dopo il vantaggio meritato di Leao, l’espulsione ingenua di Kessie già prima della mezz’ora di gioco ha avuto la grave pecca di mandare troppo presto fuorigiri il motore della macchina di Pioli, capace di trascinarsi in folle fino a cinque minuti dalla fine del tempo regolamentare salvo poi cadere nella rimonta dell’Atletico Madrid fino all’1-2 finale. Restano gli applausi, ma quelli purtroppo per Pioli e per i suoi ragazzi non fanno punti. Quelli restano zero dopo due partite con un cammino ora decisamente compromesso nel gruppo B.

Certo il rimpianto per quello che sarebbe potuto essere in undici contro undici rimarrà a lungo nella testa del Milan, ma la storia del match ha raccontato altro. Per i primi ventinove minuti ha mostrato il lato migliore dei rossoneri, aggressivi, veloci e tecnici nel mordere l’Atletico Madrid e cercare il vantaggio soprattutto con l’estro di Diaz e le folate di Leao. Uno a zero sfiorato da Rebic al 19′ lanciato solo davanti a Oblak dal numero 10 spagnolo, e trovato poco più tardi con un diagonale vincente del portoghese sempre su assistenza di Brahim, bravo ad approfittare del mancato raddoppio in aiuto a Koke. Poi la svolta, purtroppo per il Milan negativa, del match. Al 29′ Kessie già ammonito è intervenuto in ritardo in mezzo al campo vedendosi sventolare il cartellino rosso, lasciando i compagni in inferiorità numerica per un’ora e chiudendo lì la prima parte di gara come l’avevamo conosciuta.

Simeone sopra di un uomo ha alzato immediatamente il baricentro dell’Atletico Madrid, inserendo Joao Felix per Trippier e lasciando al Milan una sola occasione, ma grande così: sul rilancio di Maignan, Leao dopo lo stop si è inventato una sforbiciata che ha baciato la parte bassa della traversa tornando poi in campo. Fermo immagine della serata rossonera, del rimpianto. Nel secondo tempo invece non c’è stata storia con le avvisaglie arrivate già al 46′ con un destro al volo di Suarez fuori di poco. La superiorità numerica, tecnica e fisica dei Colchoneros si è trasformata da subito in assedio contro il 5-3-1 disegnato da Pioli. Con cinque punte in campo più De Paul, l’Atletico ha preso possesso della metà campo rossonera, ma trovando la giocata vincente solo all’84’ con Griezmann, bravo ad anticipare Romagnoli in girata. In pieno recupero poi l’episodio da rigore con fallo di mano di Kalulu su Lemar che ha portato Suarez allo scavetto dal dischetto portando in dote tre punti per Simeone.

C’è grande amarezza nelle parole di Stefano Pioli dopo il ko all’ultimo respiro contro l’Atletico Madrid: “Provo grande delusione, eravamo vicini a un risultato importante contro una squadra molto forte – ha detto il tecnico del Milan nel dopo partita -. In undici contro undici noi abbiamo giocato nettamente meglio e questo ci deve dare ancora più convinzione. Mi spiace perché bastava solamente un po’ più di attenzione, specialmente sul primo gol dove eravamo in tanti a difendere. Uscire ancora sconfitti nonostante lo sforzo in questo momento ci complica la classifica. Ci stiamo dentro bene, siamo lì, ma ci manca ancora quel tassello che può fare la differenza, bisogna stare sul pezzo e dentro le partite con intelligenza e lucidità – ha detto a Sky Sport -. Abbiamo subito l’inferiorità numerica ovviamente, ma ci è mancato davvero poco ed è un peccato per i tifosi e per i giocatori”.

Infine un commento sugli episodi arbitrali, decisivi al termine della serata: “Sul rigore Kalulu è stato poco coordinato, ma erano molto vicini èd difficile dare una valutazione del tocco di mano, forse l’avversario l’aveva toccata appena prima… Kessie? È vero che era già ammonito e poteva stare più attento, ma non mi è sembrato un intervento da doppio giallo già al trentesimo. Di sicuro l’arbitro non è stato il migliore in campo…”.

INTER fermata sul pari

Dal canto suo l”Inter non va oltre lo 0-0 contro lo Shakhtar Donetsk nella seconda gara del Gruppo D di Champions League e rimanda l’appuntamento con la prima vittoria europea della stagione. I nerazzurri disputano un buon primo tempo in cui colpiscono anche una traversa con Barella, nella ripresa subiscono il palleggio degli ucraini, che però nel finale devono ringraziare uno strepitoso Pyatov sulle conclusioni di Correa e de Vrij.

La prima grande chance della serata è per lo Shakhtar, con una rasoiata dal limite di Solomon che sibila accanto al palo alla destra di Handanovic. All’11’ De Zerbi perde Traoré per infortunio: il ginocchio dell’attaccante burkinabé finisce sotto il corpo di Dumfries in uno scontro di gioco, portando a una torsione innaturale che lo costringe a uscire in barella (al suo posto Tete). L’Inter fa un po’ fatica a eludere l’ottimo palleggio dello Shakhtar, ma non appena riesce a crearsi qualche spazio si fa subito pericolosa e al 15′ Pyatov deve ringraziare la traversa sullo splendido destro a giro da fuori di Barella. La partita si mantiene su un equilibrio estremamente precario, ma se da un lato lo Shakhtar riesce ad affondare con una certa continuità, dall’altro l’Inter non riesce quasi mai a coinvolgere Dzeko e Lautaro nella manovra. Il bosniaco ha un’ottima chance sugli sviluppi di un corner, ma da due passi calcia alle stelle gettandola al vento. Nel finale di frazione i ritmi calano e le squadre si accontentano di andare a riposo su uno 0-0 tutto sommato giusto.

In avvio di ripresa spavento per gli uomini di Inzaghi, con Skriniar che si immola in scivolata per anticipare Pedrinho sul pericolosissimo cross di Dodo. Il ritmo di palleggio dello Shakhtar si fa via via più intenso e i nerazzurri cominciano a soffrire e schiacciarsi un po’ troppo nella propria trequarti. Inzaghi sceglie così di sostituire Dzeko e Brozovic con Correa e Calhanoglu, ma a fare la partita continuano a essere i padroni di casa, mentre l’Inter si difende ordinatamente senza riuscire a imbastire il giusto contropiede. A 20′ dalla fine entra anche Sanchez al posto di uno spento Lautaro, ma le grandi occasioni nerazzurre arrivano solo negli ultimissimi minuti: prima il destro di Correa, poi, sull’angolo seguente, la zuccata di de Vrij, entrambe neutralizzate dai riflessi di uno straordinario Pyatov, fin lì praticamente spettatore.

LIVE - Inzaghi: "0-0 il risultato più strano. Abbiamo trovato un gran portiere"

Inzaghi è chiaro: “Penso che lo zero a zero sia il risultato più strano. Abbiamo avuto tantissime occasioni, ma abbiamo trovato un grande portiere. Lo Shakhtar è un’ottima squadra, allenata molto bene da De Zerbi”.

Come valuta la situazione del girone?
“Penso sia molto equilibrato. Bisogna vedere il doppio confronto che avremo con lo Sheriff, e il loro doppio confronto con il Real Madrid. Passeranno due partite, poi vedremo la situazione in vista dello scontro diretto a Milano con lo Shakhtar”.




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