PESCARA – Bastava la vittoria al Cesena per festeggiare la promozione anticipata in Serie B e la missione è stata compiuta, non senza sofferenza per merito di un Pescara ordinato e gagliardo che è stato punito oltre i propri demeriti da un gol nel finale di Pierozzi, da poco entrato. 1-0 il finale davanti ai 15547 del Manuzzi, compresi i 491 cuori biancazzurri presenti nel settore ospiti, in quella che è una giornata storica per il Cavalluccio che torna in B dopo anni.
PRIMO TEMPO
Nessuna novità di formazione per mister Emmanuel Cascione, che tornava da avversario in una città nella quale ha giocato 5 stagioni e dove risiede, che ha confermato in toto l’undici iniziale schierato una settimana fa contro il Pontedera al suo debutto in panchina. Dunque rinviato il ritorno tra i titolari di Tunjov, Franchini e Cangiano che sono in panchina come Vergani, tornato tra i convocato dopo l’infortunio di Arezzo in data 21 gennaio. Nella corazzata Cesena regolarmente in campo il capocannoniere del girone Cristian Shpendi, già vociferato addirittura in chiave Juventus per il prossimo mercato. Subito aggressivo il Cesena, che dopo nemmeno 2 giri di lancette ha conquistato il primo corner (poi senza esiti). Delfino corto e compatto, dedito ad una gara di sacrificio e sofferenza contro una squadra di casa trascinata da un tifo infernale. I biancazzurri, oggi in tenuta gialla da trasferta, però al Manuzzi non sono soli: 491 i tifosi al seguito, encomiabili (presente in tribuna Alessandra Mussolini, mamma del terzino pescarese Romano Floriani Mussolini). Prima occasione di marca biancazzurra al 9′, con Cuppone che prova da fuori a bucare un attento Pisseri che devia in corner (poi senza esiti). Determinante nella circostanza la riconquista alta del pallone da parte di Aloi. Il Cesena ha tenuto stabilmente il possesso, ma è stata ancora pescarese la seconda occasione del match con un bolide da fuori area di Aloi che è terminato alto sopra la traversa, ma non di molto. Il primo squillo del cannoniere Shpendi è arrivato al 25′, ma Plizzari ha fatto buona guardia sul diagonale da posizione defilata del giovane attaccante romagnolo, fratello d’arte. Sornione il Cesena non sembra preoccuparsi troppo del cronometro che scorre senza che si sia sbloccato il match e continua nel suo possesso palla prolungato ma sterile.
SECONDO TEMPO
Un Pescara operaio si è poi ripresentato in campo senza sostituzioni decise dal suo tecnico all’intervallo. Come nella prima frazione, anche nella seconda il Cesena è partito aggressivo e grintoso ma senza pericolosità nella sua azione ed è anzi il Delfino a sfiorare il vantaggio grazie ad Accornero (tiro deviato a un difensore che quasi spiazza il proprio portiere). Il Delfino quando riparte sa come mettere in difficoltà il Cesena, ma senza trovare una rete che meriterebbe anche per quanto visto nei primi 60 minuti. Nei primi 20 giri di orologio della ripresa il cesena si vede solo con un tiro a giro del solito Shpendi, terminato a lato. Assolutamente poco per mettere in difficoltà un Pescara ordinato e gagliardo. Quando poi inizia un po’ di stanchezza nel Pescara, il cesena aumenta i giri del motore alla ricerca del gol che può valere la promozione. Il Pescara si gioca così le carte Cangiano e Franchini per i positivi Dagasso ed Accornero. La partita appare assai bloccata, con il Cesena meno brillante del solito al copsetto di un buon Pescara, magari un po’ spuntato ma certamente dotato di personalità ed idee chiare. Nel finale Cascione si gioca la carta Vergani (minuto 83) per un generosissimo Cuppone ma senza esiti. Il Pescara non riesce però a strappare un punto utilissimo perchè Pierozzi da poco entrato di testa piega la resistenza pescarese e regala la B anticipata al popolo bianconero.