Calcio – Il record di imbattibilità si ferma questa sera, il Palermo perde (giustamente) 2-3 contro un agguerrito Ascoli, padrone del campo per quasi tutto il match. Il peggior Palermo dell’ultimo mese non convince e consente al pubblico presente al Barbera di essere, probabilmente, l’unica nota positiva di questa calda serata di fine estate. La domanda sgorga spontanea: dove è finito il Palermo di Baldini che ha conquistato la promozione?
LA PARTITA
I primi minuti del match sono visibilmente monotoni con ritmi di gioco spenti. La prima occasione degna di nota arriva al 6′ per l’Ascoli. Dalla bandierina gli uomini di Bucchi colpiscono il palo, nessuno dentro l’area tocca il pallone che non si insacca per pochi centimetri.
Nei primi venti minuti del match il Palermo è più spettatore che protagonista. Grande densità invece dei marchigiani che gestiscono bene la manovra nella metà campo. Gli spazi sono chiusi e il pressing dei rosanero è spesso fuori tempo. Al 27’ l’Ascoli trova la rete del vantaggio grazie a Gondo che approfitta del pasticcio della difesa rosanero: Nedelcearu buca il pallone e l’ex Salernitana da due passi non può sbagliare.
Il Palermo prova subito a reagire allo svantaggio: i ragazzi di Corini hanno difficoltà a trovare i giusti spazi fino al 37’ quando ci pensa ancora Matteo Brunori a siglare la rete del momentaneo pareggio: dagli sviluppi di calcio d’angolo Nedelcearu spizza lievemente e il centravanti ex Juventus mette in rete di testa, a pochi passi da Leali. 1-1 e palla al centro.
Per qualche minuto i padroni di casa iniziano a gestire il gioco consapevolmente. Al 40’ ancora un calcio che si conclude con un colpo di testa di Brunori. Pallone largo, ma ancora grande intesa tra Valente e l’attaccante italo-brasiliano. Quando allo scadere dei 5 minuti di recupero sembra che le due squadre siano pronte per andare al riposo, l’Ascoli trova la rete dell’1-2: pallonetto di Gondo e vantaggio bianconero. Difesa del Palermo – con Crivello e Nedelcearu principali responsabili – rivedibile anche in questo caso. Si chiude con silenzio e rammarico la prima frazione di gioco.
SECONDO TEMPO
Dopo soli sette minuti di assenteismo rosanero, arriva la tripletta di Gondo dopo una disattenzione clamorosa di Lancini che lascia correre il centravanti che non sbaglia.
Tre giri di lancetta e al 55′ altra grande occasione per i ragazzi di Bucchi, sempre con Gondo che serve Lungoyi che, però, calcia alto. A un passo dall’1-4 la squadra di Bucchi.
I CAMBI DI CORINI
Al 56’ arrivano i primi cambi di Corini, che inserisce tre nuovi innesti di questo mercato. Dentro Di Mariano per Crivello, Segre per Damiani e Stulac per Broh. Al 63′ Segre al suo esordio fa subito il 2-3: dagli sviluppi di calcio d’angolo il centrocampista si inserisce bene in aria, scavalcando il centrale bianconero e battendo di testa Leali.
Subito dopo aver accorciato le distanze, i ragazzi di Corini al 68′ alzano bene il pressing della partita, ma sono altrettanto bravi i marchigiani ad addormentare il gioco attraverso un fraseggio che spezza i ritmi. Al 74′ lieve occasione di Caligava che con un sinistro impreciso prova a impensierire un attento Pigliacelli. Negli ultimi minuti del match praticamente non si gioca. Ogni occasione è sfruttata dai ragazzi di Bucchi per perder tempo e spezzare le fasi di gioco. Al 79’ gol di Dionisi ma l’arbitro annulla dopo pochi istanti per fuorigioco valutato dal var.
L’unica considerevole occasione degli ultimi minuti arriva con Elia che, adattato come terzino dopo le sostituzioni, all’83’ calcia al volo e impensierisce Leali, costretto a tuffarsi per bloccare la sfera.
All’87’ occasione clamorosa per i marchigiani che con Dionisi – da due passi – hanno l’occasione di chiudere definitivamente il match.
6 Minuti di recupero
Dopo poco più di 6 minuti di recupero non c’è più niente da fare: l’Ascoli torna a vincere al Barbera dopo oltre vent’anni. Poche, pochissime sufficienze per i rosanero che perdono questa sera l’imbattibilità dopo 31 partite.
PALERMO-ASCOLI: CORINI E FLORIANO IN MIXED ZONE