Lazio – Si conclude con un pareggio a reti bianche la sfida tra Torino e Lazio, anticipo della seconda giornata di Serie A. All’Olimpico di Torino va in scena un match equilibrato, ma decisamente avaro di emozioni: i granata provano a imporre il proprio gioco aggressivo, ma non si fanno praticamente mai vedere dalle parti di Provedel, mentre i biancocelesti si rammaricano per un paio di ghiotte occasioni non sfruttate da Immobile nella ripresa. Un punto a testa, alla fine, per Juric e Sarri.
LA PARTITA
Qualche segnale confortante, altri meno per i due tecnici da questa seconda uscita stagionale. Entrambi si godono una prestazione difensiva impeccabile, con voti alti per tutti i componenti dei rispettivi pacchetti arretrati, ma devono fare i conti con la sterilità degli attaccanti. Se in casa biancoceleste qualcosa, almeno nella ripresa, si è visto, in quella granata sembra proprio buio pesto, con un solo tiro in porta in 90′ (una conclusione velleitaria di Ricci dalla distanza) e una squadra ancora alla ricerca di un vero punto di riferimento offensivo. Il campionato è solo all’inizio, ma il lavoro certamente non manca.
Juric sceglie la coppia Vlasic-Radonjic alle spalle di Sanabria, mentre Sarri decide di lasciare ancora in panchina Luis Alberto per dar spazio all’esordio da titolare di Vecino. Il pressing aggressivo dei granata fa la differenza nei primi minuti, con la Lazio che fatica a uscire in maniera pulita dalla propria trequarti e subisce le iniziative dei padroni di casa, pur rischiando poco dalle parti di Provedel. Col passare dei minuti i capitolini si riorganizzano, mettono la testa fuori e al 24′ creano la prima grande chance della serata: Zaccagni premia l’inserimento di Marusic, che però a tu per tu con Vanja, da posizione defilata, calcia addosso al portiere granata. Il Toro si affida soprattutto alle iniziative di Radonjic, ma manca di efficacia e concretezza negli ultimi 16 metri. Un primo tempo equilibrato, ma tutt’altro che spettacolare si chiude inevitabilmente sullo 0-0.
La ripresa comincia sulla falsa riga del primo tempo, con il Torino che prova a imporre il proprio gioco, ma la Lazio più efficace nel rendersi pericolosa. Al 55′, su una palla persa da Linetty, Immobile ha la prima vera chance della sua partita, ma Milinkovic-Savic è ancora attentissimo a respingere sul mancino del capitano biancoceleste. Al 62′ Sarri cambia il centrocampo inserendo Marcos Antonio e Basic per Cataldi e Vecino e pochi istanti dopo Immobile va ancora vicinissimo al vantaggio, ma dopo aver vinto il duello fisico con Buongiorno la sua conclusione è deviata in maniera decisiva dal tacco di Djidji, spegnendosi sul fondo. Nell’ultimo quarto di gara le squadre si allungano, la Lazio alza il baricentro, ma non riesce più a creare i presupposti per il gol. L’ultimo brivido arriva nel recupero, sul corner di Luis Alberto calciato direttamente in porta e smanacciato in acque sicure da Vanja.
SARRI
Maurizio Sarri ha analizzato così lo 0-0 della sua Lazio contro il Torino: “La partita era questa, era chiaro che dovevamo reggere l’urto della loro aggressività e che nel secondo tempo sarebbero calati – ha spiegato ai microfoni di Lazio Style -. Peccato che nella seconda frazione abbiamo sbagliato sottoporta, perché la prestazione è stata bella e solida. Oggi il fraseggio era rischioso, loro erano molto aggressivi. Dovevamo giocare di prima, altrimenti era troppo rischioso. Questa era la partita che abbiamo preparato: un primo tempo solido e una seconda frazione in cui approfittare della stanchezza degli avversari”.
Soddisfatto della fase difensiva: “La prestazione difensiva è stata buona per tutta la squadra. A parte una situazione del primo tempo è stata di ottimo livello”.
Poi ha provato a spiegare il nervosismo dei suoi al momento del triplice fischio: “Quando hanno battuto il fallo il tempo era già scaduto, ma lui ha lasciato proseguire anche dopo il colpo di testa. Quando abbiamo ripreso a campo aperto invece ha fischiato, per quello i ragazzi si sono arrabbiati. A volte gli arbitri se le cercano…
Infine un commento sui singoli: “Secondo me Felipe (Anderson, ndr) a tratti è stato troppo basso e si faceva prendere facilmente, invece doveva ricevere più verso Immobile e difendere più sul terzo che sul quinto. Marcos Antonio? Si è mosso bene, è entrato in una fase di partita complessa, la partita era fisica, quindi meno adatta a lui in quel momento”.
Lazio due punti lasciati per strada ma è stato importante muovere la classifica!