Calcio – L’Inter rispetta il pronostico e si impone in Liguria con un 1-3 ricco di spunti. Dunque tre reti e tre punti. L’Inter torna da La Spezia col bottino pieno per la lotta scudetto. E lo fa con una prova concreta e cinica. Al Picco a decidere il match sono il talento di Brozovic e la “cattiveria” sottoporta di Lautaro e Sanchez. Ma è Inzaghi a vincere la partita con i cambi. Grazie alle sue scelte, infatti, nella ripresa l’Inter cambia passo, accelera e chiude la gara dando più profondità e sbocchi alla manovra. Manovra che a tratti ha messo alle corde gli uomini di Thiago Motta, ma che non ha mostrato la solita fludità in ogni momento. Peccato veniale visti il risultato e la classifica.
Con Dumfries e Perisic sugli esterni e la coppia Dzeko-Correa in attacco, al Picco l’Inter parte meglio in mediana cercando il pressing alto e il possesso con Barella, Brozovic e Calhanoglu, ma è lo Spezia a procurarsi la prima palla gol con Giasy in ripartenza. Pericolo che costringe i nerazzurri ad aumentare subito i giri per prendere in mano il match ed evitare altri rischi. A buon ritmo l’Inter si appoggia a Dzeko e Correa in uscita e spinge sulle corsie per allargare il gioco, creare spazi e attaccare la profondità. Dzeko centra un palo di sinistro in mischia, ma Maresca ferma l’azione per un fallo in attacco dei nerazzurri. Poi Dumfries non trova il tempo giusto di testa sugli sviluppi di un corner e Calhanoglu calcia a lato dal limite. In pressione, i nerazzurri manovrano con ordine e guadagnano metri. Lo Spezia invece si abbassa, fa densità al limite e prova a ripartire a sinistra. Tema tattico che dopo mezz’ora di “studio” porta al vantaggio nerazzurro. A sbloccare la gara ci pensa Brozovic, bravo ad agganciare in area l’assist di testa di D’Ambrosio e a battere Provedel con un sinistro potente e preciso sotto la traversa. Lampo che concretizza la superiorità tecnica nerazzurra e indirizza il match. Corta e ordinata, la squadra di Inzaghi gestisce bene il possesso e costringe i liguri a difendersi. Servito col contagiri da Perisic, Correa ha la chance per raddoppiare i conti, ma Erlic lo mura due volte. Poi il primo tempo si chiude su un destro debole di Dumfries bloccato da Provedel.
La ripresa si apre con una chiusura in area di Skriniar su Agudelo, un tentativo di Gyasi bloccato ad Handanovic e un colpo di testa pericoloso di Erlic su calcio d’angolo. Occasioni che sorprendono un po’ i nerazzurri e danno coraggio alla Spal. Più aggressiva, la squadra di Thiago Motta prova ad alzare il baricentro e a reagire. Atteggiamento tattico che da una parte dà più spinta ai liguri, ma dall’altra concede anche più campo ai nerazzurri. Perisic ruba una palla a Dzeko in area e l’azione sfuma, poi Bastoni e Manaj provano a puntare la porta nerazzurra ma non sono precisi. A caccia di forze fresche in attacco, Inzaghi leva Correa e Dzeko e fa entrare Sanchez e Martinez. Thiago Motta invece si affida a Nzola (costretto poi a lasciare il posto ad Antiste per un problema con l’orecchino) e Verde per dare una scossa. Cambi che danno più spinta ai nerazzurri e che risulteranno decisivi per il risultato finale. Ispirato e dinamico, Barella si procura un paio di buone occasioni, ma non riesce ad affondare il colpo. Poi è Dumfries a sbagliare tutto a due passi da Provedel. Guizzi che preparano il terreno al raddoppio nerazzurro. Dopo due azioni pericolose, ci pensa Lautaro Martinez ad andare a segno con un tocco preciso su assist di Perisic. Rete che smorza la reazione dello Spezia e mette la gara sui binari nerazzurri. In controllo, la squadra di Inzaghi tiene palla e continua a manovrare e a cercare le punte. Sanchez spara di destro, ma Provedel è attento, poi nel finale Maggiore prova a riaprire la gara con un nel destro dal limite che batte Handanovic. Gol che però non fa tremare i nerazzurri. Nel recupero ci pensa infatti Sanchez a chiudere la gara definitivamente firmando un tris che vale tre punti pesantissimi per la corsa scudetto.
CURIOSITA’
La partita M’Bala Nzola contro l’Inter è durata solo dieci minuti, alcuni dei quali neanche trascorsi in campo, per un motivo che ha dell’incredibile. L’attaccante dello Spezia, entrato in campo al quarto d’ora della ripresa per Manaj, è stato subito invitato dall’arbitro Maresca a togliere l’orecchino che porta all’orecchio sinistro visto che da regolamento “tutti i tipi di accessori di gioielleria o bigiotteria sono vietati e devono essere tolti. Non è consentito l’utilizzo di nastro adesivo per coprirli”. Il problema è che Nzola, dopo diversi tentativi, non è riuscito a togliersi l’orecchino, neppure con l’aiuto dello staff medico.
A quel punto Thiago Motta, infuriato per l’accaduto e spazientito per il tempo che passava con la squadra in dieci contro undici, ha deciso di sostituirlo con Antiste, entrato al 70′ come quinto e ultimo cambio per i liguri. L’allenatore italo-brasiliano, dopo la partita, ha dribblato il caso: “Non voglio parlare dei singoli, i tifosi hanno applaudito tutta la squadra perché sanno che sta dando il massimo”.
INZAGHI
Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, ha parlato ai microfoni di Sky Sport nel post partita di Spezia Inter. Ecco le sue parole:
VITTORIA – «Penso che sia stata una vittoria di maturità e di lucidità, perché sapevamo che non era facile e il primo tempo è stato un po’ bloccato. Non mi sono piaciuti i primi 10 del secondo tempo però credo che per quello fatto abbiamo ottenuto una vittoria importante per la classifica».
LA PANCHINA – «E’ importante avere giocatori così. Dopo tanto tempo avevo finalmente tutta la rosa e avevo possibilità di scegliere. C’era anche Caicedo che sta molto bene e meriterebbe dello spazio».
FORZA OFFENSIVA – «A noi piace andare in verticale e giocare così. Abbiamo creato nelle ultime partite ma penso che a livello di numeri anche quando non abbiamo vinto creavamo comunque tantissimo. Ti dà morale e fiducia vincere».
COPPIE D’ATTACCO – «Tutti gli attaccanti sono compatibili tra di loro, hanno giocato insieme Lautaro e Dzeko, poi Sanchez e Correa. L’importante è che giochino così».
GOSENS – «Già oggi poteva essere il suo momento. Lui è arrivato e doveva lavorare. Ora sta benissimo e oggi era prontissimo. Ho però optato per altri cambi. Robin comunque sta lavorando bene così come Caicedo e ci stanno dando una grande mano»