La partita M’Bala Nzola contro l’Inter è durata solo dieci minuti, alcuni dei quali neanche trascorsi in campo, per un motivo che ha dell’incredibile. L’attaccante dello Spezia, entrato in campo al quarto d’ora della ripresa per Manaj, è stato subito invitato dall’arbitro Maresca a togliere l’orecchino che porta all’orecchio sinistro visto che da regolamento “tutti i tipi di accessori di gioielleria o bigiotteria sono vietati e devono essere tolti. Non è consentito l’utilizzo di nastro adesivo per coprirli”. Il problema è che Nzola, dopo diversi tentativi, non è riuscito a togliersi l’orecchino, neppure con l’aiuto dello staff medico.

A quel punto Thiago Motta, infuriato per l’accaduto e spazientito per il tempo che passava con la squadra in dieci contro undici, ha deciso di sostituirlo con Antiste, entrato al 70′ come quinto e ultimo cambio per i liguri. L’allenatore italo-brasiliano, dopo la partita, ha dribblato il caso: “Non voglio parlare dei singoli, i tifosi hanno applaudito tutta la squadra perché sanno che sta dando il massimo”.

INZAGHI

Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, ha parlato ai microfoni di Sky Sport nel post partita di Spezia Inter. Ecco le sue parole:

VITTORIA – «Penso che sia stata una vittoria di maturità e di lucidità, perché sapevamo che non era facile e il primo tempo è stato un po’ bloccato. Non mi sono piaciuti i primi 10 del secondo tempo però credo che per quello fatto abbiamo ottenuto una vittoria importante per la classifica».

LA PANCHINA – «E’ importante avere giocatori così. Dopo tanto tempo avevo finalmente tutta la rosa e avevo possibilità di scegliere. C’era anche Caicedo che sta molto bene e meriterebbe dello spazio».

FORZA OFFENSIVA – «A noi piace andare in verticale e giocare così. Abbiamo creato nelle ultime partite ma penso che a livello di numeri anche quando non abbiamo vinto creavamo comunque tantissimo. Ti dà morale e fiducia vincere».

COPPIE D’ATTACCO – «Tutti gli attaccanti sono compatibili tra di loro, hanno giocato insieme Lautaro e Dzeko, poi Sanchez e Correa. L’importante è che giochino così».

GOSENS – «Già oggi poteva essere il suo momento. Lui è arrivato e doveva lavorare. Ora sta benissimo e oggi era prontissimo. Ho però optato per altri cambi. Robin comunque sta lavorando bene così come Caicedo e ci stanno dando una grande mano»