Calcio – La Roma perde davanti al suo pubblico la partita che le avrebbe potuto dare la testa della classifica. Seppur spinti da un pubblico caldo ed appassionato la Roma sciupa a dismisura e l’Atalanta ottiene i tre punti con tre tiri in porta. Espulso Mourinho per proteste.
LA PARTITA
L’Atalanta spettacolare degli anni passati ha lasciato spazio a una squadra operaia, che rinuncia alla qualità e lotta su ogni pallone grazie a un gruppo unito e che ha dimostrato ancora una volta di saper soffrire. Con il rientro di Zapata e degli altri infortunati, magari tornerà anche il bel gioco, ma per ora Gasperini non può lamentarsi perché in cima si sta davvero bene. Sull’altro lato, invece, la Roma conferma una certa sterilità nel concretizzare le innumerevoli occasioni da gol, un po’ per sfortuna ma soprattutto per errori individuali. Come quello di Abraham che avrebbe potuto riequilibrare la gara e metterla su binari diversi. Mourinho perde Dybala e perde soprattutto i nervi con una sceneggiata che rischia di costargli più di una giornata di stop.
PRIMO TEMPO
Mourinho deve rinunciare all’ultimo minuto a Dybala, uno degli uomini più in forma. Annunciato nella formazione titolare, l’argentino ha dovuto dare forfait in extremis per un problema al flessore della gamba sinistra durante i primi minuti di riscaldamento allo stadio Olimpico. Al suo posto Matic in mediana vicino a Cristante con Pellegrini avanzato sulla trequarti insieme a Zaniola. Abraham di punta. Lunga anche la lista degli assenti per Gasperini, che schiera De Roon nel terzetto difensivo e Scalvini a centrocampo. La punta è Hojlund. L’unica emozione, se così si può chiamare, della prima mezzora è l’infortunio di Musso, che la peggio in uno scontro con il compagno Demiral e dopo soli 8′ è costretto a lasciare il campo a Sportiello. Sono tanti, anche troppi, gli errori tecnici in un primo tempo che decolla solo dopo il vantaggio della Dea: al 35′ Hojlund serve l’accorrente Salvini che al limite stoppa si porta la palla sul destro e la mette nell’angolino dove Rui Patricio non ci può arrivare. Il gol subito è una scossa per i giallorossi, che negli ultimi 5′ creano tre chiare occasioni da gol, dopo una trattenuta di Demiral a Zaniolo che Mourinho ritiene rigore netto: al 41′ Abraham lascia sul posto De Roon ma conclude clamorosamente a alto; passa un minuto e l’inglese vede l’inserimento di Ibanez, murato da un attento Sportiello e per finire al 45′ ancora l’ex Chelsea ha sul piede il pallone dell’1-1 ma calcia addosso al portiere orobico che si salva.
SECONDO TEMPO
Gasp, un po’ a sorpresa, lascia negli spogliatoi gli artefici del gol, Hojlund e Scalvini, per inserire Okoli e Muriel, dirottando De Roon a centrocampo. Proprio il 21enne centrale è protagonista di due contatti in area identici con Zaniolo che infiammano l’Olimpico e gli animi in campo, entrambi valutati correttamente da Chiffi (è prima il romanista a trattenere l’avversario): sul primo Mou perde le staffe e si fa cacciare per proteste davvero animate. A parte un salvataggio di Abraham sulla linea dopo una scivolata di Celik che rischia l’autogol, la ripresa è tutta di marca giallorossa. Lo Special One si gioca anche le carte Belotti e Shomurodov, ma la palla proprio non vuole entrare: in particolare l’uzbeko ha un paio di occasioni che potevano essere sfruttare meglio (colpo di testa a lato tutto solo e destro a lato), prima dell’incredibile chiusura di Hateboer proprio su un passaggio dell’ex Genoa verso Belotti. E al termine deii cinque minuti di recupero, esplode giustamente la gioia dell’Atalanta e dei suoi tifosi.
CLASSIFICA
Ora la sosta: l’Atalanta per due settimane in testa alla classifica con il Napoli, la Roma fuori dalla Champions e sotto gli “odiati” cugini vincenti e convincenti a Cremona.
MOURINHO
“Era la partita più facile da vincere, abbiamo avuto il controllo per 90′ – ha dichiarato aazn -. Magari si può immaginare che Dybala avrebbe fatto almeno un gol. La realtà è il nostro dominio contro una squadra che si è difesa benissimo e ha avuto anche un po’ di fortuna che è una qualità”. Sull’arbitro Chiffi: “C’era un rigore chiarissimo su Zaniolo nel primo tempo dove io ho cercato di parlare con Chiffi a fine partita e gli ho chiesto perché. Se mi dice che non c’è mai rigore se il giocatore non si butta per terra, allora io devo cambiare l’atteggiamento con i miei giocatori e dire loro di buttarsi se no non ci danno il rigore. Io ho chiesto a Chiffi, ma lui non mi ha risposto obiettivamente”.
L’allenatore portoghese rivela le parole di Chiffi: “Situazione a situazione… l’interpretazione… Ma per me non c’entra l’interpretazione. Il rigore c’è. Il calciatore vuole dare continuità all’azione, Demiral fa fallo e non c’è storia. Se c’è bisogno di fargli la piscina, io devo cambiare discorso negli spogliatoi con i miei calciatori”.
Sull’espulsione. “Niente di particolare con Chiffi o con Hateboer, loro sapevano perfettamente che la palla non si poteva mettere in gioco. Hanno buttato una palla per perdere tempo, volevo fermare questo loro obiettivo. Tensione accumulata? C’era elettricità perché la squadra giocava benissimo, questa partita si sentiva che la squadra aveva bisogno di continuità e di ritmo, era quello che volevo in questa situazione”.