Calcio – Altro giro, altra ruota. Come vi ripetiamo da mesi il calcio al tempo del covid è così: in 7 giorni le compagini vanno dalle stelle alle stalle.
RIGORE
Le partite più attese sono state decise dai calci di rigore e da qualche “sbavatura” dei tecnici.
La Lazio è stata punita da un rigore precipitoso e dalla cervellotica decisione di Inzaghi di far marcare Lukaku da Parolo (un po’ come far competere una Ferrari con un motorino). Intendiamoci Parolo va lodato per la sua poliedricità ma chiedergli l’impossibile è stato un grosso errore. Certamente che la serata non stesse nascendo sotto i migliori auspici per la Lazio è stato chiaro quando Radu si è infortunato nel riscaldamento costringendo Inzaghi a spostare Acerbi a sinistra creando scompensi evidenti nel centro della difesa già orfana di Luis Felipe. Se a questo aggiungiamo un rigore a dir poco frettoloso il quadro appare chiaro.
INZAGHI
Rammarico per la sconfitta, ma soprattutto per l’episodio che ha sbloccato la gara. Il penalty concesso all’Inter non è andato giù a Simone Inzaghi: “I ragazzi sono delusi ed amareggiati, quel rigore se lo rivedi venti volte puoi darlo ma loro non lo hanno accettato. Fabbri è stato troppo deciso ad andare subito sul dischetto, ci ha pensato 2-3 secondi come fosse una decisione scontata”. “Potevamo ottenere di più. Sapevamo che l’Inter avrebbe potuto fare la partita che poi ha fatto, abbiamo tenuto bene il campo e il possesso, ma poi leggi il 3-1 finale e c’è rammarico. Prima del rigore stavamo dominando”. Non sono serviti i tanti cambi offensivi nella ripresa: “Ho provato a mettere fisicità in avanti alla fine, perché abbiamo faticato a trovare spazi. Una volta riaperta la sfida, però, non dovevamo prendere subito il 3-1. Peccato. Ho fatto comunque i complimenti alla squadra, perché veniva da un filotto di vittorie consecutive”.
CONTE
Antonio Conte si gode il 3-1 sulla Lazio che vale il primato in classifica per i nerazzurri.
“Il primo posto era un nostro obiettivo, questo deve essere un punto di partenza e non di arrivo. Sappiamo che ora c’è il Milan e arrivarci davanti è molto meglio. Sarà una bella partita”.
Conte spende belle parole per tutti, avversari compresi: “Faccio i complimenti alla Lazio e a Inzaghi, questa è una squadra tosta e di qualità, che veniva da sei vittorie consecutive. Ciò dimostra la forza mentale dell’Inter, con una certa continuità. Lukaku ha dato una grandissima risposta come tutta la squadra. E’ importante per lui in un periodo con prestazioni opache. Oggi è tornato in modo prepotente, ne aveva bisogno”. Indovinata anche la scelta di Perisic: “Il tempo è stato galantuomo con lui, abbiamo lavorato sul ruolo di esterno più difensivo, riesce a fare le due fasi. Può crescere ancora tanto, secondo me ha tante potenzialità. Sono contento, è tornato all’Inter e si è messo in discussione”.
PIRLO
Anche a Napoli non sono mancate le polemiche. Il rigore che ha consentito al Napoli di vincere la partita non è andato giù alla squadra di Pirlo. “Dispiace aver perso per un rigore dubbio. Se l’avessero dato a noi ci sarebbero state molte più polemiche…”. Ad Andrea Pirlo non va giù il modo con cui ha perso a Napoli. “Se si danno rigori del genere allora non ci dovrebbe essere alcun contatto in area”, continua. “Se uno allarga le mani con la palla in mano al portiere, ogni contatto sarebbe rigore in tutti i campi. Avrei voluto vedere se fosse successo a noi un episodio del genere”, ha aggiunto parlando del fallo di Chiellini su Rrahmani.
Pirlo a fine partita è andato dall’arbitro Doveri a chiedere spiegazioni ma non sul rigore: Ho chiarito che se non ammonisce il portiere durante la partita continua a perdere tempo, solo questo. Ci sarebbe da parlare anche del dubbio per la mancata doppia ammonizione a Di Lorenzo… Purtroppo noto che capita che tanti episodi vengano giudicati in modo diverso quando si gioca contro la Juventus, perché siamo ormai sempre sulla bocca di tutti. Pazienza, è andata così, ormai dobbiamo guardare avanti”. Il tecnico bianconero recrimina anche per come è andata la partita: “Non abbiamo subito un tiro in porta. Abbiamo creato tanto, peccato non essere riusciti a trovare il gol. Sono contento per la prestazione, la prestazione che dovevamo fare. Dispiace solo per il risultato”. Pirlo ha tentato di dare la scossa nell’intervallo dopo un primo tempo non esaltante: “Abbiamo fatto girare poco velocemente la palla, la palla girava lenta, loro si posizionavano in modo da poter recuperare, quindi è stato quello l’unico problema del primo tempo, anche non avendo mai concesso occasioni al Napoli. Nel secondo tempo siamo stati più intraprendenti, abbiamo creato di più. L’unica cosa che ci è mancata è stato il gol”, conclude. Insomma il nervosismo in casa Juve è evidente e non aiuta in vista dell’inmpegno di Champions League contro il Porto.
GATTUSO
Nonostante l’importante successo del suo Napoli Gattuso non può dormire sonni tranquilli. Già alle prese con diverse assenze tra giocatori positivi al Covid e infortunati, il tecnico del Napoli perde altri due elementi. Lo stop più grave è quello di Hirving Lozano. L’attaccante messicano, infortunatosi nel finale della sfida di sabato contro la Juve, ha riportato una distrazione di secondo grado al bicipite femorale destro che lo terrà fuori per un mese. Meno grave la diagnosi per il portiere Ospina, infortunatosi nel riscaldamento della match con i bianconeri: per lui distrazione di primo grado all’adduttore della coscia destra.
Sulla partita e sul momento che sta vivendo a Napoli Gattuso è molto chiaro:
“Sono state dette tante cose sul mio conto, a me piace essere giudicato per quello che faccio e mi dispiace quando vengo attaccato a livello personale. Sono grande e vaccinato e riesco a sopportare tante cose, ma sulle cose private e sulle bugie non transigo”. Gennaro Gattuso si sfoga al termine della vittoria contro la Juventus, riferendosi alle tante voci sul suo futuro lontano dalla squadra partenopea che si sono inseguite nelle ultime settimane. “Non ho mai avuto dubbi sul gruppo, in caso contrario avrei preso la mia roba e me ne sarei andato a casa. Senza la fiducia dei giocatori non si può andare da nessuna parte. Io sono un dipendente della società che mi deve giudicare per quello che faccio e fare le sue scelte. Ho massimo rispetto di chi mi paga: io ho la mia visione del calcio e faccio le mie valutazioni, sperando di ottenere i migliori risultati possibili. Ora bisogna guardare avanti, poi alla fine vedremo cosa succederà”.
“Abbiamo sofferto tanto e s’è visto un grande spirito di squadra. Sicuramente la Juventus avrebbe meritato qualcosa in più ma è una grande vittoria, ci voleva per il morale. Sicuramente ora dobbiamo recuperare gente, siamo corti. Quest’anno gli attaccanti non li ho mai avuto a disposizione e se siamo ancora lì è merito dei ragazzi. Ci mancano sicuramente i tre punti con lo Spezia. Abbiamo regalato diverse partite venendo a mancare soprattutto a livello di mentalità. Però dobbiamo pensare anche al fatto che ci sono mancati tanti giocatori in questi mesi”.
PIOLI
Deluso Pioli del risultato e della prestazione del Milan in Liguria.
“Lo Spezia ha vinto meritatamente, è la nostra prima sconfitta giusta. Non siamo riusciti ad esprimerci e l’avversario ci ha punito. Ma sapremo rialzarci, dobbiamo reagire e sicuramente lo faremo”. “Non siamo capaci di vincere le partite sporche – aggiunge Pioli ai microfoni di Dazn – Abbiamo sempre puntato sulla ricerca del gioco e dell’intensità, mentre oggi non ha funzionato niente. A partire dalle mie scelte fino alle prestazioni individuali dei giocatori”. Per l’allenatore rossonero però non c’entra il derby alle porte: “No, eravamo convinti di essere pronti per questa sfida. Non immaginavo una prestazione del genere. Ma siamo stati meno lucidi nella reazione alle difficoltà”. Poteva far comodo Rebic, che però ha alzato bandiera bianca alla vigilia: “Ha avuto un trauma o una distorsione al tendine rotuleo ieri in allenamento – conclude Pioli -. Non era in grado di scendere in campo ma non dovrebbe essere un problema grave. Per giovedì dovrebbe essere pronto”.
L’Atalanta vince a Cagliari nel recupero portandosi dalla Sardegna tre punti importanti per il campionato.
GASPERINI
Gian Piero Gasperini si gode la vittoria: “Senza la prodezza di Muriel non so come sarebbe andata la partita. Gli episodi contano, come il rigore che stavano per dare al Cagliari, menomale che c’è il Var. Era difficile – ammette il tecnico -, il Cagliari è una squadra forte fisicamente, nel secondo tempo abbiamo provato tanto, con poca qualità, ma abbiamo preso una traversa e abbiamo giocato nella loro metà campo, ma ci è voluta una grande giocata per vincerla.
DI FRANCESCO
“L’Atalanta è una squadra forte, ma oggi il Cagliari ha giocato molto bene – ha detto il tecnico -. È stata una grande mazzata prendere gol alla fine della gara, i tifosi e i ragazzi meritavano un altro risultato. Quel poco che abbiamo sbagliato lo abbiamo pagato profumatamente. C’è stata tanta applicazione, anche per il nuovo sistema di gioco che stiamo facendo con Nainggolan che poi non ne aveva più. Avremmo dovuto gestire meglio la situazione del gol. La prestazione ce la dobbiamo portare per il resto del campionato, a partire dalla prossima partita contro il Torino che sarà come uno spareggio, una battaglia in campo”.
Bene anche la Roma che si sbarazza dell’Udinese in pochi minuti e torna nelle parti alte della classifica. Fonseca non può che essere soddisfatto della prestazione della squadra contro i friulani.
FONSECA
“Una bella partita: siamo entrati bene in campo, abbiamo fatto 2 gol, anzi 3 con quello non convalidato, abbiamo creato tante occasioni e poi nella ripresa abbiamo gestito”. Paulo Fonseca è ampiamente soddisfatto dopo il 3-0 all’Udinese che riporta la Roma al terzo posto. “Anche con la Juve avevamo disputato una buona partita ma avevamo sbagliato molto in fase di ultimo passaggio. Stavolta abbiamo fatto meglio. D’altronde lavoriamo tanto per cercare di migliorare in tutti gli aspetti”. Fonseca ha preferito di nuovo Mayoral a Dzeko: “Sono giocatori diversi e il loro utilizzo dipende dalla partita e da come difende l’altra squadra. Mayoral dà profondità alla squadra e oggi, anche se non ha segnato, mi è piaciuto come ha lavorato per la squadra. Ho ritenuto importante mettere Dzeko dopo: eravamo sotto pressione ed era importante il suo appoggio. Ma anche lui ha cercato la profondità, entrambi hanno fatto bene. Col Braga giocherà Edin? Vediamo… Della fascia da capitano non parlo”.