Calcio – La super sfida tra Inzaghi e Mourinho la vince l’ex allenatore della Lazio con una prova convincente ed autorevole dell’Inter. Dunque l’Inter sconfigge 3-1 la Roma nel terzo anticipo della 34esima giornata di Serie A e scavalca momentaneamente il Milan in vetta alla classifica. Match senza storia a San Siro: nel primo tempo lo indirizzano i gol di Dumfries e Brozovic, nella ripresa lo mette al sicuro la zuccata del solito Lautaro. A 5′ dalla fine la rete della bandiera targata Mkhitaryan. Nerazzurri al comando almeno per una notte, giallorossi che vedono svanire le speranze Champions.
LA PARTITA
L’Inter conferma il momento d’oro con un match praticamente perfetto per intensità, qualità e voglia di vincere, annientando con grande cinismo un avversario mai davvero pericoloso e con la testa forse già alla semifinale di Conference League. La zona Champions, invece, sembra ormai un miraggio per la squadra capitolina.
Inzaghi lascia in panchina Bastoni e punta tutto sulla coppia d’attacco Dzeko-Lautaro, mentre Mourinho si affida ad El Shaarawy, per sostituire lo squalificato Zaniolo. L’Inter prova a fare la partita fin dai primi istanti di gioco, ma i ritmi sono piuttosto compassati e la manovra nerazzurra fatica a trovare sbocchi centrali. La prima emozione nasce quindi da un tiro di Calhanoglu al 18′ che Rui Patricio è bravo a neutralizzare. La Roma risponde al 29′ con una zuccata di Mancini sugli sviluppi di calcio piazzato, ma la palla sfiora soltanto la traversa. Pochi secondi ed i padroni di casa passano in vantaggio: Calhanoglu verticalizza in profondità dopo una bella sponda di Dzeko, Dumfries aggira un ingenuo Zalewski e si ritrova a tu per tu con Rui Patricio, trafiggendolo in mezzo alle gambe e al 40′ i ragazzi di Inzaghi raddoppiano: grande intuizione di Perisic per l’accorrente Brozovic, che si beve Mancini, rientra sul destro e trova l’incrocio dei pali con un siluro. Al 45′ Dumfries va vicino al 3-0 di testa su un gran cross di Dimarco, ultima emozione di un primo tempo di fatto a senso unico.
SECONDO TEMPO
La Roma prova a cominciare la ripresa con un altro piglio, ma al 52′ arriva il colpo del ko: perfetto il corner di Calhanoglu, completamente libero di colpire di testa Lautaro. Tutto troppo facile. L’ultima mezzora di gara è quasi accademia, con i tecnici che pensano a far rifiatare i loro uomini chiave in vista dei rispettivi impegni infrasettimanali. A un quarto d’ora dalla fine Correa va a un passo dal 4-0 dopo un folle retropassaggio di Karsdorp, mentre all’85’, su una bella iniziativa di Shomurodov, Mkhitaryan trova la zampata del 3-1. Per la Roma è tempo di Coppa, per l’Inter del recupero che può lanciare i milanesi in vetta alla classifica.
MOURINHO A DAZN
Fino al 30′ la Roma ha tenuto bene il campo, poi?
Prima di tutto loro sono troppa Inter, la squadra più forte del campionato, con giocatori forti sotto tutti gli aspetti. Con rispetto ci sono tanti animali, in senso positivo, nella loro squadra. Per vincere contro di loro o vinci quando sono in difficoltà o devi essere perfetto. Noi non siamo stati perfetti, siamo stati bravi ma non perfetti. Abbiamo avuto una grande palla gol di Mancini sullo 0-0, 10 secondi dopo loro ci segnano cercando la profondità. Nel secondo gol abbiamo perso una palla a centrocampo e di nuovo palla in profondità. Siamo stati bravi ma abbiamo avuto un vuoto di fiducia e concentrazione alla fine del primo tempo. Nel secondo tempo abbiamo preso gol da palla inattiva, cosa che i miei giocatori sapevamo perfettamente. Senza Cristante ne abbiamo preso uno su palla inattiva. Poi abbiamo avuto il possesso palla e coraggio nelle giocate. Se dovevamo perdere una partita dopo 12 partite e 3 mesi da imbattuti, preferisco farlo contro una squadra più forte di noi. Sozza ha avuto una partita difficile, penso abbia 19 partite di Serie A, sono contento per lui. Penso anche che i giocatori abbiano fatto un buon lavoro per aiutarlo. Adesso riposiamo, seguiamo il sogno di andare in finale di Conference, giovedì sarà una partita durissima. Sono orgoglioso dei miei. Ripeto, se devo scegliere di perdere una partita, meglio perdere contro una squadra più forte di noi.
Analizzando la partita ci sono due squadre che vengono da un momento importante e l’hanno giocato, il gap è la differenza tra una big e una che vorrà diventarlo. Quanto manca alla Roma per avvicinarsi?
Manca tempo, lavoro, crescita dei giocatori. Zalewski ha tanta qualità ma è un bambino che fa degli errori. Ci sono squadre come l’Inter che pagano per avere Gosens in panchina, noi non lo facciamo ma noi lavoriamo con Zalewski per migliorarlo, stiamo parlando di un esempio isolato. Penso che la Roma sia più squadra rispetto a 3 mesi fa a tutti i livelli, la nostra proposta di gioco oggi è stata molto molto positiva. Se non abbiamo avuto più palla, più palle gol è merito loro. Abbiamo cercato di creare strategicamente situazioni, ma loro sono brave. I difensori sono bravi, sulle fasce sono fisicamente fortissimi. Sono una squadra molto brava, non sono dispiaciuto con i miei. Se oggi non avessimo affrontato l’Inter ma un’altra squadra avremmo vinto.
Il cuore le suggerisce anche che se deve perdere preferisce farlo con la sua ex squadra…
No, non è vero. Amo l’Inter, l’Inter mi ama ma voglio vincere tutte le partite. Non giochiamo più con Inter, Milan, Juve, Napoli e oggi mi piacerebbe dire che vorrei che l’Inter vincesse il campionato. Oggi posso dirlo, prima della partita volevo vincere e cercare di dimenticare dove stavo giocando. Amo l’Inter, ma amo Roma e il mio lavoro. Siamo pagati per vincere.
L’atteggiamento della Roma era di una squadra coraggiosa. Cosa aveva pensato nella preparazione della partita?
Noi volevamo prenderli alti, ma quando prepari una gara contro l’Inter trovi sempre problemi. Hanno una cultura tattica da 3 anni, prima con Antonio (Conte, ndr), ora con Simone (Inzaghi, ndr). Sanno fare gioco diverso: se crei un problema, loro ne creano uno diverso. È difficile da affrontare. Anche se il risultato è simile all’andata e alla partita di Coppa Italia il modo in cui abbiamo giocato è completamente diverso. È una squadra che cresce. Ovviamente il risultato è sempre importante, ma il modo in cui giochiamo nell’evoluzione della squadra è importante per me. Se avessimo segnato 1-0 loro avrebbero avuto la pressione. Ma il calcio è così: quando giochi con un avversario più forte non puoi sbagliare e hai bisogno di una piccola stella dalla tua parte. Complimenti a loro, a Sozza che è un giovane ragazzo che ha fatto bene, magari ha sbagliato qui e lì ma la sensazione globale è che ha fatto bene. La settimana scorsa se fosse stato lui l’arbitro invece del signor.. come si chiama, ho dimenticato…
Di Bello?
Si, Di Bello… Avremmo avuto 3 punti a Napoli.
La sconfitta sembra facile da spiegare: l’Inter è la più forte?
L’Inter è superiore e si sente, ma la mia squadra mi è piaciuta. Per vincere qui devi trovarla in difficoltà e ed essere perfetti. Con Mancini potevamo trovare il gol nel momento in cui controllavamo la gara. Negli ultimi mesi siamo cresciuti, ma se oggi non si è visto è perché loro sono fortissimi con de Vrij perfetto su Abraham. Negli ultimi 20 minuti si è vista la differenza, i ragazzi sono mancati in autostima nonostante il buon avvio nella ripresa. Loro sono forti in difesa e in attacco, hanno una panchina tremenda che migliora l’undici in campo. Perdiamo una partita contro una squadra più forte.
Com’è la vista la Roma rispetto a due mesi fa qui in Coppa Italia?
Risultato simile e poteva essere chissà diverso, ma oggi noi sappiamo giocare e cosa fare. Se Mancini fa gol, attenzione, non so che piega prende la partita. Oggi abbiamo perso quella struttura di squadra sinonimo di crescita. Non sono mai contento dopo un ko, ma lo sono per l’arbitro: va detto anche quando perdi, al di là di piccoli errori potenziali. Ora pensiamo al Leicester che ha tanta qualità, è una squadra di Premier, ma siamo fiduciosi. Proveremo a recuperare Cristante e Zaniolo”
L’ovazione dei tifosi per lei?
Mi è piaciuto perché è arrivata solo quando ormai non avevano più paura di noi. Non all’inizio, non durante, ma solo quando hanno tirato un sospiro di sollievo. Io per novanta minuti ero un nemico, volevo vincere e non sono venuto a fare qui il fenomeno. Sono un amico dell’Inter, è bello sentire che la gente non dimentica, che sono il benvenuto anche da avversario
Si è vista la crescita della sua squadra, ma quanto pesano gli errori arbitrali passati? Un rimpianto la doppia sfida con la Juve visto quanto è cresciuta oggi?
Si possono dire tante cose, ma è difficile parlarne ora. Si dovrebbe parlare di episodi arbitrali tremendi contro di noi. Per questo oggi parlo degli arbitri anche con una sconfitta, voglio fare i complimenti a Sozza. Ovviamente oggi siamo più bravi di 4-5 mesi fa, ma la verità è che non voglio parlare più di queste cose. Faccio i complimenti a Sozza, un arbitro giovane, e li ho già fatti a Rocchi, per lui era una partita dura. Faccio i complimenti anche ai giocatori di entrambe le squadre, lo hanno aiutato con correttezza e fair play. Noi siamo migliorati e penso solo a questo, magari segnare il gol del 3-2 avrebbe spaventato un po’ di gente (ride, ndr), ma va bene così.
INZAGHI
Sul finale di stagione:
“Purtroppo manca ancora tanto alla fine. Avremo un calendario molto fitto di partite intense e difficili, finale di Coppa Italia compresa. Dovremo essere bravi a recuperare energie fisiche e mentali“.
Che effetto le ha fatto San Siro pieno?
“Bellissimo. Settantacinque mila persone, più le altre settantacinque mila del derby, sono state due giornate fantastiche. Purtroppo il calcio non ce le fa godere abbastanza perché domani dobbiamo già pensare al Bologna, avversario difficile che ci creerà problemi”
Come sta la squadra?
“La squadra sta bene. Quando vinci cinque partite di fila c’è un ottimo morale ma sappiamo che dobbiamo continuare e fare più punti possibili. Le altre corrono, noi al momento siamo ad inseguire ma vediamo cosa succede“.
Il momento di appannamento vi ha dato l’opportunità di migliorare le cose da mettere a posto?
“Sì, sono d’accordo perché abbiamo giocato un ottimo calcio in tutto il periodo. Poi abbiamo avuto quella flessione, dove sono passate tutte le squadre, più di risultati che di gioco. Purtroppo sappiamo che nel calcio gli episodi sono determinanti e qualche palo o qualche occasione sciupata di troppo ci hanno fatto perdere dei punti che dobbiamo essere bravi a recuperare. Dobbiamo continuare a farne perché questi non bastano“.
SIMONE INZAGHI IN CONFERENZA STAMPA
“Affrontavamo un avversario in forma, che non perdeva da 12 partite e che creava problemi ad ognuno. Non era semplice ma abbiamo preparato in 3 giorni una partita importante contro un avversario di valore“.
Si è lamentato dell’approccio con la Fiorentina, ora l’atteggiamento è stata la svolta?
“L’approccio è determinante, nelle ultime partite siamo rimasti lucidi. La partita è un insieme di scelte, puoi prepararla bene ma sono i giocatori a scegliere in campo e da loro ho avuto grandi segnali”
Oggi avete giocato voi, domani il Milan. Un problema la mancanza di contemporaneità?
“Assolutamente no, ormai ci siamo abituati, da tempo funziona così. Capita di giocare prima o dopo, per fortuna ci sono le tv e bisogna rispettarle sempre e comunque”
Quant’era importante vincere per garantirsi l’opportunità con il Bologna per il sorpasso?
“Volevamo la vittoria indipendentemente da mercoledì. Affrontavamo una squadra e un allenatore importante. Abbiamo fatto una partita seria e concentrata nel primo tempo e abbiamo meritato la vittoria”
Brozovic può crescere ancora?
“Sicuramente Brozo può anche diventate un fattore nelle aree avversarie, a prescindere da questo è un giocatore importante che ci sta dando risultati. Ma dopo 5 vittorie parlare solo di lui è riduttivo, ma queste vittorie non bastano, abbiamo davanti ancora un percorso molto lungo”
SIMONE INZAGHI A DAZN
Non regala complimenti, oggi ho visto applaudire la sua squadra. La cosa che la soddisfa di più?
“La concentrazione. Temevo molto questa partita, veniva 3 giorni dopo il derby, contro un avversario di assoluto valore che non perdeva da 12 partite con giocatori di qualità. Bisognava mettere in campo una prestazione di valore e i ragazzi sono stati bravissimi“.
Può dirci qualcosa sulla gestione di Lautaro?
“Lautaro aveva bisogno dei gol, ma non è mai stato un problema. C’è stato un periodo in cui non ne ha fatti, ma si presentava sempre davanti al portiere. Qualche volta ha riposato com’è giusto che sia, adesso deve continuare come devono continuare gli altri attaccanti“.
La Roma ha provato a creare problemi, non mi viete innervositi. Avete ritrovato anche nei volti la serenità e voglia di giocare a calcio.
“È un’ottima lettura. Contro un avversario che ci è venuto a prendere, con Brozovic marcato nel primo tempo e il terzo centrale, nel secondo tempo hanno bloccato Skriniar. Non perdevano da 12 partite e dopo il derby i ragazzi sono stati bravi, hanno fatto una grandissima partita sapendo che è un punto di partenza. Abbiamo perso terreno, siamo dietro e dobbiamo inseguire. Finalmente abbiamo il recupero col Bologna“.
In tasca trova un pezzo di scudetto?
“Trovo una vittoria importantissima. Siamo in un periodo intenso, in più abbiamo la finale di Coppa Italia. Dobbiamo essere bravi a gestire le energie, siamo pronti e vogliamo giocarci le ultime partite a petto in fuori“.
Che lavoro ha fatto sugli esterni?
“Stanno facendo un lavoro importante. Sapevamo che la Roma con i due centrali sulle nostre punte era aggressiva, con i tre difensori attirati ci sarebbe stato spazio per i nostri quinti e cercare la profondità. Dumfries era fresco, ha riposato. Dobbiamo andare avanti con l’alternanza. Arriverà anche il turno di Gosens“.
Dopo la vittoria di Torino l’Inter non ha sbagliato un minuto. Era un problema nelle gambe?
“Ci serviva una vittoria importante come contro la Juve. Avevo detto che era una partita arrivata nel momento giusto. Se vedi i dati e le statistiche tiravamo come sempre, avevamo bisogno di una vittoria importante, sofferta e voluta come a Torino. Adesso dobbiamo lascarci alle spalle questa vittoria, sappiamo che abbiamo fatto una grande gara contro un avversario in salute, forte, con giocatori che prendono posizioni particolari e difficili da accorciare. Complimenti ai ragazzi“.
Cosa vi siete detti con Mourinho?
“Ci siamo fatti l’in bocca al lupo. Mourinho è sempre molto gentile, un allenatore speciale. Prima della partita di Coppa Italia siamo stati insieme per 45 minuti, è stato un piacere parlare di calcio con lui. Non lo conoscevo personalmente, l’ho conosciuto ed è un piacere“.
Ha sentito i suoi ex giocatori della Lazio?
“Non li ho sentiti, ma la Lazio si tifa sempre a prescindere“.