Calcio – Narrare di risultato clamoroso non rende abbastanza l’idea. “Il set” tennistico che la Spagna ha rifilato ai “panzer” tedeschi è qualcosa di più, è una vera e propria onta sportiva che rimarrà nella storia e che in Germania non dimenticheranno facilmente.
Già perché mentre esperti di calcio e tifosi trascorrono, in gran parte, a decantare le “imprese” della nazionale di Mancini, la Spagna è tornata ed i tedeschi ne hanno pagato il conto. Intendiamoci: non si tratta della compagine che vinse europei e mondiali incantando con il suo gioco, ma abbiamo comunque davanti un squadra concreta, dal buon collettivo e con qualche elemento capace di fare la differenza. Certo una rondine non fa primavera, ma il modo disarmante con il quale gli spagnoli hanno annichilito i tedeschi ha destato impressione.
Mai in uno scontro diretto tra le due selezioni la Spagna era riuscita a vincere con più di tre gol di scarto contro i tedeschi, che non perdevano 6-0 dal 24 maggio 1931, in amichevole con l’Austria.
Un 6-0 che consegna agli uomini di Luis Enrique il pass per la fase finale. Apre le marcature Alvaro Morata al 17′ con un bel colpo di testa sugli sviluppi di un corner battuto da Fabian Ruiz. Alla mezz’ora il raddoppio di Ferran Torres: destro da centro area e palla nell’angolino basso alla sinistra di Neuer. Prima dell’intervallo il tris firmato Rodrigo, ancora su calcio d’angolo battuto da Fabian Ruiz. Nella ripresa ci si aspetta la reazione tedesca, ma è ancora la Spagna ad andare in rete, sempre con Ferran Torres che concretizza un contropiede iberico innescato da Gayà. L’attaccante del Manchester City è scatenato e al 71′ sigla la tripletta personale con un bel destro da fuori area sul quale Neuer non può nulla. Allo scadere Mikel Oyarzabal partecipa all’umiliazione della Germania con un destro da centro area che vale il 6-0 e la fine di un incubo per gli uomini di Joachim Löw.
Con la presenza contro la Spagna di questa sera Manuel Neuer è diventato il portiere della nazionale tedesca con più presenze (96). Superato Sepp Maier, che dal 1966 al 1979 ha collezionato 95 presenze. Un traguardo arrivato in una delle notti più buie per il portiere, che ha incassato ben 6 reti in una serata che passerà alla storia soprattutto per l’umiliazione subita contro la Spagna. Nella classifica generale Neuer ha agganciato Berti Vogts all’undicesimo posto. Il più presente in assoluto è Lothar Matthaus a quota 150.
Bierhoff prima della partita aveva detto che l’allenatore deve esser valutato in base ai risultati”. Al termine della gara di ieri Bierhoff, direttore tecnico della nazionale tedesca, è però rimasto equilibrato: “La fiducia in è totale, nemmeno questa partita cambia nulla a riguardo”. Più agitato Löw, che questa mattina era già in piedi prima delle 7 e che sorseggiava un caffè, nell’albergo di Siviglia, camminando avanti e indietro: “Non dovete chiedere a me se mi devo preoccupare del mio futuro – ha spiegato a fine partita –. Lo dovete chiedere ad altri. Non posso rispondere a questa domanda”.
Nel gruppo 3 la Francia, dopo aver strappato il pass per le Final Four con un turno d’anticipo, fa valere il proprio peso anche contro la Svezia. I transalpini si impongono 4-2 dopo essere passati in svantaggio dopo appena 4′ per un gol fi Claesson. Al 16′, però, Giroud riporta il risultato in parità, poco dopo la mezz’ora Pavard completa la rimonta con un destro da dentro l’area indirizzato nell’angolino in basso a sinistra. Nella ripresa Giroud firma il 3-1 con un colpo di testa sotto la traversa su cross di Mbappè. Gli scandinavi provano a rientrare nel finale con Quaison, ma in pieno recupero Coman ristabilisce il doppio vantaggio che condanna la Svezia alla retrocessione.
A Spalato la Croazia si arrende solo al 90′ al Portogallo: 3-2 il finale. Padroni di casa avanti alla mezz’ora con Kovacic che appoggia in rete da posizione ravvicinata dopo una prima respinta di Patricio. A inizio ripresa, però i croati rimangono in dieci per la doppia ammonizione di Marko Rog per un brutto fallo su Ronaldo e tutto si complica. I lusitani, infatti, prima pareggiano con Ruben Dias, poi raddoppiano con Joao Felix servito a centro area da Diogo Jota. La Croazia non ci sta e con orgoglio pareggia al 65′ ancora col giocatore del Chelsea, bravo a infilare Patricio con un sinistro dal limite indirizzato nell’angolino basso a sinistra. Al 90′, però, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Ruben Dias chiude le marcature e regala ai suoi la vittoria.