Italia – Italia missione compiuta! A Euro 2020 l’Italia continua a vincere e soprattutto convincere. Numeri alla mano, la fase a gironi dice sei punti, sette gol fatti e zero presi. E non è tutto qui. Grazie al successo col Galles, infatti, Mancini infila il risultato utile consecutivo numero trenta ed eguaglia lo storico record del ct Vittorio Pozzo. Un gruppo che ha dimostrato di poter far bene anche con le “seconde linee” in campo e che ha ancora tante armi da utilizzare da qui in avanti. Certo, ora gli azzurri dovranno fare i conti con sfide da dentro o fuori, ma con questi presupposti l’ottimismo è d’obbligo.
Per l’ultima gara del girone Mancini ne cambia otto su undici e tiene invariata solo la spina dorsale dell’Italia formata da Donnarumma, Bonucci e Jorginho. In difesa tocca a Toloi, Bastoni ed Emerson. A centrocampo invece ci sono Pessina e Verratti a completare il reparto. Davanti spazio a Bernardeschi, Belotti e Chiesa. Scelte da una parte per far rifiatare il gruppo e recuperare pedine importanti e dall’altra per far sentire tutti importanti e utili al progetto azzurro.
Con il Galles basso e Ramsey nei panni del falso nove, l’Italia infatti parte cercando di fare subito il match pressando sui portatori, impostando da dietro e spingendo con gli esterni. In controllo, gli azzurri guadagnano metri e dialogano bene in mediana, ma il Galles chiude bene gli spazi e si difende con tanti uomini. Emerson e Toloi ci provano da lontano, ma Ward è attento. Poi Belotti spedisce a lato da buona posizione e Ampadu mura un destro a botta sicura di Chiesa. Occasioni che aumentano la pressione azzurra e verso la fine del primo tempo portano al vantaggio dell’Italia. Perfettamente servito da una punizione di Verratti è Pessina a sbloccare il match con un tocco morbido, poi il mediano dell’Atalanta sfiora il raddoppio dopo un’altra invenzione del centrocampista del Psg.
La ripresa si apre con l’ingresso in campo di Acerbi al posto di Bonucci e con l’Italia che continua a pressare alta e a macinare gioco. Bernardeschi colpisce un palo da lontano con una punizione a giro, poi Jorginho sbroglia una situazione pericolosa dopo un’incertezza di Acerbi e Belotti e Chiesa non centrano il bersaglio. Dopo un intervento duro su Bernardeschi, Hategan espelle Ampadu e in superiorità numerica l’Italia abbassa il ritmo per gestire il match col possesso. Ward dice no a Belotti dopo una bella incursione di Chiesa in ripartenza, poi Toloi ci prova di testa in tuffo e Ramsey mura un sinistro velenoso di Emerson. Guizzi a cui il Galles risponde con un’occasione clamorosa che Bale spedisce alle stelle-
Con il risultato in cassaforte, Mancini fa entrare anche Castrovilli e Sirigu, concedendo a tutti gli azzurri (Meret escluso) uno spezzone di partita e trasformando il finale in un tiro al bersaglio. Belotti e Cristante impegnano Ward, poi c’è tempo solo per gli applausi. Da una parte e dall’altra. L’Italia si prepara ad affrontare sabato una tra Ucraina o Austria. Il Galles invece chiude la fase a gironi al secondo posto e, nonostante la sconfitta con gli azzurri, vola agli ottavi.
Il CT Roberto Mancini non nasconde il suo entusiasmo: “Meglio di così non si poteva. Avremmo potuto fare un gol in più ma loro si sono difesi tutta la partita, sono una squadra fisica. Poi era caldo… Siamo stati bravissimi. Se l’Italia può sognare l’Europeo? Tutte quelle che passano il turno e vanno agli ottavi sono in lizza per vincere. Eguagliato il record di Pozzo? Sì ma Pozzo ha vinto anche altre cose importanti, al momento siamo indietro. L’identità è rimasta la stessa e credo che sia importante, dico che cambiando qualche giocatore non dovrebbe cambiare niente perché tutti sanno quello che devono fare, e il prodotto non cambia. Oggi hanno dimostrato di essere tutti titolari. Era una partita che volevamo vincere anche se poteva non servire a nulla, ma riuscirci è stato una questione di mentalità, non era facile. Non esistono i titolari, esistono solo gli undici che vanno in campo”.
Bastoni: “I veterani e il mister sono bravi a far inserire i giovani nel gruppo, siamo uniti dentro e fuori dal campo, penso si sia visto. Se Bonucci e Chiellini hanno vinto per 10 anni di fila un motivo c’è, cerco di captare i loro segreti pur mantenendo la mia personalità. Senza la mia famiglia non sarei niente, hanno fatto tantissimi sacrifici sin da quando ho 7-8 anni. Dedico questo momento a loro e alla mia ragazza”.
Verratti: “Inizialmente, a causa dell’infortunio, è stata dura. I primi giorni avevo paura di non riuscire a partecipare agli Europei. Devo ringraziare sinceramente lo staff medico del PSG che mi ha permesso di recuperare. Inoltre ringrazio Mancini per avermi aspettato. Sono felice per me e per la squadra, ho rivissuti gli incubi del 2016… saltare un Europeo è difficile. Non parliamo tanto per, la Nazionale è davvero di tutti. Oggi chi ha giocato ha dimostrato di essere un titolare di questa squadra. Noi dobbiamo solo essere molto orgogliosi di indossare questa maglia. Nei club è più dura accettare di non giocare ma qui è diverso, è un piacere indossare questa casacca indipendentemente se giochi, se sei in panchina o se finisci in tribuna. Volevamo qualificarci come primi e l’abbiamo fatto, ora la testa è agli ottavi. Sognare la finale? Lo abbiamo sempre detto, ma bisogna dare il massimo in ogni partita e vedere dove si arriva. Se facciamo come oggi possiamo avere un vantaggio, ma se pensiamo di essere i più forti sarà difficile”.
Pessina: “Stiamo cercando di portare qui il calcio delle grandi squadre, penso che i risultati si stiano vedendo. Sono felice per Gosens (decisivo nella gara di ieri tra Germania e Portogallo), gli ho scritto subito dopo la partita. E’ un compagno con cui ho legato, sono felice che stia facendo bene. Credo sia felice anche lui di questo risultato. Non potevo neanche immaginare una serata così neanche nei sogni. E’ il coronamento di un sogno per un ragazzo giocare l’Europeo, abbiamo fatto tre vittorie. Resterà nella storia. E’ la notte più bella, risolvere una gara così con un mio gol. Sono entrato solo quest’anno a far parte del gruppo. Un mese fa non riuscivo a mettermi le calze perché avevo un ginocchio rotto. E’ qualcosa di emozionante: non succede spesso nelle carriere di tutti giocatori. E’ stata una partita perfetta, non dormirò per qualche settimana. Questa squadra è bellissima e fortissima. Ogni giocatore che va in campo dà il massimo, il mister riesce a trasmettere fiducia a tutti anche a chi gioca meno e quando vai in campo dai tutto e riesci a giocare nella tua maniera”.
Chiesa: “Una grande emozione giocare oggi. Abbiamo dimostrato che tutti fanno la prestazione. Appena il mister mi butta in campo io mi faccio trovare pronto, è un orgoglio e un sogno essere in Nazionale. Dove possiamo arrivare? Non voglio dire niente ma facciamo bene a sognare. Il caldo? Giocare bene non ti fa soffrire il caldo. Tutti sono coinvolti nel gioco e lo dimentichi”.
“Per lunghi periodi della partita è stata dura. Abbiamo affrontato una grande squadra che è imbattuta da 30 partite. Ancora una volta, abbiamo mostrato un grande carattere, non puoi mai metterlo in discussione perchè diamo sempre tutto. Per noi era importante restare compatti e cercare di creare un paio di occasioni. Abbiamo un buon equilibrio e dobbiamo solo essere più costanti nelle partite”. Sono le parole di Aaron Ramsey, centrocampista gallese, dopo la sconfitta del Galles contro l’Italia per 1-0.
Italia a testa alta, in piedi. A testa alta, finendo per beccarsi deliranti accuse di razzismo. A testa alta, nonostante l’incessante propaganda mainstream. La metà dei calciatori della nazionale in campo contro il Galles ieri sera non si è inginocchiata, evitando di prostrarsi di fronte al conformismo. E la notizia è questa, perché non era affatto scontato che giovani tra i venti e i trenta anni fossero in grado di mostrare fierezza di fronte alla vocina buonista di chi gli sussurrava di fare il contrario. A non aver vacillato e retto l’impianto di gioco, è stato l’asse portante dei tre titolari in campo: Donarumma, Bonucci, Jorginho e Verratti.
In vista degli ottavi di finale la pressione mediatica e politica crescerà. Possiamo reggere, possiamo giocare di nuovo il miglior calcio di tutti evitando di cedere alle sirene di chi calcio e identità nazionali in realtà li disprezza. Di chi non compie gesti simbolici di fronte ai morti sul lavoro, la fame nel mondo e alle multinazionali che schiavizzano i bambini in Africa. Forza ragazzi, restate in piedi, e mostrate ancora una volta che c’è un’Italia che non si inginocchia e che non si arrende facilmente. No al razzismo, ma non in questo modo perchè ci si inginocchia ma solo davanti a Dio!
Sul fronte auditel vola Italia-Galles che sfiora il 70% di share superando i 13 milioni di telespettatori.
Nel dettaglio Rai1 ha incollato allo schermo ben 11.460.000 telespettatori con il 60% di share: il primo tempo ha ottenuto 10.406.000 e il 58,6%, il secondo tempo è stato visto da 12.449.000 con il 61.1%. Un dato a cui si aggiunge il risultato di Sky che sfiora il 9% con 1.7 milioni di spettatori