Calcio- Nell’anticipo del venerdì sera l’Atalanta sconfigge il Milan e vola in classifica.
Non è stato il confronto che in molti si sarebbero aspettati, con folate da una parte e dall’altra del campo sfruttando fisicità e tecnica. Piuttosto Gasperini (sostituito dal vice in panchina) e Fonseca si sono rispettati molto, studiati e limitati nel limite del possibile sfociando in una partita molto tattica, vissuta sul filo dell’episodio. Come nella passata stagione però il finale è rimasto lo stesso e la Dea negli ultimi minuti di gioco ha strappato l’intero bottino, prendendosi il 2-1, i tre punti per poi scappare via in classifica lassù in vetta a distanza siderale proprio dal Milan. Le palle inattive – l’episodio per eccellenza – hanno fatto la differenza e hanno condannato il Diavolo dopo un primo tempo disputato con idee e organizzazione e una seconda frazione rinunciataria, spenta, come se l’uscita di Pulisic prima dell’intervallo avesse spento la luce. Riflessioni imposte per Fonseca che ora, per quanto ottimista di natura, deve dire addio alla lotta scudetto.
Le premesse di un match spettacolare si sono viste tutte in campo già nei primi tre minuti: dopo 15 secondi con un’azione organizzata e studiata fin dal calcio d’inizio, Pulisic è arrivato al tiro esaltando la reattività di Carnesecchi. Poco dopo è stato Ederson, dribblando tre uomini al limite dell’area, a mettere Pasalic in condizione di battere a rete, senza successo. Una partita stappata subito, affrontata con coraggio e determinazione da entrambe e sbloccata dall’ex più atteso, De Ketelaere, bravo a svettare sul secondo palo anticipando il duello aereo con Hernandez e incornando con decisione. La reazione del Milan però non si è fatta attendere e già al 22′ è arrivato il pareggio di Morata dopo la verticale disegnata da Theo per Leao in profondità con tanto di assist forte e preciso del portoghese per il compagno di squadra.
Prima dell’intervallo il Milan ha perso Pulisic e, correlato o meno, di fatto si è spento. Dopo l’intervallo i rossoneri non sono più riusciti ad impostare un’uscita con la palla sfruttando i movimenti di Leao e Morata, rinunciandoci presto a dir la verità e limitandosi a controllare le trame di gioco dell’Atalanta. Anche bene va detto, almeno fino a dieci minuti dalla fine. Con l’affiorare della stanchezza fisica e mentale, i giocatori di Fonseca sono stati i primi a concedere qualche errore di troppo in uscita con Hernandez e Musah soprattutto. Lookman ha fatto le prove del jackpot al 79′ impegnando Maignan sul suo palo, ripentendosi poco dopo ma soprattutto riuscendoci a tre minuti dalla fine ancora sugli sviluppi di un palla inattiva; il nigeriano è stato il più lesto a sfruttare la spizzata di Kolasinac da corner per il 2-1 che ha fatto partire la festa nerazzurra.