Calcio – Derby importantissimo e vinto dalla Sampdoria. La sfida della Lanterna è andato ai doriani che hanno condotto per gran parte della partita ma che hanno rischiato di essere raggiunti al 94esimo su calcio di rigore, visto da Mazzoleni al Var, ma fallito da Criscito.
LA SFIDA
La Sampdoria fa sua una stracittadina e mette cinque punti tra sé e il Cagliari e si prepara ad affrontare con maggiore tranquillità il finale di stagione. Per Criscito e compagni è invece notte fonda. Il calendario è spietato, perché sul cammino rossoblù ci sono Juve e Napoli, prima del Bologna all’ultima giornata, e la salvezza sembra sempre più un miraggio.
PRIMO TEMPO
Il mister doriano Giampaolo si affida a Sabiri e Sensi a supporto di Caputo, mentre Blessin sceglie Destro come punto di riferimento offensivo nel 4-2-3-1. La tensione nei primi minuti è palpabile, il gioco molto spezzettato e le occasioni latitano. La prima conclusione arriva al 21′ ed è di marca rossoblù, con un gran destro di Amiri dalla distanza che Audero respinge con sicurezza. Passano 5′ e a trovare il vantaggio è la Samp: sul cross basso e teso di Augello si fionda Sabiri, che in spaccata anticipa Badelj e fulmina Sirigu. Il Genoa reagisce con grinta e poco dopo la mezzora va vicino al pari con una zuccata di Ekuban, a lato non di molto. Prima dell’intervallo Blessin perde Sturaro per infortunio e sceglie un cambio offensivo inserendo Portanova. Il Grifone prova a buttarsi in avanti nel finale di frazione, ma gli attacchi rossoblù sono tanto rabbiosi quanto disordinati e al 45′ è la Samp a sfiorare il 2-0, con Sirigu bravo a neutralizzare il colpo di testa di Sabiri da ottima posizione.
SECONDO TEMPO
Anche a inizio ripresa agli uomini di Blessin non manca il coraggio ma manca la qualità per creare azioni davvero pericolose. La squadra gioca molto in verticale, ma lo fa con tanta frenesia e scarsa precisione. La Samp gestisce senza dannarsi alla ricerca del raddoppio e la partita finisce per ristagnare a lungo a centrocampo. Nei minuti finali ci si mette anche il lancio di fumogeni, che costringe Maresca a interrompere più volte la gara. La partita sembra trascinarsi stancamente verso il triplice fischio, ma in pieno recupero arriva l’episodio che avrebbe potuto cambiare i destini delle due compagini di Genova. Sul colpo di testa di Destro il pallone colpisce in pieno il braccio largo di Ferrari, l’arbitro viene richiamato al monitor e assegna il rigore. Sul dischetto va lo specialista che però si fa ipnotizzare da Audero, prima di scoppiare in lacrime al triplice fischio.
INTERVISTE
GIAMPAOLO
“Non era soltanto un derby, in palio c’era la salvezza. La cosa che mi è piaciuta è la freddezza dei miei ragazzi. Hanno messo il giusto spirito emotivo nella gara. Questa è la vittoria dei miei calciatori e della nostra tifoseria, io preferisco essere riservato in questi casi. Lo stile di gioco del Genoa lo conosciamo, sapevamo che avrebbero forzato il pressing e sulle seconde palle. Il rigore? Io mi metto sempre dalla parte di chi patisce, quindi rivolgo un pensiero a Criscito. Immagino cosa possa significare per lui, ma gioisco per noi. Manca ancora qualcosa, quindi dobbiamo stare lì. Giusto festeggiare ma da lunedì si riparte perché dobbiamo conquistare ancora qualche punto. Io adesso sono concentrato sull’obiettivo della salvezza, altri discorsi li faremo successivamente”.
BLESSIN
“Sto pensando a tante cose, alla partita, a quello che dobbiamo fare nei prossimi giorni, perché abbiamo giocato come una squadra scolastica contro una squadra di adulti. La Sampdoria rallentava il ritmo e noi avremmo dovuto essere più veloci, soprattutto con il pallone. Potevamo andare a casa con un pareggio con il rigore finale ma questo non cambia, sono molto arrabbiato, adesso salvarci diventa difficile”.