Calcio – Finale di partita non adatto ai deboli di cuore allo stadio olimpico. La Roma non sfonda e vede rosso, il Genoa muove la classifica. Nella 24.ma giornata di Serie A la squadra di Mourinho non va oltre lo 0-0 contro il Grifone e chiude la gara tra le proteste.
LA PARTITA
Pari amaro e polemiche. Si chiude così per la Roma la partita contro il Genoa al termine di un match giocato a ritmi alti, con tanta fisicità ma poca qualità da ambo le squadre. Un risultato giusto per quanto visto in campo, viziato comunque da una decisione di Abisso nel recupero che farà molto discutere. Un po’ per il peso dei tre punti persi dalla Roma, un po’ per la dinamica di quanto accaduto sul campo e della scelta di punire il tocco di Abraham su Vasquez dopo la stoccata micidiale di Zaniolo. Stoccata che avrebbe potuto innescare la terza vittoria di fila per i giallorossi e che invece ha trasformato tutto in una doppia beffa nel finale. Oltre al gol annullato, infatti, Zaniolo ha rimediato anche il cartellino rosso per proteste. Discorso diverso invece per il Genoa, che torna dalla trasferta dell’Olimpico con un’altra buona prova e un punto in più. Una prova tosta e ordinata, senza fronzoli ma con tanta voglia di lottare e di restare aggrappati al treno per la salvezza.
Dopo la sosta, contro il Genoa Mourinho va sul sicuro. Con Mkhitaryan trequartista dietro a Zaniolo e Abraham, in mediana c’è Cristante con Sergio Oliveira. Sulle corsie spazio invece a Karsdorp e Maitland-Niles. Scelte a cui Blessin risponde presentandosi all’Olimpico con la stessa formazione vista contro l’Udinese e lo stesso atteggiamento. Alto e aggressivo, il Genoa parte forte cercando di non far ragionare i giallorossi in fase di costruzione e appoggiandosi a Destro sulle ripartenze. In mezzo al campo Sturaro ringhia su tutti, gioca facile e la Roma fatica a uscire dal pressing. Rui Patricio ferma due tentativi velenosi di Ekuban, poi Smalling chiude bene su un’incursione centrale di Sturaro ed Hefti serve male Portanova in area. Tentativi a vuoto che tengono alta la pressione e costringono la Roma a spostare il gioco sugli esterni. Karsdorp pesca Abraham in area, ma la difesa di Blessin libera. Poi Vasquez mura un destro a botta sicura di Mkhitaryan dopo una buona azione a sinistra. Col match bloccato, Oliveira prova a colpire su punizione da lontano ma Sirigu è attento e l’azione sfuma. Poi tocca a Maitland-Niles testare i riflessi della difesa del Grifone, rapida a chiudere gli spazi e aggressiva sui portatori. Più alta e ordinata, nel finale del primo tempo la Roma prova a dare una spallata al match aumentando i giri sulla trequarti e attaccando con più uomini. La gara però non si sblocca. Da una parte Smalling si oppone a un destro in area di Bani e Yeboah non trova la porta da buona posizione, dall’altra Oliveira calcia invece a lato di sinistro e Sirigu si oppone a un diagonale pericoloso di Mkhitaryan.
IL SECONDO TEMPO
La ripresa inizia senza stravolgimenti e il tema tattico del match non cambia. Aggressivo, il Genoa insiste col pressing, ma non riesce a trovare la giocata giusta negli ultimi venti metri. Senza spazio e tempo per manovrare con ordine, la Roma invece sbatte contro il muro rossoblù. Sturaro e Portanova ci provano dal limite, ma Rui Patricio c’è. Pescato col contagiri da Karsdorp, Smalling invece non trova la porta di testa da ottima posizione. Occasione che innesca la girandola dei cambi. A caccia di qualità e fisicità, Blessin leva Yeboah e Destro e manda in campo Amiri e Piccoli. Mourinho invece toglie Maitland-Niles e Sergio Oliveira e fa alzare dalla panchina El Shaarawy e Afena-Gyan. Sostituzioni che danno più alternative e spinta alla Roma. Zaniolo spara alto dopo una buona giocata del Faraone, poi Afena-Gyan spedisce a lato di poco. Ostigard salva in scivolata su un tentativo di Abraham, poi si distrae su un lancio di El Shaarawy e rimedia un rosso diretto per un fallo su Afena-Gyan lanciato a rete. Leggerezza che lascia il Genoa in inferiorità numerica e trasforma gli ultimi venti minuti in un assedio giallorosso. Assedio che deve fare però i conti con una difesa ben organizzata e il Var. Carico e ispirato, El Shaarawy ci prova partendo da lontano, ma non centra il bersaglio grosso in un paio di occasioni. Poi nel finale l’episodio che segna la gara. Zaniolo batte Sirigu con un sinistro dal limite, ma Abisso, chiamato al Var, annulla tutto per un tocco precedente di Abraham su Vasquez. Decisione che manda su tutte le furie la Roma e poco prima del triplice fischio costa anche l’espulsione allo stesso Zaniolo per proteste. La Roma non sfonda col Genoa, rallenta il passo in zona Europa e vede rosso.
LE INTERVISTE
MOURINHO non ci sta: l’intervento del VAR non è considerato accettabile, con il tecnico giallorosso furioso e amareggiato nel post partita: “Dobbiamo trovargli un altro nome perché è un altro sport”. Tristezza e rassegnazione. ma anche una chiara visione di ciò che è accaduto in campo nei concitati minuti finali. “Se l’arbitro ha deciso bene, il gioco di cui è innamorato il mondo è cambiato, è un altro sport”
Il riferimento, ovviamente, è legato al gol di Zaniolo fermato per un fallo a inizio azione che ha richiamato l’intervento del VAR e che ha poi inficiato la splendida realizzazione del giallorosso: “Se quello è fallo, secondo le indicazioni che hanno gli arbitri, il calcio non è più lo stesso e allora dobbiamo trovare un altro nome al calcio. Stanno distruggendo questo sport di cui tutti erano innamorati, da dieci anni ad oggi è tutta un’altra cosa. Se invece ha sbagliato sarà il primo a non essere contento della decisione che ha preso e per me non è la prima volta”.
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La polemica scorre come lava. Zampilli che partono da lontano perché per Mourinho la situazione è più che complessa e ha radici lontane: “Per noi si tratta di un vero e proprio deja vu, è successo tante altre volte in questa stagione. Probabilmente la Roma agli occhi del potere è piccolina. Ma va bene così, domani è un altro giorno”.
Poi, i meriti agli avversari di turno con il Genoa di Blessin che riesce a portare via un punto pesantissimo: “Abbiamo fatto di più per vincere e chi fa di più merita, ma credito al Genoa che ha fatto la partita che voleva fare e ha preso il punto che voleva prendere. Non è una critica verso di loro, ma loro hanno pensato a non perdere ed è molto difficile giocare contro chi scende in campo in questo modo.”