Calcio. L’attesa è finita ed il campionato è ripartito sempre e comunque nel segno della Juventus. Già, una Juventus spumeggiante travolge i liguri schierati in modo troppo prudente da Ranieri. Nel primo tempo la sbocca il nuovo gioiello bianconero, Kulusevski, con un colpo da biliardo. Nella ripresa il tecnico ospite tenta di cambiare i suoi, ma invano. La Juventus la chiude con le reti di Bonucci e di Cristiano Ronaldo.
Pirlo sorprende subito tutti schierando il giovane Frabotta a sinistra nel suo 3-5-2. A destra c’è Cuadrado mentre davanti Kulusevski affianca Ronaldo, anche se Ramsey fa spesso il terzo attaccante. Formazione molto guardinga invece per Ranieri che esclude Quagliarella e schiera Bonazzoli unica punta. La Juventus si presenta con un gran destro da fuori di Danilo, un tiro alla Ronaldo che termina di poco alto. Poi un’occasione ce l’ha proprio CR7 ma Audero in uscita salva i suoi. Al minuto 13 i bianconeri passano: Ronaldo viene chiuso in area, rimpallo e Kulusevski dal limite piazza un preciso sinistro sul lato opposto, un colpo da biliardo per il suo primo gol con la Juventus in campionato. La Sampdoria è troppo rinunciataria e lascia spazio alla Juventus che dietro non rischia nulla e, con ottimi fraseggi, si rende ancora pericolosa. Come al 24′ quando, dopo una palla recuperata da McKennie, Ronaldo prende la traversa. Poco dopo, Frabotta serve Ramsey, palla a centro area e stavolta CR7 spreca con un tocco sul fondo.
In avvio di ripresa, Ranieri cambia tutto portando i suoi al 4-3-1-2 con gli inserimenti di Quagliarella, Ramirez e Yoshida: fuori Leris, Depaoli e Tonelli, già ammonito. Ma è ancora la Juventus a rendersi pericolosa con Frabotta: Audero blocca in due tempi. Ramirez ci prova fa fuori ma non trova il bersaglio. La gara scivola via senza altre emozioni e Pirlo inserisce De Sciglio per Frabotta e il neo entrato va vicino al gol con un tiro a giro. Audero respinge una punizione di Ronaldo, ma nulla può al 78′: angolo, errore nel rinvio di Bereszynski, la palla resta lì e Bonucci da qualche centimetro insacca. Szczesny salva su Ekdal, mentre l’estremo difensore blucerchiato è super a respingere un tiro di McKennie qualche minuto più tardi. Dopo che Quagliarella spreca con un diagonale sul fondo, la Juventus la chiude al minuto 88: assist di Ramsey e diagonale di destro vincente di Ronaldo.
“Abbiamo disputato un ottimo primo tempo, peccato non averla chiusa. Nel secondo siamo calati un po’ fisicamente ma siamo rimasti lucidi nei momenti decisivi. Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile ma siamo stati bravi nel gestire le loro ripartenze”. Andrea Pirlo commenta così il successo per 3-0 della sua Juventus sulla Sampdoria. Tra le sorprese della formazione c’era il terzino classe 1999 Frabotta. “Non ho avuto problemi a metterlo dentro perché è un ragazzo che sa giocare e si sta allenando bene – ha spiegato il tecnico bianconero, parlando poi del nuovo acquisto Mckennie – Buona partita anche per lui, ha sbagliato qualcosa in impostazione ma lo perdoniamo. E’ importante avere dialogo con i calciatori, mi piaceva parlare con gli allenatori. Creare questo tipo di rapporto è importante dentro e fuori dal campo”.
Debutto con vittoria per il Napoli, che s’è imposto a Parma con le reti nella ripresa di Dries Mertens e Lorenzo Insigne (2-0). Ma il protagonista della vittoria azzurra allo stadio Tardini è stato il nuovo acquisto Victor Osimhen, che è entrato in campo dopo un’ora dalla panchina e ha cambiato volto agli azzurri, dando la scossa ai suoi compagni. Vincente pure la mossa di Gattuso di passare al 4-2-3-1, al termine di un primo tempo molto deludente.
Dopo il primo tempo sottotono, si è visto un altro Napoli soprattutto con l’ingresso di Osimhen e il passaggio al 4-2-3-1. Gattuso ha solo elogi per l’ex Lille: “Ha una marcia in più, è quel giocatore che riesce a dare velocità e profondità. Mi ha colpito da subito per il suo grande carisma, è un ragazzo serio che non dimentica da dove viene, ha perso i genitori da bambino, è un giovane con una testa da quarantenne. Sono sicuro che resterà con i piedi per terra e continuerà a lavorare bene”. Ottima prestazione anche di Koulibaly, in campo nonostante le voci di mercato: “Mi ha dato grande disponibilità, è un professionista e resta uno dei migliori centrali al mondo. Mi dispiacerebbe molto perderlo, egoisticamente vorrei tenerlo”. Parlando di obiettivi, Gattuso è chiaro: “Il Napoli deve tornare a classificarsi tra le prime quattro. Per farlo deve correggere alcuni errori. Oramai da anni questa squadra gioca un bel calcio, ma spesso riapre partite chiuse: non dobbiamo mai perdere la concentrazione”.
Senza Dzeko, lasciato per tutta la gara in panchina visto l’imminente trasferimento alla Juventus, la Roma non va oltre lo 0-0 a Verona. La squadra capitolina, sotto gli occhi dei nuovi proprietari, Dan e Ryan Friedkin, ha giocato bene e sciupato tanto nel primo tempo poi nella ripresa ha sofferto terribilmente il pressing degli uomini di Juric che sono andati per tre volte vicini al gol-vittoria e che recriminano per due legni (uno con Tameze nel primo tempo, il secondo nel finale con Dimarco). Nella Roma bene Spinazzola, che nel finale ha colpito una clamorosa traversa, e buon esordio di Pedro mentre nel Verona hanno mostrato un buon approccio i neo-acquisti Cetin più Ruegg e Barak, entrati nella ripresa. Le due squadre non si sono accontentate e, nel finale, sono andate entrambe vicine alla vittoria. Dopo una bella respinta in angolo di Silvestri sul primo tiro in porta della ripresa della Roma, con Pellegrini (74′), il Verona è andato vicinissimo al vantaggio con un diagonale di Dimarco che ha colpito prima la traversa e poi il palo prima di veder tornare beffardamente la palla in campo. La Roma non si è spaventata e ha replicato per le rime con Spinazzola, che ha spedito sotto la parte bassa della traversa un gran destro da 22 mt. Alla fine dunque uno 0-0 che non accontenta ma non boccia neppure nessuno.
Nella sfida di apertura della nuova stagione la squadra di Iachini sbatte su Sirigu nel primo tempo, ma nel finale passa grazie al sigillo del suo numero 10.
L’avvio aggressivo dei viola mette alle corde il Torino, che fatica ad uscire dalla sua metà campo. Gli uomini di Iachini, però, non riescono a concretizzare la loro superiorità. Al 43′ il portiere del Toro devia un’inzuccata di Kouame e sventa la successiva carambola del pallone sui piedi di Ansaldi, mentre al 47′ compie un autentico prodigio sullo stacco aereo ancora dell’ivoriano, propiziato dal cross perfetto di Biraghi. Il risultato così si sblocca al 78′, quando Chiesa va via di forza ad Ansaldi sulla fascia e crossa sul secondo palo dove sbuca Castrovilli che, tutto solo, appoggia comodamente in rete.
Finisce pari l’esordio casalingo per la squadra di De Zerbi contro i sardi guidati da Di Francesco. Il risultato si decide nella ripresa quando alle idee innovative e brillanti di De Zerbi risponde un Cagliari propositivo, che ha cuore e gambe.
La cassaforte rossoblù sembra davvero difficile da scardinare, De Zerbi invita i suoi a non avere frenesia, Pisacane sporca una prestazione come al solito fatta di cuore e sudore con un fallo al limite dell’area. Ci si aspetta Berardi, invece arriva Bourabia e fa 1 a 1. In conclusione: portieri poco impegnati, fasi difensive che vincono sull’ostinata azione d’attacco, il pareggio è giusto. Due squadre piene di ritmo, di calcio. E di idee, come il loro allenatori.
Il nuovo Genoa targato Maran riparte col piede giusto in campionato, seguendo il filo conduttore di quanto di buono lasciato da Nicola.
Il Crotone è partito forte, attuando un pressing alto, e ha subito impegnato Perin con una conclusione da fuori di Messias. Il Genoa, però, non si è spaventato e, approfittando di due incertezze della retroguardia ospite (la prima di Martella, la seconda nell’attuazione del fuorigioco), ha piazzato un micidiale uno-due (6′ e 9′) con Destro e Pandev. Il primo, a segno dopo 16 mesi, ha sfruttato un perfetto centro di Ghiglione, il secondo in contropiede un lancio delle retrovie di Goldaniga. La squadra di Stroppa ha insistito e al 28′ è tornata in partita grazie a Riviere che con un intervento in spaccata sul primo palo su cross di Molina ha beffato sia Zapata che Perin, bagnando nel migliore dei modi l’esordio in serie A. Il Genoa non si è spaventato e al 34′ ha ristabilito le distanze grazie a una bella discesa di Zappacosta, conclusa con un preciso destro dal limite a fil di palo. Maran nel finale si è giocato la carta Pjaca e il croato lo ha subito ripagato chiudendo i conti con un bel destro in diagonale su assist di Ghiglione, tra i migliori in campo.