Calcio – Il Sassuolo ferma il Milan, pari per l’Inter, Juve tre punti d’oro

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Calcio – La Serie A continua a correre con l’intento di chiudere il campionato e far pensare tifosi e giocatori al’Europeo.
Nonostante il pareggio con lo Spezia (1-1) l’Inter guadagna un punto sul Milan che fa karakiri tra le mura amiche contro il Sassuolo (1-2) in una partita delicata con sette giocatori in diffida bravi a non farsi ammonire ma non altrettanto a portare a casa i tre punti importanti nella corsa alla Champions. Fatica ma vince la Juventus in rete nonostante l’astinenza di Ronaldo (3-1).
Su un campo tabù, a Verona negli ultimi tempi non aveva mai vinto, la Fiorentina conquista tre punti pesantissimi per la gioia del presidente Commisso, salito in Veneto per sostenere la speranza. E’ la vittoria – la prima dopo oltre un mese – di una squadra non bella, ma molto pratica. Anche fortunata, se si vuole, nella prima parte, ma poi cinica nello sfruttare le poche palle gol create.


Ventuno minuti di fuoco, poi calma piatta o quasi. Genoa e Benevento danno tutto in avvio, promettendo uno spettacolo che si interrompe troppo presto. In palio c’erano punti pesanti, divenuti pesantissimi alla luce dei risultati dagli altri campi, perché il Cagliari vince ancora e il Torino esce indenne da Bologna. Nel secondo tempo il Genoa prova a vincere, il Benevento pensa solamente a non perdere: la politica dei piccoli passi consente di portare fino in fondo il 2-2 ma le distanze si riducono,
In Calabria la Sampdoria passa 1-0 allo Scida e infligge agli uomini di Cosmi la sesta sconfitta consecutiva, che avvicina sempre di più la matematica di una retrocessione ormai ad un passo I blucerchiati, trascinati ancora da capitan Quagliarella, invece mettono a segno il sorpasso sul Verona salendo al nono posto in classifica.
Dal canto loro Bologna e Torino fanno un passo in avanti verso la permanenza in serie A con un 1-1 che accontenta entrambe le compagini.
Tre punti pesantissimi per dare ulteriore linfa alla propria rincorsa salvezza. Sono quelli che agguanta il Cagliari facendo bottino pieno alla ‘Dacia Arena’ di Udine grazie a un rigore realizzato in avvio di ripresa da Joao Pedro (14esimo centro personale in campionato): grazie a questo secondo successo di fila, dopo il rocambolesco 4-3 interno sul Parma, i sardi terzultimi in classifica si portano a -3 dalla coppia Benevento e Torino a sei giornate dalla fine.

PIRLO
Andrea Pirlo sereno al termine della gara vinta con il Parma che riporta la Juve al terzo posto e a -1 dal Milan. Un match iniziato in salita e poi risolto da Alex Sandro e De Ligt: “Non era facile affrontare questa gara dopo le vicende degli ultimi giorni e dopo la sconfitta di Bergamo. Le energie mentali potevano calare. Ci eravamo complicati la vita perché abbiamo preso gol e perché abbiamo rischiato in un altro paio di occasioni – dice – Siamo stati bravi a tornare in partita ed era importante vincere sia per il morale sia per la classifica e specie dopo la sconfitta di Bergamo avevamo bisogno ritrovare fiducia”.
Quanto alla vicenda Superlega, Pirlo non crede che abbia distratto più di tanto nella preparazione alla gara: “Agnelli ci ha spiegato cosa stava succedendo- dice ancora – Ma la cosa più importante che ci ha detto era di mantenere la concentrazione perché l’obiettivo è andare in Champions”.
Ronaldo non ha saltato in barriera? Cose che capitano”. Sugli step di miglioramento che deve fare questa Juve: “Non abbiamo avuto la capacità di mantenere la stessa concentrazione e velocità del gioco in tutte le gare – spiega – Lo abbiamo fatto bene con l’Atalanta e oggi nel secondo tempo ma altre volte siamo stati troppo lenti abbiamo tenuto troppo il pallone”. Sul futuro del calcio: “C’è qualcosa da cambiare a livello europeo, siamo aperti a tutto ma sappiamo anche rispettare le regole”.

JURIC
Juric analizza la sconfitta casalinga del Verona contro la Fiorentina: “Ci sono questi momenti nell’arco di una stagione. Hanno fatto una bella prestazione, hanno concesso poco ma quel poco è bastato per prendere due gol, però ho visto gioco, idee, azioni, occasioni, è un momento sfortunato. Io sono molto contento e molto soddisfatto. Bisogna essere realisti, certo, però nel primo tempo abbiamo visto momenti di grande calcio, però va così, la Samp fa un tiro e va in gol, le stagioni sono così, stavolta non ci gira bene. Ma i ragazzi ci sono. Abbiamo cambiato sistema di gioco, abbiamo buttato dentro qualcuno che non giocava da un po’, ma io sono soddisfatto. Ripeto ci gira solo male”.

PIOLI
Stefano Pioli incassa la sconfitta contro il Sassuolo: “Non ci siamo fatti distrarre da nulla, non abbiamo perso energia su altre cose che non abbiamo deciso e di cui non abbiamo parlato. Amo la libertà di parola e di pensiero, ma alcune cose certe volte è meglio solo pensarle e mi fermo qui. Le parole di Maldini? Sull’integrità morale di Paolo non credo si possano avere dei dubbi. È una persona che ha tanti valori, si è espresso per i sentimenti che ha dentro. Nel calcio ha ragione chi fa un gol in più, tante situazioni con un po’ di lucidità sarebbero diventate occasioni da gol. La prestazione è stata positiva, ma se le partite non le chiudi, poi rischi di non portare a casa un risultato positivo che sarebbe stato importante. Non abbiamo il fiato corto ma sicuramente non sono contento di avere assenze. Fa parte del momento e di una stagione dispendiosa, oggi però la squadra ha corso bene e tanto: è una delle prestazioni per cui sono più soddisfatto, ci è mancata un po’ di qualità che in questi casi fa la differenza – spiega -. Nel primo gol siamo stati sfortunati, perché la palla è passata tra sei gambe”. Il tecnico rossonero è già con la testa alla Lazio: “Bisogna cambiare pagina da subito, l’ho detto ai giocatori. Una sconfitta dà delusione, ma dobbiamo trasformarla in determinazione per uno scontro diretto. Sappiamo che il nostro obiettivo passerà da certe partite – dice Pioli -. La paura non ci appartiene, se abbiamo delle pressioni è un privilegio: un anno fa eravamo in lotta per l’Europa League, se non ci riusciremo non saremo soddisfatti di questa stagione”.

DE ZERBI
Roberto De Zerbi si gode la vittoria in rimonta del Sassuolo a San Siro contro il Milan: “Non dovevamo dimostrare di saper giocare, io ho detto ai calciatori che quando serve bisogna far uscire quello che si pensa, senza paura. Non so se hanno capito il polverone che ho creato e ci hanno messo qualcosa in più, se è così mi fa piacere, ma non dovevano dimostrare nulla. Sono cresciuto al Milan e so qual è il pensiero dei protagonisti, ma tornassi indietro ridirei tutto: non ho offeso nessuno e non devo chiedere scusa, oggi sono ancora più convinto, perché si sono mobilitati allenatori più importanti di me e tifoserie. Forse mi sono precluso la possibilità di andare in uno di questi club ma lo rifarei perché credo di essere dalla parte del giusto”. E poi sul suo futuro: “Bisogna far andare d’accordo il cervello col cuore, il rapporto che c’è con giocatori e società è qualcosa che va oltre. Oggi, di questa vittoria, sarebbe stato orgoglioso il nostro patron Squinzi”.

CONTE
Conte commenta il pareggio dei suoi ragazzi: “Dopo Napoli abbiamo avuto pochissimo tempo per prepararla. Se avessimo vinto non avremmo rubato nulla a volte sembrava che non volessimo farlo il 2-1. La prestazione mi è piaciuta, ci è solo mancato qualcosa nell’ultimo passaggio”.
Più si avvicina il titolo (10 i punti di vantaggio sul Milan in attesa dell’Atalanta che vincendo a Roma potrebbe portarsi a-9), più c’è il rischio di sentire la pressione: “E’ inevitabile – ammette Conte -, ricordiamoci che moltissimi giocatori è la prima volta che lottano per qualcosa di importante. Il traguardo inizia a vedersi, dovremmo conviverci”.
“Superlega? Penso che non bisogna mai dimenticare le tradizioni, appartengono alla storia ed è bello mantenerle. Ci deve essere passione e il merito va messo sempre al primo posto. Champions ed Europa League devono giocarla chi se lo è meritato sul campo, altrimenti questo sport perderebbe di significato. Le società però investono tanto, i calciatori tra nazionali e competizioni sono spremuti come limoni e chi ci rimette sono i club. La Uefa deve premiarle in maniera più congrua. Se tu prendi dieci dai diritti e te ne tieni sette non credo sia giusto, la proporzione deve essere cambiata”.

IBRA RINNOVA
Per chiudere da segnalare la notizia del giorno. Zlatan Ibrahimovic e il Milan un’altra stagione insieme.
Ibra dovrebbe percepire un ingaggio da circa 7 milioni di euro bonus compresi. Il gigante svedese, tornato in rossonero nel gennaio 2020 dopo il biennio 2010-2012, festeggerà dunque in campo i 40 anni che compirà il prossimo 3 ottobre.
Per la dirigenza del Milan ora ci sono da gestire le delicate questioni legate a Gigio Donnarumma e Calhanoglu, entrambi in scadenza il prossimo giugno




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