Calcio – La corsa alla Champions League si è conclusa nel modo meno prevedibile. Il Napoli pareggia in casa contro il Verona mentre la Juventus domina a Bologna ed il Milan vince con carattere e due rigori a Bergamo. La Roma acciuffa la Conference League con un gol irregolare che penalizza il Sassuolo.
Si è conclusa con una sorpresa la corsa alla Champions League del campionato italiano di calcio. Un brutto Napoli non riesce ad avere la meglio di un Verona coriaceo ma imbottito di riserve (in porta anche il terzo portiere) e saluta quella Champions League che aveva a portata di mano scatenando le ire dei tifosi. Bruttissimo il licenziamento di Gattuso arrivato via twitter dal presidente De Laurentis, inaccettabili gli attacchi a Juric ed al Verona per “non essersi scansati” non avendo obiettivi da ottenere. Onore al merito di squadra come lo Spezia raggiunto dalla Roma soltanto grazie ad un gol irregolare, al Sassuolo, che ha creduto all’Europa sino all’ultimo minuto, al Crotone che si è impegnato per lasciare il posto di fanalino di coda nella classifica di serie A. Male, molto male, Udinese, Bologna, Lazio ed Atalanta troppo molli per onorare il finale di campionato ed i propri tifosi.
Partiamo dal burrascoso post partita di Napoli. A fine partita, dopo aver escluso il Napoli dalla Champions, Ivan Juric litiga con Massimo Ugolini, giornalista di Sky che lo stava per intervistare in diretta tv. Alle prime parole della prima domanda (“Un Verona diverso rispetto a quello visto nelle ultime settimane…), il tecnico gialloblù è andato su tutte le furie: “Subito una grande cagata… Deve vedere come ha giocato la squadra. Si manca di rispetto nei nostri confronti dicendo questo”.
Ugolini ha riformulato la domanda ma come ha iniziato (“Un Verona con una carica diversa…”) il copione non è mutato: “Ancora… Se dice così non ha visto le nostre partite. La mette in un modo non giusto. Solo da voi (riferendosi a Sky,) sento dire queste cose. Non ci sto a sentire che prima non abbiamo avuto questo atteggiamento e oggi sì. E’ inaccettabile sentire queste cose in Italia. Mi deve chiedere scusa”, ha urlato prima di prendere e andarsene.
La verità è che contro il Verona gli azzurri non riescono a gestire il gol di vantaggio trovato faticosamente da Rrahmani e si fanno riprendere da Faraoni che, così, spedisce il Napoli in Europa League. Al di là dei meriti del Verona, che si è dignitosamente giocato le proprie carte, va detto che l’1-1 finale è frutto dell’enorme tensione psicologica che ha pesato sulle teste degli uomini di Gattuso. Il Napoli non è riuscito a produrre il solito, spumeggiante gioco messo in mostra nelle ultime gare e ha finito per cadere nella ragnatela tessutagli addosso da un attento Verona,
Nonostante la tensione il Napoli è riuscito a trovare l’episodio giusto per sbloccare il risultato al 60’: su un angolo dalla destra, Rrahmani ha vinto un rimpallo e ha scaraventato il pallone a fil di palo alla destra di Pandur. Juric ha deciso di dar spazio al terzo portiere, Berardi, e ha messo Lasagna al posto di Kalinic. Mosse che, inconsciamente, hanno dato al Napoli l’idea di aver ormai compiuto il più. Tanto che la squadra ha deciso di difendere il risultato piuttosto che chiudere definitivamente i conti. Errore che è costato carissimo visto che, al 69’, su un lancio dalle retrovie di Gunter, Faraoni ha rubato il tempo a Hysaj e ha battuto Meret con un preciso destro in diagonale.
Gattuso ha tentato disperatamente il tutto per tutto mettendo in campo Politano, Mertens e poi Petagna. Il 4-1-3-2 ha prodotto più confusione che occasioni. Il Napoli ha sfiorato il gol solo all’ultimo dei 4’ di recupero con un colpo di testa di Petagna di poco a lato.
Andrea Pirlo centra in extremis l’obiettivo minimo della stagione bianconera, un traguardo che pareva scontato a inizio anno e impossibile non più tardi di due settimane fa, l tecnico accoglie col sorriso il risultato di Bologna:” ”Per me era importante finire bene il lavoro iniziato in estate vincendo la Coppa Italia ed entrando in Champions League. Le parole le lasciamo a chi dovrà decidere, io mi sono impegnato cercando di fare il massimo per la squadra. Sono fiducioso, ho tante speranze di restare. Ci godiamo questa qualificazione, poi ci sarà tempo per parlare con la società. Siamo andati sulla strada giusta mettendo il sacrificio di tutti, abbiamo dimostrato in questo finale che con la voglia di sacrificarsi si poteva giocare anche con tanti giocatori offensivi. Ci è mancato questo in tante situazioni durante l’anno, quando abbiamo sentito un po’ di paura ci siamo stretti, abbiamo capito che per arrivare al risultato bisognava spingere sulla voglia e alla fine i risultati sono arrivati. Il prossimo anno ripartiremo con delle basi solide”.
Il Milan espugna Bergamo e conquista il secondo posto in campionato e Pioli non nasconde la sua felicità; “Abbiamo raggiunto il secondo posto in classifica e lo meritiamo. Domenica scorsa col Cagliari abbiamo buttato via il match point, ora sono emozionato e felice. Ringrazio la società che ci ha fatto lavorare in modo spettacolare, i giocatori, i miei collaboratori e i tifosi. Sono sicuro che con lo stadio pieno saremmo cresciuti molto. Ho sempre pensato positivo ma in settimana qualche pensiero negativo c’è stato – ha detto ancora Pioli – Sarebbe stata un’estate pesante dopo una beffa del genere. Ma ora voglio godermi il momento”.
Gian Piero Gasperini e l’Atalanta chiudono la stagione con due brutte sconfitte ma con l’obiettivo Champions League raggiunto: “Siamo felicissimi della stagione e abbiamo voglia di andare in vacanza. E’ stata durissima, non abbiamo mai smesso e vogliamo riposare. La squadra è stata brava, è stato importante essere fuori dalla mischia in quest’ultima giornata”.
La Roma pareggia e Fonseca saluta: “Il primo tempo è stato molto difficile, non era possibile ottenere un risultato positivo giocando in quel modo – commenta il tecnico portoghese nel dopo gara – Poi abbiamo cambiato atteggiamento e i due gol sono stati importanti”. Fonseca traccia poi un bilancio della sua esperienza biennale sulla panchina della Roma: “Ho imparato tanto qui, è stata una stagione molto importante per me e il mio futuro. Allenare in Italia non è semplice per chi arriva dall’estero. Il futuro? Vediamo cosa succede la settimana prossima”.
La Lazio chiude con molte riserve ma con una bruttissima prestazione. Simone Inzaghi non svela il proprio futuro: “C’è rammarico per la stagione perché volevamo la Champions, ma per il quinto anno saremo in Europa. Abbiamo fatto il record di vittorie in casa e siamo arrivati agli ottavi di Champions. C’è un pizzico di delusione, ma ci prendiamo il buono di questa stagione”. E ancora sul futuro: “Tutti sanno cos’è per me la Lazio, non avrei aspettato 16 mesi per nessuna altra squadra. Ero l’unico allenatore in Champions League a essere a scadenza di contratto. Sono arrivato che eravamo ottavi, abbiamo portato a casa 3 trofei e siamo in Europa da 5 anni arrivando davanti alle corazzate”. Anche pensando alle tante assenze (e alla scarsa qualità di molte alternative), aumenta il rammarico: “Quando non abbiamo avuto problemi con i giocatori più importanti abbiamo battuto degli squadroni. Se ci manca qualche giocatore, invece, ne risentiamo. Ma se siamo al completo io mi diverto a veder giocare questa squadra”.
L’Inter conclude l’annata scudetto con una “manita” all’Udinese. A parlare è il presidente: “E’ un momento speciale, per quello che abbiamo vissuto non solo quest’anno ma in tutti questi cinque anni ed è bellissimo poter condividere con i nostri tifosi tutto questo e tutto quello che abbiamo ottenuto. Conte ha spinto tutti a un livello altissimo. È un grande motivatore e abbiamo raggiunto questo obiettivo grazie soprattutto a lui. “Quando ho capito che l’Inter poteva vincere? Dal primo allenamento ho capito che potevamo vincere, poi c’è stata la partita con la Juventus ed ho visto la squadra cresciuta, una quadra che poteva davvero vincere lo scudetto”, dice ai microfoni di Dazn. “Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno sostenuto e supportato in questi cinque anni all’interno di questa società. Avevamo l’obbiettivo di portare un trofeo importante e ce l’abbiamo fatta”. Poi un pensiero per i tifosi: “Siamo arrivati in Europa cinque anni fa sognando di vincere un titolo importante e ce l’abbiamo fatta. La speranza è che questa gioia e questa energia positiva possa continuare per cent’anni”.
Antonio Conte chiarisce: “A chi dedico lo scudetto? Onestamente a me stesso. So che non è stato un percorso semplice in questi due anni, ho dovuto tirare fuori tutto da dentro di me. In certi momenti vengono dei dubbi, anche su te stesso, ma ho superato tutto e tutti ed alla fine è la dimostrazione che siamo stati tutti bravi. Anche il sottoscritto”,
A proposito del futuro di Conte, prima della partita, ha parlato l’ad Marotta: “Io ottimista lo sono sempre. Oggi vogliamo gustarci questa giornata, da domani ci immergeremo nella nuova stagione, facendo gli interessi dell’Inter ma anche nel rispetto dei professionisti che ci lavorano”. Dedica anche ai tifosi: “Festeggiare è bellissimo, ma lo possiamo fare solo parzialmente visto che i tifosi sono fuori e non possono condividere con la squadra il momento clou, ossia quello dell’alzata del trofeo. Ci dispiace”.