Calcio femminile – Doveva essere la partita del riscatto dopo la brutta sconfitta con la Francia ma le azzurre si sono complicate subito la strada. Ad avvio di gara l’Italia subisce gol alla prima occasione: una rimessa laterale lunga arriva direttamente in area dove si scatena una mischia, Gama non riesce ad allontanare il pallone e Vilhjamsdottir, dall’altezza del dischetto del rigore, calcia di prima intenzione all’incrocio dei pali dove Giuliani non può arrivare. L’atteso pareggio arriva solo nel secondo tempo: al 62esimo Bonansea aspetta l’inserimento di Bergamaschi, bravissima da centro area a tirare trafiggendo il portiere.
La partita – Milena Bertolini rivoluziona il sistema di gioco della formazione azzurra, virando dal consueto 4-3-3 a un più accorto 4-4-2, con ben cinque novità rispetto alle titolari impiegate nella sfida di esordio contro la Francia. Tra i pali la conferma Giuliani; Gama-Linari inamovibili pilastri centrali di difesa, Di Guglielmo e Boattin con licenza di svariare sulle corsie laterali; in mediana, fuori Galli e Giugliano per Simonetti e Rosucci coppia centrale, supportata sulle fasce da Bergamaschi e Caruso; in avanti, il tandem Piemonte-Giacinti preferito e Bonansea-Girelli. Partenza subito in salita per l’Italia che, dopo neanche tre giri di lancette, va sotto sul primo affondo dell’Islanda: rimessa laterale lunga dalla sinistra a spiovere in area, le Azzurre non riescono a spazzare, Vilhjálmsdóttir si fionda sul pallone piazzando il destro sotto l’incrocio dei pali. Colpita a freddo, l’Italia prova a rialzarsi e riordinare le idee, ma è l’Islanda a rendersi ancora pericolosa al 7’, con Gunnarsdóttir che, dopo un flipper in area azzurra, manda la conclusione sopra la traversa. Estemporanei e imprecisi i tentativi dell’Italia che fatica a organizzare la manovra: all’11’, prova a farsi vedere Bergamaschi, su sponda di Piemonte (destro alto), mentre, al 20’, il tiro di Caruso è troppo centrale e lento per impensierire Sigurdardottir, che blocca senza problemi. Tre minuti dopo, le Azzurre rischiano il bis: Rosucci perde palla sul limite destro, Jónsdóttir punta il primo palo, ma per fortuna trova solo l’esterno della rete. Bisogna aspettare quasi la mezzora per sporcare il taccuino con un’azione pericolosa targata Italia: il cronometro segna il 26’, fraseggio stretto tra Bergamaschi e Simonetti che pesca al centro Piemonte, ma l’attaccante sotto misura stecca la conclusione, spedendo di poco a lato. L’Italia sembra prendere coraggio e al 27’ Bergamaschi prova a sorprendere Sigurdardottir con un rasoterra, l’estremo islandese si distende e blocca. Alla mezzora, punizione per le Azzurre, con palla a Giacinti che, però, strozza troppo la conclusione. Allo scadere, filtrante di Simonetti per Piemonte, che manca di poco l’appuntamento con la sfera.
Nella ripresa, Milena Bertolini prova a dare più incisività all’attacco sostituendo Caruso con Bonansea, che si rende subito pericolosa al 48’, ma il suo cross per Piemonte viene spazzato via dalle avversarie. Al 54’ torna a farsi vedere l’Islanda con una conclusione dalla lunga distanza di Gunnarsdottir, Giuliani non deve fare altro che guardare la palla sfilare sul fondo. E’ un fuoco di paglia, però, perché l’Italia sta aumentando i giri del motore. Al 60’ palla in mezzo di Boattin, Giacinti di testa manca l’impatto di poco. Un minuto dopo, su capovolgimento di fronte, l’Islanda si divora il raddoppio: punizione di Gísladóttir, palla vagante che finisce sui piedi di Jóhannsdóttir, destro che accarezza di pochissimo il palo alla sinistra di Giuliani. Ma le Azzurre ci sono, non mollano e al 62’ pareggiano i conti: Bonansea fa impazzire sulla sinistra Vidarsdóttir, la punta, la salta, serve un pallone arretrato per Bergamaschi che arriva a rimorchio e di prima intenzione infila Sigurdardottir. Galvanizzata dal pareggio, l’Italia non molla la preda e, nel giro di 60 secondi, al 73’ fallisce il raddoppio prima con Bonansea, che prova a piazzare il destro, ma centra il palo, e poi con Simonetti che stoppa di petto e calcia un destro al volo, fuori di pochi centimetri. L’Italia spinge alla ricerca del vantaggio, ma l’incornata di Girelli al 79’ su angolo di Boattin è troppo debole per impensierire Sigurdardottir e all’86’ Sabatino pescata dalla destra manca l’impatto con la palla a due passi dalla porta. Brividi per le Azzurre all’89’, con Arnadottir che si beve la fascia destra, mette in mezzo per Jonsdottir, ma Giuliani ne anticipa il tentativo di girata. Al Manchester City Academy Stadium finisce 1-1. L’Italia conquista il primo punto e tiene vivo il sogno europeo.
Il tabellino di Italia-Islanda 1-1 (0-1 pt)
RETI: 3’ Vilhjálmsdóttir (IS), 17’ st Bergamaschi (IT)
ITALIA (4-4-2): Giuliani; Di Guglielmo, Gama (Dal 13’ st Bartoli), Linari, Boattin; Bergamaschi, Simonetti, Rosucci, Caruso (Dal 1’ st Bonansea); Piemonte (Dal 7’ st Girelli), Giacinti (Dal 40’ st Sabatino). A disp.: Schroffenegger, Durante, Filangeri, Lenzini, Galli, Giugliano, Bonfantini. C.t. Bertolini
ISLANDA (4-3-3): S. Sigurdardottir; E. Vidarsdottir, Viggosdottir, G. Arnadottir, Gisladottir (Dal 43’ st Gunnlaugsdottir); G. Jonsdottir (Dal 12’ st Johannsdottir), Brynjarsdottir, Gunnarsdottir (Dal 32’ st Gudmundsdottir); S. Jonsdottir, Thorvalsdottir (Dal 13’ st Albertsdottir), Vilhjalmsdottir (Dal 43’ st Magnusdottir). A disp.: I. Sigurdadottir, Jensen, Arnadottir, Atladottir, Andradottir, Sveinbjornsdóttir. C.t. Halldorsson
Arbitro: Lina Lehtovaara (Finlandia)
Ammonite: Bergamaschi
A fine partita, ai microfoni di Rai Sport, la ct Milena Bertolini ha fatto i complimenti alle calciatrici: “Oggi le ragazze sono state brave dopo il gol subito a freddo perché c’era il rischio di subire psicologicamente, soprattutto a causa dei 5 gol contro la Francia, la gara e farci trascinare via. Invece sono state davvero brave a reagire”.
A questo punto, tocca aspettare la terza e ultima giornata. Ma la qualificazione è appesa a un filo. Di sicuro l’Italia deve vincere con il Belgio, e sperare che la Francia batta l’Islanda.
Insomma, l’appuntamento è per lunedì 18 alle ore 21. Ma la strada delle azzurre in questo europeo si è fatta molto ripida.