Immobile – “Ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. I migliori successi si ottengono grazie al lavoro di squadra. Non avrei mai avuto la presunzione di poterla vincere da solo. Credo che tutta la squadra debba essere orgogliosa e sentirsi vincitrice di questo premio”.
Queste le parole dell’attaccante della Lazio Ciro Immobile, alla cerimonia di consegna della Scarpa d’Oro vinta lo scorso anno in scena al Campidoglio alla presenza del sindaco capitolino Virginia Raggi e di una delegazione biancoceleste. “Una soddisfazione enorme, ringrazio la sindaca per essere qui oggi. È emozionante leggere il tuo nome dopo questi grandi campioni, sapendo la storia e quanto hai sudato per arrivare a certi livelli e obiettivi è una soddisfazione enorme”, ha proseguito l’attaccante biancoceleste, ricordando che “se sono quello che sono, lo devo alla mia famiglia, quello che mi ha insegnato nella vita e nello sport. Sono andato via da casa da piccolo ma la mancanza dei miei genitori non l’ho mai sentita, erano sempre vicino a me. Ho cercato di ricreare il mio prototipo di famiglia in base a quello che mi hanno insegnato loro. L’avevo vista solo dalle foto, è una soddisfazione enorme. Sono orgoglioso anche di ricevere il premio in questa sala: coi tifosi sarebbe stata un’altra cosa, ma è un premio che dedico a loro”. Un pensiero alla famiglia e un ringraziamento alla squadra: “I miei punti di forza li trovo nella famiglia: quello che sono lo devo a loro, a ciò che mi hanno insegnato nella vita prima che nello sport. Significa che sono diventato una brava persona, ciò mi permette di vincere trofei. Credo che tutta la squadra debba sentirsi orgogliosa e vincitrice del premio. I migliori successi si raggiungono col lavoro di squadra”.
Sui paragoni con i bomber storici della Lazio: “Mi ha colpito particolarmente Chinaglia, lui come Signori. Come modo di giocare invece Bruno Giordano mi assomiglia, era rompiscatole come me. Il mio gol più bello? Al di là della bellezza, dipende cosa succede dentro di me in quegli istanti. La gente mi ha regalato tante emozioni”. Un traguardo importante a livello personale, ma non finisce qui: “Ognuno deve credere fortemente nei propri sogni: come ho realizzato il mio sogno, io che non ho niente di speciale, allora chiunque può farcela. Il pensiero va sempre all’Europeo: deve essere una cosa in più, che cerco e che voglio a tutti i costi come la Scarpa d’Oro”.
VIRGINIA RAGGI
Presente all’appuntamento con la storia di Ciro Immobile il sindaco di Roma, Virginia Raggi: “Avremmo voluto fosse un momento di tutti, quello di un campione nello sport e nella vita. Questo è un premio che ripaga dei tanti sacrifici di Ciro, che ha iniziato a quattro anni nella sua Torre Annunziata. In questa tua esperienza c’è il desiderio e il riscatto di tanti ragazzi: il tuo esempio, Ciro, è che con il lavoro si può riuscire. Ci sono tanti ragazzini che sognano di diventare come Immobile. Le cadute fanno parte della strada del successo. Il record va oltre le statistiche”. E ancora: “Il trionfo di Ciro ha un grande significato per lo sport italiano e la città di Roma. Grazie a Ciro per le emozioni e i gol, oltre a tutti quelli che arriveranno”.
LOTITO
Puntuali i complimenti del presidente della Lazio, Claudio Lotito: “Quello di Immobile è un traguardo per la Lazio e tutta la città. Voglio parlare del Ciro umano, lui che ha consentito alla società di crescere per credibilità e regalare gioie non solo ai nostri tifosi. I giovani lo identificano come il compagno di giochi, come il padre con cui dialogare sportivamente e avere i giusti insegnamenti calcistici: i bambini chiedono proprio la maglia di Immobile. “Ciro è entrato nella mente e nel cuore dei tifosi, giovani e anziani, perché sa emozionare calcisticamente e con i suoi modi umili. Normalmente i calciatori tendono ad allontanarsi dalla gente: lui è rimasto uno di noi, uno del popolo. Questo è ciò che colpisce le persone. Ho ritenuto giusto, d’accordo con il Sindaco, che la premiazione si tenesse in Campidoglio ovvero un simbolo di Roma, perché Ciro è un emblema della città. Lui è un ambasciatore di questa società e dei tifosi”.
IMMOBILE VITA
Ciro Immobile nasce a Torre Annunziata il 20 Febbraio del 1990, ed è proprio nella scuola calcio della cittadina di nascita che muove i primi passi. L’inizio non è dei più semplici: dopo essersi trasferito al Maria Rosa, si sposta nuovamente nelle giovanili della Salernitana, dove la fortuna non è dalla sua parte e non riesce a brillare. Qualcosa, però, cambia dopo il trasferimento alle giovanili del Sorrento: l’attaccante mette a segno ben 30 gol nella stagione 2006/2007. Sarà la doppietta al Torino dei pari età a mettere la pulce nell’orecchio ad una dirigenza particolarmente nota: quella della Juventus. E’ proprio la casacca bianconera a portare fortuna a Ciro Immobile: dopo la vittoria del Torneo di Viareggio, esordisce anche in Serie A, subentrando alla leggenda Alex Del Piero in Juventus – Bologna (finita 4 a 1 per i bianconeri). L’anno successivo, il 2010, è nuovamente propizio per l’attaccante campano, che contribuisce alla vittoria di un nuovo Torneo di Viareggio, mettendo a segno 3 reti nella finale contro l’Empoli. I fari di molte squadre vengono puntati proprio su di lui: il primo club ad assicurarsi le sue prestazioni sarà il Siena, che lo preleva in prestito assieme al compagno di giovanili Luca Marrone. Non sarà un’avventura positiva: l’anno successivo, il 2011, durante il mercato di Gennaio passa al Grosseto e vi resterà fino ad Agosto, mese del passaggio al Pescara in Serie B. In maglia biancazzurra Immobile diventa uno degli italiani più promettenti in assoluto, assieme a Marco Verratti, e attira ulteriormente l’attenzione di svariati club.
Il salto nelle categorie più alte avviene dapprima al Genoa e poi al Torino, dove collezionerà nella stagione 2013/2014 ben 22 reti in 33 presenze, diventando per la prima volta capocannoniere di un campionato. Il suo cartellino però è in comproprietà con la Juventus: i granata a fine stagione lo riscattano definitivamente. Passerà quindi all’estero due stagioni con più ombre che luci, al Borussia Dortmund prima e al Siviglia dopo. Decide di far ritorno in Italia: è di proprietà del Siviglia, che lo cede in prestito nuovamente al Torino per mezza stagione. Nel Luglio del 2016 gli spagnoli comunicano la cessione definitiva alla Lazio.
Da qui ha avvio il periodo di consacrazione definitiva di Ciro Immobile come uno degli attaccanti italiani più prolifici in assoluto. I prossimi obiettivi per lui sono riportare la Lazio in Europa e ben figurare con la nazionale italiana di calcio nel prossimo europeo e siamo certi che Ciro ce la metterà tutta!