Spazio – Osserviamo il passaggio dell’asteroide 1994 PC1

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Spazio – L’asteroide near-Earth 1994 PC1 passerà a poco meno di 2 milioni di km dalla Terra la sera del 18 gennaio. Si tratta di un asteroide di circa 1 km di diametro che diventerà abbastanza brillante da poter essere osservato anche con piccoli telescopi. Se non avete mai visto un PHA con i vostri occhi si tratta di una bella occasione da non perdere: basta un cielo buio e un telescopio con puntamento assistito dal computer.

Dopo il recente passaggio ravvicinato con la Terra dell’asteroide near-Earth (4660) Nereus, avvenuto l’11 dicembre 2021 alla distanza di circa 4 milioni di km, il prossimo 18 gennaio sarà l’asteroide (7482) 1994 PC1 a passare in prossimità del nostro pianeta.

Il near-Earth 1994 PC1 è stato scoperto da Robert McNaught dal Siding Spring Observatory in Australia il 9 agosto 1994. Setacciando gli archivi è stato trovato anche su lastre fotografiche che risalgono fino al 22 settembre 1974 con il risultato che l’orbita eliocentrica è stata determinata usando ben 806 osservazioni distribuite su un arco temporale di ben 47 anni: la sua traiettoria attorno al Sole è molto ben conosciuta ed è di tipo “Apollo” ossia per lo più esterna a quella terrestre. Teoricamente 1994 PC1 può arrivare a passare alla minima distanza di 82.200 km dal centro della Terra, circa 1/5 della distanza Terra-Luna.

Dal punto di vista fisico 1994 PC1 è un asteroide di tipo S, ossia roccioso, ha un diametro di circa 1 km e ruota attorno al proprio asse in sole 2,6 ore. Considerate le dimensioni e la distanza minima cui può arrivare dalla Terra è anche annoverato fra i PHA, i Potentially Hazardous Asteroid. La minima distanza di 1997 PC1 con la Terra sarà raggiunta la sera del 18 gennaio 2022 alle 22:51 ora italiana (21:51 UTC), quando si troverà a 1,98 milioni di km dal pianeta (più di 5 volte la distanza Terra-Luna). Non si tratta di un flyby particolarmente stretto o che possa destare una qualsivoglia preoccupazione, ma considerando il periodo temporale che va dal 1900 al 2194 questo passaggio è il più ravvicinato dopo quello del 17 gennaio 1933, quando passò (in incognito) a soli 1,12 milioni di km dalla Terra.

L’orbita del PHA 1994 PC1 è moderatamente inclinata sull’eclittica e il nodo con l’orbita terrestre cade attorno alla metà del mese di gennaio. Crediti: Jpl/Nasa

Considerate le dimensioni non trascurabili e la distanza ridotta dalla Terra, l’asteroide diventerà molto luminoso (astronomicamente parlando), arrivando a brillare come una stella di magnitudine apparente +10. Niente male se si pensa che il già citato Nereus la sera dell’11 dicembre scorso arrivò solo alla magnitudine +13: 1994 PC1 sarà quasi 16 volte più brillante.

Naturalmente l’asteroide non sarà visibile a occhio nudo, ma facilmente osservabile anche con piccoli telescopi da 10 cm di diametro. L’orbita di 1994 PC1 è inclinata di ben 33,5° sul piano dell’Eclittica e nella fase di avvicinamento alla Terra l’asteroide sarà osservabile solo dall’emisfero australe. Per nostra fortuna la situazione cambia rapidamente e la sera del flyby sarà ben visibile dall’Italia appena fa buio, dalle 18:45 in poi. Occorrerà avere a disposizione un cielo buio e un telescopio a puntamento computerizzato con un oculare a basso ingrandimento (50x sono già sufficienti). Il 18 gennaio la Luna sarà praticamente piena, ma si troverà a una distanza angolare di circa 95° dall’asteroide, quindi abbastanza distante da non dare troppo fastidio con la sua luce.

Le coordinate celesti per il puntamento del telescopio si possono ottenere dalla pagina delle effemeridi del Minor Planet Center. In questa pagina va inserita la sigla che identifica l’asteroide ossia 1994 PC1 e vanno messe le coordinate geografiche del sito da cui si osserverà. Per l’intervallo di tempo fra una posizione e l’altra conviene mettere 15 minuti visto che l’asteroide si sposterà di circa 2 primi d’arco al minuto. Una volta puntato il telescopio alle coordinate fornite dal Minor Planet Center dovreste essere nell’area di cielo corrispondente alla costellazione dei Pesci. Basterà mettere l’occhio all’oculare del telescopio e scrutare con attenzione alla ricerca di un piccolo puntino di luce che si muove lentamente rispetto alle stelle di fondo: quello sarà l’asteroide! In generale è proprio questa la tecnica che usano gli astronomi per scoprire nuovi asteroidi: si sfrutta il moto proprio stesso che l’asteroide ha perché in orbita attorno al Sole insieme alla Terra.

Osservare 1994 PC1 è una notevole esperienza didattica che consigliamo a tutti, astrofili e studenti, appassionati e non. Avrete finalmente l’occasione di vedere con i vostri occhi un membro della grande famiglia degli oggetti near-Earth, senza filtri mediatici di nessun tipo.




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