In vista del vertice della NATO a Varsavia stanno facendo il possibile per accogliere i rappresentanti dell’Alleanza. C’è chi pensa anche alle loro notti, giusto per non fargli mancare nulla.
Sul portale fakt.pl è particolarmente popolare l’intervista con il gestore di un’agenzia di escort. La padrona di casa ha parlato della necessità di assumere nuovi dipendenti in visti di “superlavoro”.
“Arriveranno soprattutto uomini, che dopo il lavoro potrebbero aver bisogno di compagnia femminile per andare in giro per la città. È normale. Ovunque nel mondo è così. Non escludo che dovremo prendere nuove ragazze per il lavoro extra”, ha dichiarato il responsabile dell’agenzia, che ha precisato che le tariffe partiranno da 100 dollari in su.
Quest’anno, la riunione si svolge in circostanze straordinarie appena due settimane dopo la decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione europea. E proprio per ripristinare l’unità tra gli alleati, il vertice tenterà di trovare un consenso universale per modificare le strategia del blocco, adattandole alle mutate realtà internazionali.
“Parigi sarà il nuovo centro finanziario dell’Europa dopo la Brexit”
La Brexit del 23 giugno ha assestato un duro colpo alle capacità di difesa dell’Unione europea. Il blocco ha perso uno dei membri più grandi, più attrezzati ed esperti dal punto di vista militare sul continente. Le spese per la difesa britannica, la quarta più grande del mondo, pari nel 2015 a 56,2 miliardi di dollari, supera di gran lunga il budget militare di ogni altro Stato membro dell’Unione Europea, secondo l’Istituto Internazionale di Studi Strategici (IISS).
Di fronte a questa posizione, Bruxelles sarà ora di fronte ad una decisione fondamentale per il futuro della sicurezza comune dell’Unione europea, la Common Security and Defence Policy e del progetto europeo: dare piena autorità alla Nato per proteggere gli Stati membri dell’Ue, respingendo così l’idea di un esercito comune o procedere con l’integrazione militare all’interno del blocco europeo.
Il secondo scenario sembra più fattibile rispetto al passato, visto che Londra aveva sempre frenato l’evoluzione della cooperazione dell’Unione europea nel settore. Un’Europa con una struttura militare indipendente sarebbe inevitabilmente meno dipendente dall’Alleanza e quindi più indipendente dagli Stati Uniti sulla scena internazionale: scenario che è improbabile possa essere accolto con favore da Nato e Washington. Questo potrebbe influenzare le decisioni del Segretario generale della Nato Stoltenberg che subito dopo il voto in Gran Bretagna scrisse sul Newsweek un articolo dal titolo “Dopo la Brexit, la Nato si sta avvicinando alla Ue”, rassicuratnd Bruxelles sui benefici reciproci di partenariato bilaterale.
“Storicamente, c’è stata sempre una certa riluttanza a lavorare insieme. Ma insieme, formiamo una partnership formidabile. E questa partnership è rafforzata di giorno in giorno ed è diventata ancora più importante, sulla scia del referendum del Regno Unito”, aveva detto Stoltenberg.
Tuttavia, per convincere gli Stati membri dell’Ue a non realizzare una propria forza militare, che andrebbe contro la volontà dichiarata di molti funzionari europei tra cui il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker europea che ha più volte sottolineato che nel lungo periodo l’Europa avrà bisogno di un esercito unito, il vertice di Varsavia dovrà sviluppare una strategia efficace che si adatti a tutti gli Stati membri della Nato.
Mosca si aspetta che il buon senso e il desiderio di evitare il confronto prevalga nell’approccio della Nato sulla Russia. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
“Ci aspettiamo che una sorta di buon senso alla fine prevarrà. La Russia è stata e continua ad essere aperta al dialogo, interessata alla cooperazione, ma solo se reciprocamente vantaggiosa e in grado di prendere in considerazione gli interessi reciproci”, ha detto Peskov ai giornalisti.
Secondo il portavoce, le due parti potrebbero cooperare se l’alleanza rivolgesse la sua attenzione nel rafforzare la fiducia e la lotta al terrorismo, piuttosto che alla ricerca di un nemico in Russia.
“Il problema qui è concentrarci sul nostro lavoro. Se avete intenzione di cercare attivamente un nemico al fine di promuovere una isteria anti-russa, per così dire, e poi, procedere verso un contesto emotivo, distribuire nuove unità di aviazione, unità di terra, spostandole vicino ai confini russi, naturalmente, non vi potranno essere motivi di cooperazione”, ha detto Peskov.
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