Sabato 7 e domenica 8 novembre la Chiesa di Roma celebrerà la Giornata per la Custodia del Creato. Due giorni di iniziative che avranno il clou nella Marcia per la Terra che si svolgerà la domenica mattina e si concluderà con l’Angelus di papa Francesco. Sabato, dalle ore 9 alle 13, nella Sala della Conciliazione del Vicariato di Roma è in programma il convegno “La comunità cristiana e la cura della casa comune”. Domenica 8 novembre, alle ore 9, prenderà il via la Marcia per la Terra da Piazza del Colosseo fino alla Basilica dei SS. Apostoli dove alle 10.45 inizierà la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Agostino Vallini. Al termine, attraverso un maxischermo, i partecipanti alla Marcia potranno assistere all’Angelus di Papa Francesco, mentre una piccola delegazione si recherà in Piazza San Pietro per salutare il Santo Padre. La giornata proseguirà con la Festa Laudato si’ in Piazza SS. Apostoli: un grande villaggio con laboratori, spettacoli etnici, musica dal vivo, stand enogastronomici. L’incontro si concluderà alle 17 con lo spettacolo circense “The Raggae Circus” di Adriano Bono.
Un umano rinnovato, per abitare la terra
1. Leggere i segni, per comprendere i tempi
“Quando si fa sera, voi dite: ‘Bel tempo, perché il cielo rosseggia’; e al mattino: ‘Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo’. Sapete dunque interpretare l’aspetto del cielo e non siete capaci di interpretare i segni dei tempi?” (Mt 16,2-3). La risposta di Gesù ai farisei e sadducei invita a leggere i segni – quelli nel cielo come quelli nella storia – per vivere il tempo con saggezza, cogliendo, nella sequenza dei momenti, il kairòs – il tempo favorevole – in cui il Signore chiama a seguirlo.
Quest’anno, a dare un particolare significato alla Giornata per la custodia del creato, vengono a convergere tanti elementi, a partire dall’Enciclica Laudato si’ che Papa Francesco ha dedicato alla questione ambientale. Assume poi un forte rilievo il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale (“In Gesù Cristo, il nuovo umanesimo”, Firenze, 9-13 novembre 2015), così come il Giubileo della misericordia che si aprirà l’8 dicembre 2015. Uno sguardo credente cercherà di cogliere nei momenti evidenziati i legami che lo Spirito intesse, con una lettura in profondità dei segni dei tempi, secondo l’indicazione formulata proprio cinquant’anni fa dalla Costituzione conciliare Gaudium et spes. In questa direzione, vorremmo riscoprire in questo Messaggio una “sapienza dell’umano”, capace di amare la terra, per abitarla con sobria leggerezza.
2. Per un umano rinnovato
L’orizzonte del Convegno Ecclesiale di Firenze orienta la Chiesa italiana ad una rinnovata meditazione dello stile di umanità che scaturisce dalla contemplazione di Gesù Cristo, il Figlio dell’Uomo. Come ci ricorda il Papa, Gesù “invitava a riconoscere la relazione paterna che Dio ha con tutte le creature e ricordava loro con una commovente tenerezza come ciascuna di esse è importante ai suoi occhi” . Un creato, dunque, da gustare in tutta la sua bellezza ed in rendimento di grazie, da abitare con coraggio, sobrietà e in solidarietà con i poveri, entro la grande comunione delle creature. Un creato riconosciuto, alla luce della Pasqua, come la grande opera del Dio unitrino, vivificata e condotta a compimento dallo Spirito creatore (cf. Rm 8,19ss): costituito “secondo il modello divino”, è quindi esso stesso “una trama di relazioni” .
La creazione appare così come spazio da abitare nella pace, coltivandolo e custodendolo, per costruirvi una vita buona condivisa. L’esperienza di tante generazioni credenti si fa così invito per noi, perché impariamo anche oggi a vivere in tale orizzonte la nostra umanità, abitando la terra con una sapienza capace di custodirla come casa della famiglia umana, per questa e per le prossime generazioni. …