Salute e benessere – Attenzione alla manipolazione emotiva

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Salute – La manipolazione emotiva è qualcosa che nella nostra quotidianità ci troviamo a vivere molto più spesso di quanto si possa pensare. Ogni giorno può accadere di esserne più o meno consapevolmente e in ogni ambito della nostra vita, di esserne vittime e a volte anche responsabili.

La manipolazione emotiva è una sorta di passo a due, ballato da due persone con caratteristiche complementari: una delle due (tipicamente il manipolatore) ha bisogno di mantenere il controllo, la percezione positiva di sé e di avere sempre ragione, mentre l’altra (la vittima manipolata) è caratterizzata da un bisogno fortissimo di fusione ed approvazione, che la porta a permettere al manipolatore di ri-definire la sua idea di realtà, idealizzandolo e cercando costantemente il suo consenso.

 

COME SI MANIFESTA LA MANIPOLAZIONE EMOTIVA

Può succedere che il/la vostro/a partner vi accusi di farlo ingelosire o di boicottare le sue iniziative (e voi sapete benissimo che non è vero), con un capo mai contento di come svolgete il lavoro che vi incolpa di volerlo boicottare o di avercela con lui/lei, con un genitore che ostacola la vostra autostima. Molte persone non si accorgono di essere manipolate, tuttavia avvertono un’ansia ed un disagio crescenti quando sono con una persona particolare. All’inizio cadono nella trappola della spiegazione e tendono a giustificare il comportamento del manipolatore per un bisogno di approvazione da parte sua ed il processo può progredire fino alla possibilità che, pur di non dover rinunciare al rapporto e di non deludere il manipolatore, si finisce con il vedere le cose solo dal suo punto di vista negando il proprio, e sottomettendo il proprio senso della realtà al suo. A comportarsi così sono soprattutto le donne, ma non solo. La ME si manifesta attraverso una comunicazioneambigua, incoerente, passivo-aggressiva, come negli esempi seguenti:

Ti fanno sentire in colpa: rigirano le tue parole al fine di far sentire te sbagliato e in torto nei loro confronti.

Sono degli aggressori “passivi”: non affrontano le questioni in modo diretto ma girandoci intorno e sparlando alle spalle delle persone. Utilizzano modalità subdole per farti capire che non accettano ciò che fai. Ad esempio possono boicottare di fatto le tue iniziative dopo aver detto invece di volerti sostenere, in un modo tale che sembrerà assolutamente involontario o casuale.

Negano di aver detto o fatto cose che ricordi bene al fine di difendersi e mettere in discussione le tue affermazioni, fino al punto di farti dubitare di te stesso (effetto gaslight)

Fingono di volerti sostenere o aiutare ma poi boicottano le tue azioni e le tue iniziative in maniera sottile e apparentemente ingenua

Accentrano l’attenzione sui loro problemi sminuendo i tuoi.  Se hai avuto una giornata impossibile la loro è stata catastrofica. Non ascoltano mai veramente, non dedicano attenzione e pretendono sempre di essere al centro del gioco. Se glielo fai notare ti accusano di essere egoista.

Danno sempre ad altri la responsabilità dei loro comportamenti: se si comportano male la colpa è sempre di qualcosa che anno fatto gli altri.

Influenzano lo stato d’animo degli altri attraverso una sorta di “ricatto emotivo” per cui tutti, intorno a loro, finiscono con il preoccuparsi di non farli sentire arrabbiati o tristi e di porre rimedio a ciò che li infastidisce.

Ma anche attraverso le CRITICHE: in particolare, critiche le che vi vengono mosse, anche se parzialmente o del tutto vere, sono intese a ferire e ad indebolirvi piuttosto che ad avere un fine costruttivo e includono:

  • offese, insulti ed esagerazioni
  • sono lanciate nel bel mezzo di una lite o una discussione
  • sono usate per cercare di vincere una discussione
  • sono provocate dalla vostre obiezioni o dal vostro tentativo di chiudere la discussione
  • sembrano non avere alcuna relazione con la discussione
  • spostano l’attenzione dal suo comportamento al vostro
  • Vi vengono mosse quando non potete facilmente rispondere (in pubblico ad esempio, o al cinema ecc.)

INDICATORI DELLA MANIPOLAZIONE EMOTIVA IN ATTO

Il manipolatore inizialmente si presenta come una persona sensibile, empatica, altruista e molto interessata alle vostre necessità. Gli serve per entrare nel vostro spazio personale. Ma poi, non ci vorrà molto per accorgervi che avete di fronte un individuo egoista ed accentratore, interessato unicamente a mantenere il proprio elevato senso di sé ed il proprio potere. Tuttavia, se la manipolazione prenderà piede come modalità prevalente nel rapporto, presto la vittima inizierà a sentire che “qualcosa non va” e, con il tempo, sperimenterà in maniera crescente UNO O PIÙ DEI SEGUENTI SEGNI:

  • Incubi o sogni inquietanti ricorrenti
  • Scarsa fiducia nel proprio senso della realtà
  • Frequente sensazione di sconcerto o confusione
  • Incapacità a ricordare i dettagli delle discussioni con il manipolatore
  • Sintomi ansiosi: disturbi gastrici, tachicardia, senso di costrizione al petto, attacchi di panico
  • Frustrazione
  • Timore o agitazione in presenza del manipolatore
  • Vi sforzate di dire a voi stessi e agli amici che il rapporto con il manipolatore va benissimo
  • Sentite compromessa la vostra integrità e dignità
  • Gli amici e i parenti fidati esprimono preoccupazione e disappunto per il vostro rapporto
  • Non riuscite più a provare gioia e soddisfazione nella vostra vita
  • Tristezza, fino alla depressione
  • Rabbia

      Come difendersi da tutto questo?         

 

1) Riconosci i sintomi del sovraccarico emotivo

Presta attenzione alle tue sensazioni e alle tue reazioni.
Ti senti stanco e senza più forze in seguito all’interazione con una determinata persona?
Ti senti ansioso, depresso, frustrato? E il tuo corpo come sta? Osserva il tuo respiro, ascolta le tue emozioni e i segnali del tuo fisico.
Potresti avvertire un senso di oppressione, costrizione o perfino dolore.

2) Trova l’equilibrio dentro di te


Medita per ritrovare la tua centratura interiore e lascia andare le emozioni nocive; passa del tempo immerso nella natura, fai attività fisica e cura la tua alimentazione; circondati di persone positive e dedicati ad attività creative e benefiche.
Sei tu l’unico responsabile della tua vita e la prima persona che conta, non lasciare agli altri il potere di decidere per te.

 

3) Crea uno scudo immaginario


È molto importante predisporre una “barriera mentale” che possa schermarti dalla manipolazione emotiva.
Concentrati sul respiro: inspira serenità, visualizzandola come una luce brillante che penetra in te ed espira negatività, come fosse una nebbia cupa o un agglomerato di rifiuti che sgorga dal tuo corpo; respira profondamente e lentamente, focalizzando la tua attenzione sul diaframma, fino a che non ti sentirai completamente calmo.
In alternativa, visualizza una bolla di luce benigna intorno al tuo corpo e immaginala come uno scudo che blocca il passaggio di ciò che è dannoso, permettendo unicamente al positivo di filtrare.

 

4) Metti in atto strategie di coping

Cerca di comprendere i tuoi confini e i tuoi limiti, impostali e mantienili costantemente durante il tempo dell’interazione con la persona “tossica”.
Impara a dire di no quando è necessario, in modo da rimanere all’erta e in controllo di te stesso.

5) Riconosci i manipolatori affettivi nella tua vita e corri ai ripari


Possono essere colleghi, amici, familiari, persino il partner; se la relazione con queste persone è molto intima, può essere difficile ammettere il proprio disagio, ma è importante riconoscerlo e correre ai ripari.
Prova a parlargli: spiegagli come ti fa sentire e chiedigli gentilmente di interrompere il comportamento che ti turba, facendogli notare quanto sia dannoso per entrambi.

 

6) Evita i litigi

Sei su un campo di battaglia e non stai combattendo ad armi pari. Il litigio è un potente strumento di controllo e viene utilizzato per scatenare nell’altro una reazione.
Impara a mantenere la calma, rispondi con educazione e contegno, non abbandonarti agli impulsi del momento: in questo modo non darai adito a battaglie, che sarete entrambi destinati a perdere.

 

7) Nota se usa la compassione e l’affetto come strumenti di ricatto


Esistono persone che non fanno che autocommiserarsi, cercando la compassione degli altri per persuaderli a soddisfare particolari bisogni o aspettative.
Nota se ti senti costretto ad acconsentire alle richieste di qualcuno e cosa succede quando le rifiuti.
Cerca di ricattarti con reazioni estreme, quali pianti, grida ed esternazioni teatrali?
Oppure si finge malato, debole e bisognoso?
È sempre ben disposto a dare, ma alla prima occasione non esita a farti sentire in debito?
O ancora, ti ricatta mettendo in dubbio l’affetto che provi verso di lui?

8) Individua quando cerca di colpevolizzarti


Attribuire colpe è il mezzo più astuto di cui un manipolatore può servirsi per controllare l’altro.
Accusa senza domandare, inducendo velatamente ad eseguire le sue volontà; esprime critiche e giudizi di valore, anche indiretti, spesso facendo confronti con altre persone; rinfaccia errori e aspettative insoddisfatte, conducendo la conversazione senza concedere diritto di replica.
La miglior risposta è quella che rompe lo schema: riportalo alla realtà, fagli capire che ti manca di rispetto e ignoralo quando cerca di farti sentire in colpa.

 

9) Identifica i comportamenti passivo-aggressivi


Presta molta attenzione all’aggressività celata: il manipolatore può mentire per ottenere vantaggi e favori, fingere di dimenticare i propri impegni, esprimere ostilità non apertamente, ma attraverso critiche e pettegolezzi su altre persone.
Non si assume responsabilità, può improvvisamente sparire o continuare a rinviare appuntamenti e accordi.

 

10) Cerca di evitarlo quando puoi


Se il tentativo di confronto con un manipolare non produce risultati soddisfacenti, l’ultimo baluardo di salvezza è ignorarlo. A nulla serve reagire e lottare, mentre discutere può invischiarti in un circolo vizioso infinito, da cui è molto difficile uscire.

 




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