Salute e benessere – Himalaya – Il benessere del sale; a due passi dall’Aquila un luogo dove curarsi con il sale, rilassarsi, far divertire i propri bambini.
“Ho scelto di puntare su me stessa – spiega Cinzia Seccamonte al Capoluogo.it – partendo da qualcosa che mi appassionava da sempre: il sale, con tutte le sue virtù e proprietà”.
Dopo tanti anni passati sempre nel commercio, Cinzia Seccamonte ha deciso di partire proprio dall’Himalaya, dove nasce il sale rosa, per “portarlo”all’Aquila, creando un luogo dove fare delle terapie naturali per il corpo e per lo spirito.
“Ho scelto di puntare su me stessa – spiega Cinzia Seccamonte al Capoluogo.it – partendo da qualcosa che mi appassionava da sempre: il sale, con tutte le sue virtù e proprietà”.
Dopo tanti anni passati sempre nel commercio, Cinzia Seccamonte ha deciso di partire proprio dall’Himalaya, dove nasce il sale rosa, per “portarlo”all’Aquila, creando un luogo dove fare delle terapie naturali per il corpo e per lo spirito.
Il sale è un “medicamento” ritenuto prezioso fin dall’antichità, e Cinzia questo lo sa bene.
“Si ha conferma – spiega – che già Ippocrate, nella Grecia antica, consigliasse l’inalazione di vapori di acqua salata nei casi di infiammazioni delle vie respiratorie. Nel Medioevo, vicino alle zone di mare, sappiamo che i monaci accompagnavano i malati all’interno di grotte salmastre naturali per risolvere malattie respiratorie e infezioni”.
Oggi, come gli antichi monaci, sarà possibile fare questa esperienza accompagnati da Cinzia in una stanza in cui le pareti, il soffitto, il pavimento e ogni elemento presente nella stanza è realizzato con il sale ionizzato e si possono fare le inalazioni attraverso un getto speciale, rilasciando le sue proprietà nell’aria.
Oltre alla grotta, c’è anche la vasca riscaldata dove poter fare un bagno a secco nel sale caldo.
“Il bagno a secco serve a livello fisico per problemi del derma come l’acne o la psoriasi, per dolori cervicali, per il mal di schiena e per alleviare muscolari, molto adatto ad esempio agli sportivi”.
Un bagno “salato” adatto quindi a tutti?
“Certamente… Non ci sono controindicazioni. Possiamo ospitare bambini, adulti, ragazzi, senza alcuna certificazione medica se non in caso di problemi legati alla tiroide o cardiaci”.
Perchè proprio il sale rosa dell’Himalaya?
“Perchè il sale rosa dell’Himalaya – chiarisce – non è solo bello da vedere, ma vanta concentrazioni più elevate di calcio (ideale per rafforzare le ossa e rafforzare le difese immunitarie), iodio (che aiuta a ridurre lo strato lipidico del corpo), fluoro (che supporta il sistema immunitario e rende i denti più sani e resistenti), ferro e rame che oltre a dare la particolare colorazioni, sono carichi di oligo elementi che favoriscono la circolazione del sangue e abbassano i livelli di zucchero, utile anche per il linfodrenaggio, potassio (prezioso alleato della salute dei muscoli) e magnesio (rilassante per il corpo e per la pressione)”.
“L’aria in queste stanze è pulita, senza alcuna sostanza inquinante, assolutamente secca, con un’umidità media del 50% e la temperatura all’interno della stanza del sale è molto gradevole, intorno ai 18/20°”, spiega.
In questo caso, non serve avere un abbigliamento particolare per accedere a questa esperienza.
“Qui inoltre regna la tranquillità assoluta ed il relax più totale; ho creato un piccolo ambiente antibatterico, dove si può anche staccare la spina dal tran tran quotidiano”.
Uno spazio pensato anche a misura di bambino: “ho dei figli piccoli e so quanto sia importante mostrare la vita come un ‘gioco’ delle volte. Per questo avranno uno spazio dedicato con dei giochi, la televisione, così che possano passare del tempo, intrattenendosi in allegria”.
Oltre ai trattamenti anche un piccolo spazio per la vendita di oggetti realizzati con il sale: lampade, sale alimentare ovviamente che non poteva mancare, sale per cosmesi e piastre alimentari per cuocere la carne. “Sono idee carine anche per il Natale in arrivo, pensierini utili e diversi dal solito”, continua Cinzia.
“Ho 30 anni e una famiglia, abbiamo deciso di rimanere qui all’Aquila anche per far conoscere ai nostri figli questo posto che loro non hanno visto com’era prima del terremoto del 6 aprile. Certo, aprire un’attività di questi tempi è da coraggiosi, in tanti mi hanno detto ‘ma chi te lo fa fare?’ Sarò una sognatrice, ma credo nelle potenzialità del mio territorio e spero che la città risponda positivamente, trovando tra queste mura un posto dove stare bene”, conclude.