DPCM – La mazzata tanto attesa è alfin giunta. Le temute restrizioni natalizie sono dunque una realtà. Niente cenone di Natale, niente botti di Capodanno, niente Messa delle 24, niente di niente.
Già perché le inefficienze politico sanitarie di una società che continua a pensare alle lobby e che mette il denaro e gli interessi di parte davanti alla salute ha colpito duro anche il Natale.
Non bastava costringere tanti ragazzi a non andare a scuola, non bastava far perdere il lavoro a migliaia di persone, non bastava costringere ad una vita diversa tutti senza trovare un colpevole e farsi risarcire, senza distruggere il virus….. non bastava.
Non era abbastanza difficoltoso far capire alla gente perché il vaccino russo non è affidabile (Sputnik V: il vaccino russo efficace oltre il 95% a 42 giorni dalla prima dose) mentre quelli in arrivo vanno benissimo nonostante non siano stati rispettati i tempi regolari di sperimentazioni e (secondo alcuni eminenti scienziati) non se ne conoscano gli effetti collaterali.
Infatti, mentre un farmaco – che comunque ha un trial molto lungo prima della commercializzazione – serve a curare un soggetto malato, un vaccino ha uno scopo preventivo, e viene somministrato su individui sani, che non hanno la malattia, onde evitare che la contraggano. Di conseguenza, per autorizzare la commercializzazione di un medicinale a scopo preventivo è necessario avere un livello di sicurezza elevatissimo e controindicazioni davvero molto lievi e rare.
Normalmente, il tempo impiegato a sviluppare un vaccino è molto lungo e prevede un alto tasso di insuccessi. Il periodo di ricerca preliminare, infatti, può andare dai due ai cinque anni e, per arrivare allo sviluppo completo del prodotto, possono passare anche dieci anni. Questo perché la messa in commercio di un vaccino implica che vi sia totale sicurezza sulla sua efficacia e sulla sua sicurezza.
Tutto questo e molto altro non bastava! Dovevano rovinarci le feste, allontanare le famiglie, “terrorizzare” gli anziani (la maggior parte ormai vive nella paura!), negarci l’atmosfera del Natale ed i suoi valori.
Già perché gli umani che pensano di poter reggere le sorti del mondo non solo dimostrano di essere impotenti davanti al virus (ed incapaci di punire i colpevoli che lo hanno creato) ed ancora inefficienti nel salvare il corpo umano da questo virus ma anzi, hanno deciso di “attaccarne” anche l’anima.
Specificato tutto ciò che in pochi (pochissimi) evidenziano andiamo a sfogliare cosa il litigioso ed inconcludente governo italiano ci ha appena donato per le feste.
Ecco, punto per punto, il contenuto dell’ultimo Dpcm varato dal premier Giuseppe Conte nel tentativo di scongiurare l’aumento dei contagi in vista del Natale.
Spostamenti: quando sono consentiti
Partiamo dagli spostamenti. In tutta Italia sarà vietato spostarsi dalla propria Regione o dalla propria Provincia autonoma nel periodo compreso tra il 21 dicembre e il 6 gennaio. La misura sarà ulteriormente rafforzata in tre giorni specifici: 25 dicembre, 26 dicembre e 6 gennaio. In queste date sarà vietato spostarsi anche dal proprio Comune.
Coprifuoco e altri divieti
Fino al 6 gennaio ci sarà il coprifuoco dalle 22 alle 5. A Capodanno sarà invece dalle 22 alle 7 del primo gennaio. Dopo quest’ora si potrà uscire di casa per “comprovate esigenze”,ovvero permotivi di lavoro, salute e urgenza.
Restano, ovviamente, sia il divieto di assembramento che l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso. I sindaci potranno inoltre emettere ordinanze specifiche per chiudere strade o piazze, onde evitare affollamenti, o prevedere ingressi contingentati nelle stesse.
Alberghi, ristoranti e impianti sciistici
I ristoranti saranno aperti a pranzo per il giorno di Natale, il 26 e 31 dicembre. L’ultimo dell’anno gli alberghi rimangono aperti ma non sarà possibile festeggiare con cene e veglioni. Questo significa che i ristoranti chiuderanno in anticipo, alle 18, e potranno solo garantire il servizio in camera. Nelle aree arancioni e rosse bar e ristoranti restano aperti dalle 5 alle 22 per l’asporto. Capitolo impianti per lo sci: dal 4 dicembre al 6 gennaio dovranno rimanere chiusi.
L’apertura dei negozi
I negozi sono aperti fino alle 21 fino al 6 gennaio. Per evitare l’affollamento delle vie dello shopping governatori e sindaci potranno emanare ordinanze per chiudere strade e piazze, ma anche posizionare distanziatori nelle vie di maggior affluenza che consentano soltanto il passaggio di un numero limitato di persone.
Quarantene e viaggi
Chi, nel periodo dal 21 dicembre al 6 gennaio, arriva in Italia e chi va a fare una vacanza all’estero e poi rientra dovrà sottoporsi a quarantena. Dal 10 dicembre, inoltre, chi torna da uno dei 27 Paesi della Ue, prima di approdare in Italia, sarà obbligato a effettuare il tampone e presentarlo all’arrivo: se negativo potrà entrare senzaquarantena. Chi arriva da un Paese extra-Schengen dovrà in ogni caso fare la quarantena. Al fine di evitare la quarantena bisognerà insomma rientrare in Italia prima del 20 dicembre. Nessuna possibilità di viaggiare via nave da crociera dal 21 dicembre al 6 gennaio.
Scuole e università
Ritorno in classe al 75% per gli studenti delle superiori a partire dal 7 gennaio, mentre il I ciclo (elementari e medie) torna interamente tra i banchi. Il prefetto presiederà il tavolo di coordinamento per definire il raccordo tra orari di inizio e termine delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, in funzione della disponibilità di mezzi di trasporto. Sul fronte università, possono svolgersi in presenza le attività formative del primo anno dei corsi di studio o rivolte a classi con ridotto numero di studenti, quelle dei laboratori, ma anche esami e sedute di laurea
Le raccomandazioni per le feste
Nel Dpcm non c’è alcun divieto di cenoni e pranzi. La raccomandazione è quella di evitare le riunioni familiari e rimanere tra conviventi. “In merito ai cenoni, non possiamo entrare nelle case delle persone e imporre limitazioni, ma possiamo limitarci a introdurre una forte raccomandazione: non ricevere a casa persone non conviventi, è una cautela essenziale per proteggere i nostri cari”, ha specificato il presidente del consiglio dei ministri Conte.
Per completezza d’informazione ecco il punto sul vaccino per il coronavirus e quali sono le terapie attualmente in uso.
Vaccini:
• BNT162b2 di Pfizer e BioNTech: EMA riceve la domanda di autorizzazione all’immissione in commercio subordinata a condizioni
• Ad26.CoV2.S: EMA avvia la revisione ciclica
• mRNA-1273 di Moderna: efficacia confermata al 94,1% e 100% nei casi gravi
• Sputnik V: il vaccino russo efficace oltre il 95% a 42 giorni dalla prima dose
• AZD1222: il vaccino di AstraZeneca efficace in media al 70%
• ChAdOx1 nCoV-19: sicurezza e immunogenicità in giovani adulti e anziani
Terapie:
• Idrossiclorichina: AIFA conferma sospensione uso off-label; EMA rischio disturbi psichiatrici e comportamento suicidario (30 nov)
• Remdesivir: AIFA, uso in casi selezionati (26 nov)
• Eparine: AIFA aggiorna la scheda informativa (26 nov)
• Plasma iperimmune: studio italiano sui donatori (24 nov)
• Tocilizumab: trial Remap-Cap (17 nov)
• Interferone (SNG001) inalato contro il coronavirus in UK (12 nov)
• Anticorpi: Bamlanivimab (11 nov); riduzione della carica virale (28 ott)
• Baricitinib: terapia promettente nei pazienti con polmonite moderata (30 ott)