Ma quali conseguenze può comportare al feto questa temibile infezione? Lo abbiamo chiesto al Dott. Claudio Paganotti, specialista in Ostetricia e Ginecologia dell’Istituto Clinico Città di Brescia.
‘La toxoplasmosi può provocare a carico del bambino malformazioni del sistema nervoso centrale, dell’occhio, dell’orecchio, del fegato, della milza e del sangue’.
Quali sono i migliori suggerimenti che può dare ad una donna in dolce attesa?
‘La gravida non immune dovrà ripetere ogni 4-6 settimane il toxo-test durante la gravidanza e, per prevenire il rischio, dovrà osservare alcune regole igienico-alimentari fino alla nascita del bambino.
Non mangiare carne cruda o poco cotta, insaccati crudi (come prosciutto crudo, salame e bresaola, solo il prosciutto cotto è permesso), uova crude e latte non pastorizzato; cuocere bene la carne (non solo bovina, ma anche suina e ovina), evitare di assaggiarla mentre si cucina, lavarsi le mani dopo averla maneggiata; lavare con cura, sotto acqua corrente, frutta e verdura cruda, oppure eliminare la buccia prima di mangiarla; non toccare la terra, potenzialmente contaminata dalle feci di animali infetti (indossare i guanti e lavare bene le mani al termine delle attività di giardinaggio), evitare il contatto con gatti randagi che sono più a rischio.
Chi possiede un gatto dovrà anche: utilizzare guanti usa e getta per la pulizia della lettiera oppure delegare ad altre persone tale procedura, che deve essere quotidiana; alimentare il gatto con croccantini e scatolette, alimenti sicuri e controllati; non consentire al gatto di uscire dalla casa, per evitarne il contagio’.
Gruppo Ospedaliero San Donato
07/10/2015 | News release