Tutta la verità sulle donne russe

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Ha sollevato un terribile polverone la lista sulle donne dell’Est mandata in onda dal programma televisivo di Rai1 “Parliamone sabato”, accusato di sessismo e per questo chiuso. Nel talk show condotto da Paola Perego venivano presentati “sei motivi per scegliere una fidanzata dell’Est”: stereotipi che hanno indignato il pubblico e che hanno portato alla cancellazione della trasmissione.

La conduttrice Paola Perego, ha mandato in onda una lista di motivi per i quali gli uomini italiani preferirebbero una fidanzata dell’Est: fra le presunte ragioni emergevano punti come “perdonano i tradimenti”, “sono tutte mamme ma dopo aver partorito recuperano un fisico marmoreo”, “sono disposte a far comandare il loro uomo” e “sono sempre sexy, niente tute né pigiamoni”. La lista ha scatenato un polverone di polemiche causando la chiusura della trasmissione, accusata di sessismo.
Gli stereotipi di genere e il loro impatto sulla società sono un tema scottante non solo in Italia ma anche in Russia: proprio per questo motivo abbiamo chiesto ai russi cosa ne pensano della situazione attuale, della donna e del suo ruolo nella società.

Secondo il Centro russo di studio dell’opinione pubblica (VTSIOM) che ha realizzato una statistica sulle preferenze di uomini e donne nella scelta del partner, la bellezza sarebbe al primo posto tra i pregi delle donne: così almeno ritiene il 27% degli uomini. Seguono l’intelligenza (17%), la sincerità (15%), la gentilezza (13%) e l’abilità nel gestire la casa (9%).

Per quanto riguarda la parità dei diritti nella famiglia, secondo un sondaggio del 2016, riscuote un successo sempre maggiore il tipo di relazione in cui la coppia ha uguali diritti, doveri e responsabilità nel prendere decisioni. Per il 52% dei cittadini russi è il modo migliore di impostare un rapporto e sono più le donne (55%) che gli uomini (48%) a crederlo.

Tuttavia secondo un recente sondaggio del Centro Levada, la maggioranza dei russi si oppone all’idea di una donna a capo dello Stato. Il 54% degli intervistati non vorrebbe vedere una Presidente donna e soltanto il 33% lo ritiene possibile.

Alla luce di questi sondaggi, Rbth ha interpellato direttamente alcuni esperti russi per chiarire quale interesse riscuota il tema degli stereotipi di genere.

Karina Pipija, sociologa del Centro Levada

Al giorno d’oggi la donna in Russia continua a essere vista attraverso stereotipi di genere di stampo patriarcale, secondo i quali non può vantare diritti per sé né comportamenti particolari. E la disparità nello stipendio legata a questioni di gender è un problema riconosciuto da entrambi i sessi.

L’immagine della donna è spesso confinata alla cerchia della famiglia e i diritti civili e politici non trovano grande supporto.

Negli anni Novanta l’opinione pubblica russa aveva un’idea più democratica della donna rispetto a oggi. In Russia il fattore gender (la lotta per i diritti delle donne, l’ideologia femminista e così via) non può rientrare nell’agenda politica dello Stato a causa di un forte ritorno ai valori tradizionali, iniziato nel 2012 e ancora oggi presente.

Elena Michajlova, Direttrice delle ricerche del VTSIOM

Negli ultimi decenni si riscontrano nella società russa significativi cambiamenti nell’assegnazione dei ruoli di genere, anche se molti stereotipi fanno fatica a scomparire.

Nel campo dei rapporti famigliari è in corso una trasformazione del matrimonio come principale regolatore dei rapporti interpersonali tra i partner. Il matrimonio come istituzione ha smesso di avere un valore di per sé, e la mancanza di un partner fisso non rientra più nei tipi di comportamento disdicevoli ed esecrabili.

Per quanto riguarda le donne che sposano cittadini stranieri, la loro situazione nel Paese che le ospita è più delicata e di questo i mariti se ne rendono perfettamente conto (usandolo a proprio vantaggio). Da qui nasce l’impressione che le donne siano più disposte a occuparsi della casa (in un altro Paese la donna ha meno chance di realizzarsi dal punto di vista professionale) e ad affidarsi alle decisioni del marito su questioni rilevanti.

Irina Izotova, ideatrice e curatrice del Moscow Femfest 2017

Da quel che vedo, all’estero si è radicato un doppio stereotipo sulle donne russe; da una parte vengono viste come mogli “ideali”, accomodanti, tradizionali. Dall’altro sono considerate frivole. Ci sono casi che confermano entrambe le ipotesi, ma non rispecchiano il quadro completo. Siamo una società poliedrica, se facessero vedere un simile sondaggio qui da noi molti si metterebbero a ridere.

Gli stereotipi di genere sono immagini condivise e prescrittive su come dovrebbe essere idealmente una persona a seconda del proprio sesso. Esistono anche in Russia, ovviamente, e riguardano uomini e donne. “Mettiti una gonna lunga, prepara il borshch, porta le pantofole a tuo marito, non fare domande e non ti lascerà mai!” insegnano ai corsi di “autentica femminilità”.
Elena Rydkina, sex coach

In Russia c’è senza dubbio una certa pressione dettata dagli stereotipi di genere e non soltanto sulle donne, ma anche sugli uomini. La donna è obbligata ad avere un aspetto curato, deve essere amorevole e dedicata alla casa. Se invece vuole fare carriera deve comunque farsi carico di tutti gli impegni domestici. D’altro canto non potrebbe farlo l’uomo che deve invece mantenere ed essere responsabile della sua partner, senza potersi concedere alcuna debolezza né emozione.

Aleksandr Archagov, psicologo, direttore generale della “Scuola aperta di psicologia”

Nella pratica ci scontriamo spesso con stereotipi di genere. Nella maggior parte dei casi riguardano il cliente stesso, l’immagine che ha di sé. Per esempio se è una donna può dire “ogni donna deve…”, trasferendo poi tutto su di sé e facendo un paragone con la propria immagine. Per l’uomo può essere più faticoso gestire queste regole interiori, gli uomini vivono seguendo altre leggi. Se per esempio la mamma ha detto una volta che la donna deve stare zitta e ubbidire mentre l’uomo è di natura più libero e disinvolto può nascere un conflitto.
Alina Gurinova, produttrice. Vive in Italia da 5 anni, convive con un italiano

Vorrei subito dire che il concetto di “donna russa” nella realtà italiana praticamente non esiste. Si usa più sovente l’espressione “donna dell’est”, anche se gli stessi italiani non hanno ben chiaro a quali Paesi ci si riferisca con questo termine. Si intendono in realtà gli Stati dell’ex Unione Sovietica e dell’ex Jugoslavia.

È giusto analizzare la situazione da un punto di vista globale. Siamo diventate cittadine del mondo, come si dice, la divisione in “italiana, inglese, svedese” sta scomparendo e rimangono, come secondo me è giusto che sia, soltanto Fabiana, Alina, Jane e Ingrid.

Fonte: RBTH




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