Pietro Schiavone scrittore di successo

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Padre Schiavone ci ha fatto il dono di raccontarci alcune delle sue opere e mediante le quali possiamo aiutare il nostro cammino di Fede quotidiano. Molto interessanti le sue parole sul discernimento: “Molti pensano infatti che il «discernimento riguardi la scelta tra bene e male, ma non non si discerne tra l’ipotesi di ammazzare o meno una persona. Per questo è sufficiente conoscere (e osservare) i comandamenti. Il discernimento consiste nella volontà di scegliere tra bene e bene: tra scegliere, per esempio, di vivere la propria vita da religioso o da laico, tra iscriversi alla facoltà di ingegneria o medicina; non tra fare il medico o il ladro. Meglio ancora se la scelta ricade tra il bene e il meglio”.
Padre Schiavone osserva come la pratica del discernimento sia fondamentale se si vuole «vivere da persone adulte e mature, essere fedeli agli impegni, impostare la propria, unica vita non sul capriccio e sull’istinto, ma su motivazioni che danno senso e sapore all’esistenza, che, quindi, realizzano, che fanno affrontare con maggiore speranza di riuscita le inevitabili difficoltà».

Presentiamo tre pubblicazioni del P. Pietro M. Schiavone S.I.

1. S. Ignazio di Loyola, Esercizi spirituali. Ricerca sulle fonti. Con testo originale a fronte, Edizioni san Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2012, terza edizione.

Da Il Sole 24 ore, 07- NOV- 2010, p. 38, Geometrie dell’anima Scoprirsi e capirsi: la via degli esercizi, di Gianfranco Ravasi: “… a chi non ha ancora accostato un’opera – che è considerata uno degli scritti capitali per comprendere una visione cristiana dell’esistenza, ma anche per decifrare certi percorsi della cultura occidentale – vorrei ora proporre una delle innumerevoli edizioni. Si tratta, in verità, di un’analisi apparsa qualche mese fa in riedizione e approntata da un gesuita, Pietro Schiavone, che ha consacrato agli Esercizi sia l’acribia dell’esegeta sia la passione del predicatore. Sì, perché in realtà il testo ignaziano è una trama di ‘esercizi’ da far compiere allo spirito nell’arco di quattro settimane, seguendo una complessa architettura di ‘regole’, di ‘note’, di ‘punti’, scanditi sui ‘misteri’ della vita di Cristo […].

È da questa culla (l’Autobiografia di sant’Ignazio) che nascono e fioriscono gli Esercizi spirituali e tutti i testi fondanti della Compagnia di Gesù. A questo proposito vorremmo evocare i Monumenta Ignatiana, una silloge imponente per tracciare non solo il profilo di Ignazio, ma anche per individuare matrici, fonti, ammiccamenti presenti negli Esercizi. È ciò che fa appunto Schiavone nella sua edizione (con testo spagnolo a fronte) che reca il sottotitolo ‘Ricerca sulle fonti’. I rimandi ai passi paralleli degli altri scritti ignaziani, l’esegesi puntigliosa di un lessico molto connotato (pensiamo alla semantica, il ricorso ai testi dei compagni della prima ora del santo come Polanco e Ribadeneyra, l’attenzione alla selva bibliografica che si è addensata attorno al capolavoro ignaziano), trasformano questa edizione in un vero e proprio vademecum per chi vorrà avviarsi in questa avventura dello spirito e dell’intelligenza la cui meta non è però solo antropologica ma anche teologica, quell’ad maiorem Dei gloriam che costituirà il motto celebre della Compagnia”.

2. S. Ignazio di Loyola, Esercizi spirituali e magistero. Edizioni san Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2016.
Dalla quarta di copertina: “Nelle note delle numerose precedenti edizioni degli Esercizi spirituali Pietro Schiavone ha commentato il testo attingendo sia al Magistero sia ad altri scritti di sant’Ignazio. D’accordo con l’Editore, nel 1995 ha pubblicato una sua versione con testo spagnolo a fronte e con introduzione, luoghi paralleli e note desunte da altri scritti del Santo e dei suoi primi seguaci.
Ora, con questa edizione completamente rinnovata nel testo e nelle note, si propone di proiettare sugli Esercizi spirituali la luce della Chiesa del Concilio Vaticano II. Risulteranno, così, più evidenti sia l’attualità della proposta ignaziana sia la possibilità di fare gli Esercizi spirituali tenendo nel debito conto le acquisizioni della moderna teologia […].
È adottata la traduzione della Commissione nominata dal Superiore provinciale nel maggio 1999, di cui Pietro Schiavone ha fatto parte”.
Per cogliere il senso e, direi, il valore della pubblicazione, si tenga ancora presente la precisazione di Benedetto XVI (11 10 2012, Omelia della Messa per l’apertura dell’Anno della fede) sulla necessità di “ravvivare in tutta la Chiesa quella positiva tensione, quell’anelito a riannunciare Cristo all’uomo contemporaneo. Ma affinché questa spinta interiore alla nuova evangelizzazione non rimanga soltanto ideale e non pecchi di confusione, occorre che essa si appoggi ad una base concreta e precisa, e questa base sono i documenti del Concilio Vaticano II. Per questo ho più volte insistito sulla necessità di ritornare, per così dire, alla ‘lettera’ del Concilio – cioè ai suoi testi – per trovarne l’autentico spirito, e ho ripetuto che la vera eredità del Vaticano II si trova in essi”.
3. Il discernimento. Teoria e prassi. Prefazione del card. Salvatore De Giorgi, Paoline Editoriale Libri, Milano 2016, terza edizione.
Trascrivo parte della recensione di Rossano Zas Friz De Col S.I., apparsa su Rassegna di teologia 52 (2011) 217s.
Il gesuita Pietro Schiavone offre ai lettori un volume sul discernimento, dando in questo modo un ulteriore contributo alla sua produzione nel campo della spiritualità, specialmente per quanto concerne le diverse edizioni degli Esercizi Spirituali di S. Ignazio che ha curato.
Il libro inizia con la prefazione del Card. Salvatore de Giorgi, Arcivescovo emerito di Palermo e presidente della Federazione Italiana di Esercizi Spirituali (FIES), e con l’introduzione del Prof. José Adolfo González, dell’Università Gregoriana.
Il lavoro è diviso in cinque parti. La prima parte tratta dei presupposti del discernimento e ne spiega i diversi tipi, gli attori, ecc. La seconda presenta i mezzi per discernere, sulla base delle consolazioni e desolazioni, seguendo gli Esercizi Spirituali (ES, nn. 316-317). La terza parte spiega, invece, le condizioni necessarie per il discernimento (ES 313-315), mentre la quarta illustra le regole ignaziane del discernimento proprie della prima e della seconda settimana, incluse le note per gli scrupoli e le regole per sentire con la Chiesa (ES 352-370). L’ultima parte, la quinta, si sofferma sui tempi e sui metodi del discernimento, cioè sui metodi di ricerca della volontà di Dio (ES 169-180).
L’articolazione delle cinque parti è ben riuscita per lo sviluppo logico della trattazione: le prime tre parti sono alquanto teoriche (presupposti, mezzi e condizioni del discernimento) e le ultime due, pratiche (regole, tempi e modi del discernimento).
Questa impostazione consente una fondazione teorica della pratica e offre al tempo stesso gli elementi necessari per avviare l’esercizio del discernimento. In questo senso si può considerare il volume come un manuale per orientarsi nella pratica del discernimento, ma con un adeguato fondamento teorico.
Uno dei pregi del libro è quello di approfondire argomenti relativi al discernimento normalmente tralasciati da altri autori che si fermano generalmente a glossare il testo degli Esercizi. L’A. allarga gli orizzonti come quando, nella prima parte, pone il discernimento in relazione con la psicologia, la parapsicologia, la psicopatologia e perfino la possessione diabolica…”.




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