Marco Rossi – “Orban? La tendenza del Governo ungherese è di proteggere la propria autonomia nazionale, cercando di verificare chi può venire a lavorare qui. Bussi alla mia porta ma, prima di aprire, voglio vedere chi sei. Questo atteggiamento non è molto diverso da quello dell’Italia. Io vivo a Budapest, lavoro e sto bene qui con la mia famiglia”.
Così l’italiano ct dell’Ungheria, Marco Rossi, protagonista del successo sui vicecampioni della Croazia nelle qualificazioni all’Europeo 2020, parla favorevolmente della sua esperienza ungherese.
Una lezione di calcio ai vice campioni del mondo della Croazia e una staffilata ai detrattori del premier magiaro Viktor Orban. Marco Rossi, allenatore italianissimo dell’Ungheria che ha battuto, con una squadra tutto sommato modesta, la nazionale del Pallone d’Oro Modric, sembra avere le idee chiare non soltanto a livello calcistico. Protagonista della storica vittoria alle qualificazioni all’Europeo 2020, Rossi ha risposto alle domande dell’Ansa sul governo ungherese.
“Orban? La tendenza del Governo ungherese è di proteggere la propria autonomia nazionale, cercando di verificare chi può venire a lavorare qui. Bussi alla mia porta ma, prima di aprire, voglio vedere chi sei. Questo atteggiamento non è molto diverso da quello dell’Italia. Io vivo a Budapest, lavoro e sto bene qui con la mia famiglia”. E’ la lapidaria eppure centratissima lettura della situazione politica attuale, da parte di chi da italiano vive e lavora nella tanto bistrattata Ungheria.
Rossi storia
L’ex giocatore di Brescia e Sampdoria d’altronde conosce bene la repubblica magiara, dove allena da sette anni e dove alla guida dell’Honved ha conquistato un ottimo terzo posto nel primo anno da ct con la squadra dell’ex esercito ungherese. A giugno 2018 è stato chiamato sulla panchina della nazionale per centrare l’obiettivo della qualificazioni agli europei, in un girone affatto facile.
“Non sono più un ragazzino. Essere arrivato in Nazionale è un punto d’arrivo. Però il mio sogno è lasciare un’impronta, un segno, e l’unico modo è fare qualcosa per il calcio ungherese. Qualificarci all’Europeo vorrebbe dire scrivere una pagina importante per questa Nazionale”. Rossi lanciò così il suo guanto di sfida, senza timori reverenziali nei confronti di compagini ben più blasonate.
Marco Rossi è ormai familiare col mondo calcistico nazionale. Approdato nel paese danubiano nel 2012 alla guida della Honvéd, con la quale ha vinto il campionato 2016-2017, il CT italiano è stato indicato come nuova guida della nazionale ungherese con il compito implicito di far classificare la nazionale ai prossimi campionati europei del 2020, dei quali l’Ungheria ospiterà ben quattro partite.
Cresciuto nelle giovanili del Torino, Rossi vanta una carriera di calciatore di circa quindici anni, nell’arco dei quali ha indossato, tra le tante, le maglie del Brescia e della Sampdoria, registrando anche due brevi parentesi all’estero, in Messico e Germania. Da allenatore, in Italia, è stato CT di squadre appartenenti ai campionati cadetti, arrivando al successo solamente in Ungheria, dove per quattro stagioni ha guidato la Honvéd di Budapest, portandola al primo posto nel campionato di massima serie dopo 24 anni. Infine, nella stagione appena passata ha allenato la squadra della minoranza ungherese in Slovacchia, la DAC Dunajská Streda, con la quale ha raggiunto il terzo posto nella Super Liga, la Serie A slovacca.
Riuscirà il commissario tecnico italiano a trascinare l’undici ungherese ai prossimi campionati europei? La strada è sicuramente in salita, ma ciò che è certo è che può contare sul sostegno e l’ammirazione degli amanti del calcio, e che apprezzano il suo esporsi in un mondo dove il coraggio è spesso latitante.