POLITICA – E’ facile e doveroso fare i complimenti ai vincenti , era nell’aria e nei sondaggi , non scontato però.
Certo la giunta Zingaretti in questi anni ha messo in mostra tutti i suoi limiti e quindi pagato il conto.
Il centro sinistra, in ordine sparso, ha certificato il fallimento delle politiche regionali messe in piedi con l’aiuto del M5S , complice quindi quest’ultimo del fallimento amministrativo.
Quello che non era previsto e che è invece accaduto, è stato il livello di disaffezione dell’elettorato sia laziale che lombardo.
Non si era mai verificato in queste dimensioni e forse la colpa andrebbe ricercata nell’assenza di una politica regionale vicina alle reali necessità dei nostri concittadini.
Sono anni che parliamo delle stesse criticità nei servizi essenziali , primo tra tutti i servizi sanitari.
Le liste d’attesa interminabili erano tali 10 anni fa e tali sono oggi quindi , perché andare a votare se tanto non cambia nulla!
La viabilità extraurbana e gli accessi alla Capitale continuano da 20 anni a rendere ostaggi del traffico chi è costretto a percorrere quelle strade .
Sul ciclo dei rifiuti pesa l’assenza di scelte di soluzioni anche innovative e comunque la decisione di non decidere.
Il turismo senza un vero piano organico di sviluppo .
Insomma , l’elenco sarebbe lungo ma tant’è e quindi non ci possiamo meravigliare se neanche il 40% degli aventi diritto si reca a votare per contribuire alle scelte della regione nella quale vivono.
Quindi, il primo obiettivo di questa nuova amministrazione, sarà (è) quello di dare una speranza ai milioni cittadini disaffezionati , assegnando ruoli a amministratori competenti innovativi anche pazzi ma con idee per uscire dalle sabbie mobili nelle quali siamo immersi.
Amministratori di esperienza con il compito di restituire la speranza che finalmente qualcosa cambi per tutti quelli che oggi l’hanno perduta .
Insomma restituiteci il diritto di sognare.
(di Stefano Bertollini)