Politica – Dal Senato via libera al Decreto aiuti-bis

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Politica – Con 182 voti favorevoli, nessun voto contrario e 21 astensioni, il Senato ha approvato oggi il Decreto Aiuti bis, ora atteso alla Camera per un esame che si prevede velocissimo, così da approvare definitivamente nei tempi stabiliti il decreto da 17 miliardi di euro, varato a inizio agosto dal governo Draghi per rispondere alla crisi energetica e ai bisogni di imprese e famiglie.

Il decreto è composto da 44 articoli suddivisi in otto capi.

Il primo riguarda le questioni energetiche e prevede un rafforzamento del bonus sociale energia, una misura di tutela per i clienti vulnerabili nel settore del gas naturale, la sospensione delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura, l’azzeramento degli oneri generali di sistema e la riduzione dell’IVA e degli oneri generali nel settore del gas per il quarto trimestre 2022, un credito d’imposta a favore delle imprese per l’acquisto di energia e gas, l’istituzione di un fondo di 40 milioni per il trasporto pubblico.

Oltre a misure per l’emergenza idrica e a quelle per gli enti locali, l’Aiuti bis al capo VI – misure in materia di poltiiche sociali, salute e accoglienza – prevede, tra l’altro, il taglio contributivo di 1,2 punti sugli stipendi dei dipendenti, l’aumento del limite a 1000 euro per l’impignorabilità delle pensioni, l’estensione del bonus da 200 euro ai lavoratori che erano stati esclusi dal primo decreto Aiuti e il rafforzamento del bonus trasporti. Prorogato anche il taglio dell’accisa sui carburanti.

Come annunciato dal Ministro Orlando è stato poi esteso fino alla fine dell’anno il lavoro agile, anche senza accordo, per i lavoratori fragili e per i genitori di under 14.
Via libera anche ad un emendamento sul superbonus, che restringe il campo della responsabilità in solido al solo dolo e colpa grave.

Il decreto prevede anche l’istituzione di un “Copasir provvisorio”: all’inizio di ogni legislatura e fino alla nomina dei nuovi componenti, le funzioni saranno esercitate da un Comitato per la sicurezza ad hoc con i membri del Comitato precedente che siano stati rieletti in una delle Camere. Il Comitato decade dopo 20 giorni dalla votazione della fiducia al governo.