Politica – A Roma al via il G20

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Politica – Vaccini, clima e salute al centro dell’agenda del capi di Stato. In programma oggi il meeting congiunto dei ministri delle Finanze e della Salute per fare il punto sui vaccini e sulla situazione pandemica. 

I tavoli del G20 anticiperanno i temi della Cop 26, la conferenza sul cambiamento climatico cui 197 nazioni prenderanno parte. L’incontro tra i grandi del mondo riguarderà anche le risorse economiche da stanziare. Secondo un accordo del 2009, i Paesi ricchi avrebbero dovuto stanziare 100 miliardi l’anno per favore l’adattamento di quelli più poveri alla trasformazione del clima.

Centrale anche il tema vaccini: i grandi della Terra vogliono vaccinare almeno il 70% della popolazione mondiale, appianando il gap tra i Paesi ricchi e quelli a reddito medio basso.

Il presidente cinese – che non lascia la repubblica popolare dal 2020 – sarà presente da remoto al summit. Altri leader del G20 non saranno presenti alla conferenza: il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro giapponese Fumio Kishida, anche loro in collegamento video. È probabile che Xi Jinping parteciperà a distanza anche alla Cop26.

La Cina ha promesso una riduzione delle emissioni del 65%, mantenendo però il traguardo per arrivare alle emissioni zero entro il 2060. Proposito meno ambizioso di quello dell’Unione europea, che si è impegnata a raggiungere l’obiettivo del taglio delle emissioni al 2050 e il loro dimezzamento entro il 2030.

«Il cambiamento climatico e la pandemia da mettono a nudo la radicale vulnerabilità di tutti e suscitano numerose perplessità sui nostri sistemi economici e sulle modalità di organizzazione delle nostre società», ha detto papa Francesco in un messaggio inviato a BBC Radio alla vigilia delle due conferenze. «Possiamo affrontare queste crisi ripiegando sull’isolazionismo, sul protezionismo e sullo sfruttamento . Oppure possiamo vedere in esse una reale possibilità di cambiamento».

“Nello scenario peggiore, senza un’azione urgente per ridurre le emissioni di carbonio, le perdite di Pil dovute ai danni climatici nei paesi del G20 aumentano ogni anno, salendo a almeno il 4% annuo entro il 2050 che potrebbe andare oltre l’8% entro il 2100, equivalente al doppio delle perdite economiche del blocco dovute a Covid-19″.

E’ quanto emerge dall'”Atlante dei rischi climatici del G20. Impacts, policy, economics“, realizzato dalla Fondazione Cmcc (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici) con il supporto della European Climate Foundation e con il contributo scientifico di Enel Foundation. Dal rapporto, si evince che alcuni paesi saranno ancora più colpiti, come il Canada che potrebbe “vedere un calo del Pil di almeno il 4% entro il 2050 e di oltre il 13% (133 miliardi di euro) entro il 2100”.

Al contrario, più velocemente i paesi del G20 adottano politiche a basse emissioni di carbonio, meno gli impatti climatici cadono a cascata e più diventano gestibili, afferma il rapporto del Cmcc diffuso alla vigilia del G20. “Limitare l’aumento della temperatura a 2 gradi centigradi potrebbe far scendere il costo degli impatti climatici nel G20 ad appena lo 0,1% del suo Pil totale entro il 2050 e l’1,3% entro il 2100”.

“Le ondate di calore potrebbero durare almeno dieci volte più a lungo in tutti i paesi del G20 entro il 2050, e in Argentina, Brasile e Indonesia oltre 60 volte più a lungo. In Europa, le morti per caldo estremo potrebbero aumentare da 2.700 all’anno a 90.000 ogni anno entro il 2100 su un percorso ad alte emissioni”. Lo afferma la fondazione Cmcc nell’Atlante dei rischi climatici del G20. Impacts, policy, economics, precisando che ad esempio in India, il calo della produzione di riso e grano potrebbe provocare perdite economiche fino a 81 miliardi di euro entro il 2050 e del 15% del reddito degli agricoltori entro il 2100.

  • I PARTECIPANTI
  • I membri del G20: Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Repubblica di Corea, Messico, Russia, Arabia Saudita, Sud Africa, Turchia, Regno Unito, Stati Uniti e l’Unione Europea. Singapore, Spagna e Paesi Bassi sono paesi ospiti.
  • Capi di Stato e di governo del Portogallo (in qualità di Presidenza del Consiglio dell’UE), Norvegia (in qualità di Co-Presidente di ACT-Accelerator) e Svizzera.
  • leader delle organizzazioni internazionali e regionali come le Nazioni Unite (ONU), l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale (FMI), l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), l’Unione Africana, l’Associazione delle Nazioni del Sudest asiatico (ASEAN), il Nuovo partenariato per lo sviluppo dell’Africa (NEPAD), l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE), l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) e l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO)
  • rappresentanti degli attori sanitari globali come l’Alleanza globale per i vaccini (GAVI), il Global Fund e la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI).



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