Pubblichiamo con piacere quest’articolo scritto dall’amico Nicola Di Matteo, da sempre impegnato per quelli che noi riteniamo i valori primari, quello della famiglia e della tutela dello Stato e dei suo cittadini. Grazie Nicola….
Ho sentito la vita politica come un dovere e il dovere dice speranza.” (Don Luigi Sturzo).
Il dovere dice speranza. Ecco perché il Popolo della Famiglia, nonostante le vacanze, nonostante le belle giornate di mare, decide di costruire.
Domenica 22 luglio il Popolo Della Famiglia siciliano si è riunito per il suo 3 coordinamento regionale. Il movimento politico presieduto da Mario Adinolfi, che ha inviato un augurale videomessaggio di saluto, ha scelto il centro congressi dell’hotel Federico Il di Enna quale punto geograficamente baricentrico per riunire circa un centinaio di dirigenti provenienti da tutte le province della Sicilia.
Sicilia, terra della passione, dell’amore, della natura esplosiva, culla di cultura e civiltà millenarie ma è una terra fatta di politica sbagliata, di silenzi, di ingiustizie. Il mio esserci significa donare incondizionatamente le mie capacità, il mio tempo ad una terra che ha bisogno della politica giusta e onesta del popolo della famiglia. Ecco perché è forte il mio esserci. Il mio organizzare. Il mio entusiasmo per la giusta causa.
Presenti i rappresentanti delle 9 città capoluogo di provincia (Palermo, Trapani, Agrigento, Enna, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa, Catania e Messina) nonché delegati da altri importanti centri quali Gela, Ravanusa, Canicattì, Licata, Barrafranca, Casteldaccia, Paternò, Adrano, Caltagirone, Acireale, Milazzo, Scicli, Modica, Erice, Castelvetrano, Mazara del Vallo, Marsala, etc.
Il senso di appartenenza alla “famiglia” del Popolo Della Famiglia, ha determinato una partecipazione numerosa, determinata, convinta ed appassionata.
L’introduzione ai lavori ha evidenziato i dati delle varie competizioni elettorali che hanno visto il consolidarsi del Popolo Della Famiglia come forza nazionale in ascesa di consensi nel panorama politico odierno. La forza della mia proposta è da ricercare nelle “radici” del popolarismo cattolico in politica (da Sturzo a De Gasperi a Moro) della cui eredità il PDF continua a fare tesoro anche con la scelta di luoghi simbolo per riunirsi (22 settembre presso il Monastero di Camaldoli per la festa del quotidiano La Croce).
Gli interventi di alcuni militanti e dirigenti hanno evidenziato la necessità di strutturarsi in maniera organizzata nel territorio ove svolgere le attività in diretto contatto con le indicazioni della direzione nazionale. La formula scelta è quella dei Circoli territoriali (già costituiti quelli di Palermo, Catania e Casteldaccia-Bagheria) che opereranno in linea con le direttive della direzione nazionale pur mantenendo ampi spazi per valutazioni “locali” e adeguate alle situazioni particolari.
In particolare hanno preso la parola: Carmelo Catalano il quale ha evidenziato quanto siano in crescita le richieste di adesione al PDF in una realtà particolare come quella della città di Palermo; Salvatore Asero che ha puntato l’attenzione sulla competizione elettorale delle Europee 2019 quale banco di prova slegato dal deleterio freno del “voto utile”; Emanuele Emanuele Sefora Zappulla nel suo intervento ha ribadito che il lavoro sul territorio paga così come hanno sperimentato a Gela dove, grazie ad una squadra organizzata, si è registrato un picco dei consensi di quasi il 5% alle nazionali; altri interventi fra i quali citiamo quelli di Pia Pia Maria Manzella, Calogero Mazara, Lillo Calogero Terrana, Sergio Coniglio, Gianni Montemaggiore, Alessandro Gambino da Caltagirone, hanno evidenziato le dinamiche locali e nazionali che molto spesso si intrecciano con realtà parrocchiali che potrebbero fornire nuova linfa al radicamento che comunque continua senza incertezze.
Il progetto organizzativo ipotizzato prevede, per la Sicilia, l’individuazione di tre macroaree (con tre province ognuna) per svolgere le funzioni di raccordo rispetto alle modalità operative dell’azione politica messe a punto collegialmente a mezzo delle Assemblee nazionali con i 220 delegati previsti (un delegato ogni 1.000 voti espressi durante le ultime elezioni politiche).
Abbiamo creato dal nulla il movimento e in poco tempo abbiamo raccolto numerosi consensi. Tutto questo perché il lavoro di squadra è fondante per un popolo pronto al cambiamento.
Pronti ai nuovi obiettivi.
Insieme possiamo davvero fare la vera differenza.
In Sicilia il Popolo della Famiglia c’è, senza se e senza ma!
Grazie dirigenti PDF Sicilia