L’estatè è periodo di riposo ma anche di bilanci.
Nicola Di Matteo ha accettato di scriverci una riflessione sul Popolo della Famiglia prima della pausa estiva che servirà per ricaricare le pile e ripartire a settembre più convinti di prima per cambiare l’Italia e ridare fiducia alle famiglie.
“Il 26 Maggio alle elezioni europee ha stravinto la Lega di Matteo Salvini con il 34,4 per cento, circa il doppio del Movimento 5 Stelle, suo alleato di governo. Il Partito Democratico è arrivato secondo con il 22,7 per cento dei voti, mentre Forza Italia ha ottenuto l’8,8 per cento.
Come scritto da Mario Adinolfi: “Salvini è l’unico ad avanzare in termini di voti assoluti. Il leader leghista oltre a raddoppiare la percentuale acquisisce quasi quattro milioni di voti in più. Ne perde sei milioni e mezzo Luigi Di Maio, più di due milioni Silvio Berlusconi, centomila persino il Pd di Nicola Zingaretti che pure percentualmente avanza”.
Tutto questo ci insegna come politica significa ambizione. Significa ritornare a quella politica del dare per ricevere.
I risultati elettorali per il Popolo della Famiglia possono sembrare una sconfitta dopo un periodo intenso di campagna elettorale; periodo in cui abbiamo incontrato l’altro; periodo in cui abbiamo raccolto più di 60mila firme per il Reddito di Maternità.
Mesi in cui ci siamo presentati agli elettori con una proposta ambiziosa ed un progetto politico forte. Nel nostro programma c’era e ci sarà sempre un solo tipo di promessa, quella di impegnarci, per essere responsabili, per essere laboriosi e per aver una grande capacità di ascolto.
Noi la risposta ad una politica che vuole parlare, ad una politica propositiva, ad una politica che ascolta e condivide.
Nonostante tutto puntiamo all’integrazione e alla valorizzazione delle risorse culturali, umane ed economiche che esistono nel nostro territorio, in modo che i cittadini divengano, attraverso la partecipazione e l’organizzazione, i protagonisti principali del proprio avvenire. Dobbiamo essere lungimiranti, non possiamo permetterci ostruzionismi politici inutili. La politica del muro contro muro non deve più esistere, dobbiamo puntare alla libertà attraverso il lavoro di squadra cercando di dare un nuovo impulso di responsabilità e competenza, puntando ai territori.
Esempio tangibile, per me motivo di orgoglio, la squadra di Gela che si è fatta conoscere, ha lavorato, ha seminato e raccoglie il 5,64% alle amministrative e alle Europee un 8,75%. Una dimostrazione di lavoro duro e determinante. Ed è proprio a questa squadra che voglio manifestare la mia gratitudine. Ed è proprio da questa squadra, da questo risultato, che il Popolo della Famiglia riparte.
Ripartire da più di 114.000 voti. Ripartire per continuare a fare esperienza nella nostra vita che solo ed esclusivamente con il Popolo Della Famiglia possiamo far chiarezza che in questa nostra realtà, chiamata Italia, chiamata Europa, dove non c’è più nulla, non c’è lealtà, non c’è passione, non c’è amore, non c’è addirittura: un padre e una madre. Ripartire per continuare a trasmettere un segnale importante, un segnale per restituire chi abbiamo incontrato la fiducia nella politica, la fiducia in quelle donne e in quegli uomini che intendono appunto rappresentare con rigore, con coerenza, con trasparenza gli interessi legittimi di una comunità che vuole costruire per davvero il suo futuro.
Il messaggio del Popolo della Famiglia è chiaro: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”, dice Gandhi, un invito chiaro ad “agire”, perchè il sol pensiero senza azione è destinato a scomparire, a non realizzarsi. L’essere già in movimento indica una lealtà forte, perchè dobbiamo sentirci alla guida degli avvenimenti.
Soltanto nella collaborazione possiamo cambiare volto alla nostra comunità e alla nostra vita. E in molti lo sanno e lo fanno, ma la maggior parte di noi continua a far finta che il mondo finisca sulla porta di casa.
Il Popolo della Famiglia è pronto a ripartire…”.