Governo – Impianti da sci chiusi e polemica tra le Regioni e il ministro della Salute, Roberto Speranza. Solamente domenica 14 febbraio, è arrivata l’ordinanza del ministro Speranza che rinvia l’apertura degli impianti sciistici, prevista per oggi lunedì 15 febbraio. Con l’ordinanza il divieto per le attività sciistiche amatoriali resta in vigore fino al 5 marzo, giorno di scadenza del dpcm emanato il 14 gennaio sulle misure restrittive in Italia. Il provvedimento ministeriale “tiene conto dei più recenti dati epidemiologici”, si legge in una nota con riferimento alla variante inglese ormai ampiamente diffusa anche in Italia. Non a caso nella stessa nota si ricorda che la diffusione di questa e altre varianti abbiano portato a misure simili anche in Francia e Germania.
Nell’ordinanza del ministro Speranza sullo sci ”è mancato il rispetto per i lavoratori della montagna. Per l’Italia serve un modello buono, come quello del Veneto”. Lo ha detto il ministro del turismo, Massimo Garavaglia, in collegamento con l’emittente tv Telenuovo. “Non entro nel merito del metodo – ha aggiunto – ma non può funzionare così”. “Invece del bonus monopattino, parliamo di incentivi per chi lavora in montagna. Non si deve parlare di turismo, ma di industria del turismo”, ha concluso Garavaglia, precisando che “il ministero del Turismo è stata una richiesta esplicita di Salvini. Soddisfatti che Draghi l’abbia accolta”.
“La montagna è stata dimenticata, non è arrivato nulla se non qualche briciola”, ha aggiunto Garavaglia a Milano. “Per ripartire – ha aggiunto il ministro – servono due cose fondamentali: finalmente programmazione, non si può sapere il giorno prima cosa si fa il giorno dopo, e poi lavorare per mantenere la competitività del nostro sistema montagna. Quindi bisogna usare i soldi del Recovery per fare investimenti mirati, per ripartire alla grande come la nostra montagna sa fare”.
A protestare ci sono anche le Regioni, a partire dalla commissione Turismo della Conferenza delle Regioni: “Per l’economia delle Regioni è una mazzata all’ultimo secondo, perché dopo due rinvii arriva un altro stop”. Dalla Lombardia l’assessore al Welfare, Letizia Moratti, parla di “danno grave”, mentre il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, si dice “allibito da questa decisione”. Per il presidente del Veneto, Luca Zaia, “è innegabile che questo provvedimento in zona Cesarini mette in crisi tutti gli impiantisti”. Critico anche Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni: “Stupore e sconcerto, anche a nome delle altre Regioni, per la decisione di bloccare la riapertura degli impianti sciistici a poche ore dalla annunciata e condivisa ripartenza”.