DPCM – Il decreto, in vigore da domani fino al 3 dicembre: ridotta al 50% della capienza dei mezzi pubblici, centri commerciali chiusi nel fine settimana, stop a mostre e musei, didattica a distanza nelle scuole superiori. Nelle Regioni a più alto contagio non si potrà uscire dal Comune di residenza. I governatori: “Noi esautorati”.
Tra le poche novità rispetto alla bozza circolata prima della firma, riguarda parrucchieri e barbieri che resteranno aperti anche nelle zone che rientrano nello scenario 4: cioè a maggior rischio. Le Regioni che, in base al rischio epidemiologico, dovrebbero essere collocate nella zona rossa sono: Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige, Valle d’Aosta e forse la Campania che resta dunque in bilico con la zona arancione della Puglia, Sicilia, Liguria e probabilmente il Veneto, dove le restrizioni prevedono la chiusura di bar, ristoranti, e stop allo spostamento tra Regioni.
Il “coprifuoco” generalizzato scatta alle 22 e non si potrà uscire di casa fino alle cinque del mattino, salvo motivi di salute o lavoro. Alle scuole superiori, ci sarà la didattica a distanza al 100%. Nel trasporto pubblico, è prevista una capienza ancora più ridotta: dal circa 70 al 50% su bus, metro e treni regionali. I centri commerciali sono chiusi nel weekend e nei giorni festivi. Si fermano anche i musei, le mostre, le sale bingo. Bloccate le crociere. Vengono sospesi i concorsi pubblici, anche quello della scuola. Con l’eccezione di quelli che riguardano il personale della sanità. Sarà consentito l’accesso ai parchi, sempre rispettando la regola del distanziamento di un metro.
“Destano forti perplessità e preoccupazione le disposizioni che comprimono ed esautorano il ruolo e i compiti delle Regioni e delle Province autonome”, si legge nel documento firmato dal presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. “Le Regioni, continua il documento, chiedono “di varare il provvedimento ristori insieme a Dpcm”, e “ribadiscono la richiesta di univoche misure nazionali e, in via integrativa, provvedimenti più restrittivi di livello regionale e locale”. Da chiarire, infine, ”chi può e deve disporre la chiusura al pubblico di strade e piazze nei centri urbani”.
I ministri Boccia e Speranza hanno ribadito il coinvolgimento delle stesse e delle Province autonome nella cabina di regia sull’emergenza sanitaria, e quindi nella gestione dei dati sul Covid. Nella stessa missiva si afferma inoltre che “per quanto riguarda le misure economiche e i ristori delle attività economiche oggetto di restrizioni si assicura che in questa settimana verrà approvato dal Consiglio dei Ministri un apposito decreto legge, che prevederà la tempestiva erogazione delle risorse”.