Carla Fracci – Una fama sempre crescente, una grande popolarità. Non è un caso che a lei dedicò una poesia Eugenio Montale, ‘La danzatrice stanca’, e ancora la fermavano per strada non più per un autografo, ma per un selfie, cui non si sottraeva, sempre presente al suo tempo, piena di vitalità e spirito.
E’ morta a Milano Carla Fracci. Avrebbe compiuto 85 anni il prossimo 30 agosto.
Nata nel 1936 a Milano, costruì la parte centrale della sua carriera studiando nella scuola di ballo della Scala, di cui poi ne diventò étoile. Al teatro era rimasta (con qualche alto e basso) sempre legata, tanto che il 28 e 29 gennaio scorso aveva tenuto una masterclass con i protagonisti del balletto Giselle andata in streaming sui profili della Scala e disponibile anche su Raiplay. Del 1955 il suo debutto sul palco del Piermarini che era stato un trampolino per i teatri più famosi del mondo.
BIOGRAFIA
Figlia di un tramviere, cominciò a danzare a 10 anni alla scuola della Scala e ha tra i maestri Vera Volkova, diplomandosi nel 1954 e diventando, seguiti alcuni stage internazionali, prima ballerina tre anni dopo. Eppure l’inizio fu “per caso, su suggerimento di una coppia di amici dei genitori, che avevano un parente orchestrale appunto alla Scala di Milano. All’inizio non capivo il senso degli esercizi ripetuti, del sacrificio, dell’impegno totale mentale e fisico sino al dito mignolo” come raccontava, riferendosi al giorno in cui, affascinata dalla danza di Margot Fonteyn, aveva visto in una pausa il coreografo avvicinarsi e correggerle la posizione appunto del dito mignolo. Fino agli anni ‘70 aveva danzato con varie compagnie straniere, dal London Festival Ballet al Royal Ballet, dallo Stuttgart Ballet al Royal Swedish Ballet, essendo dal 1967 artista ospite dell’American Ballet Theatre. Dagli anni ‘80 diresse il corpo di ballo del San Carlo, poi dell’Arena di Verona, infine dell’Opera di Roma, dove era rimasta sino al 2010, fedele anche alla amata attività didattica, di attenzione alle giovani leve. La sua notorietà artistica si legava principalmente alle interpretazioni di ruoli romantici come Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini e soprattutto Giselle, cui aveva dato una moderna impronta personale, con i capelli sciolti e un leggerissimo tutù, danzandola con compagni di gran fama, anche se era quella con Erik Bruhn a essere rimasta indimenticabile, tanto che nel 1969 ne venne realizzato un film. Al suo fianco grandi partner sono stati Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Amedeo Amodio, Paolo Bortoluzzi.
Una fama sempre crescente, una grande popolarità sempre viva. Non è un caso che a lei dedicò una poesia Eugenio Montale, ‘La danzatrice stanca’, e ancora la fermavano per strada non più per un autografo, ma per un selfie, cui non si sottraeva, sempre presente al suo tempo, piena di vitalità e spirito.
SALUTI
“Carla Fracci ha onorato, con la sua eleganza e il suo impegno artistico, frutto di intenso lavoro, il nostro Paese. Esprimo le più sentite condoglianze ai familiari e al mondo della danza, che perde oggi un prezioso e indimenticabile riferimento”. Sono le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che profondamente commosso dalla morte di Carla Fracci ne ricorda in una dichiarazione “le straordinarie doti artistiche e umane, che hanno fatto di lei una delle più grandi ballerine classiche dei nostri tempi a livello internazionale”.
È “con commozione” che la Scala annuncia la morte di Carla Fracci avvenuta oggi nella sua casa di Milano. ‘Il Teatro, la città, la danza – spiegano da Piermarini- perdono una figura storica, leggendaria, che ha lasciato un segno fortissimo nella nostra identità e ha dato un contributo fondamentale al prestigio della cultura italiana nel mondo”.
“Una grande figura di artista che ha onorato l’Italia e che rimarrà nella storia della danza e del teatro”. Il Maestro Riccardo Muti ricorda così Carla Fracci all’ANSA e sottolinea: “rimarrà nel cuore di tanti suoi ammiratori e tra questi ci sono io”. Il Maestro ricorda di aver diretto la Fracci alla Scala nei Vespri Siciliani. “Diede lustro e prestigio a quella edizione, la ricordo come una grande danzatrice e una professionista straordinaria”. Mentre aggiunge: “La ricordo anche sempre presente alle prime della Scala, un teatro che era il centro del suo mondo”.
“Oggi ci lascia un’artista eccezionale, simbolo nazionale dello spettacolo nella sua forma più leggiadra e caparbia. Ha portato l’Italia a danzare sulle punte nei più grandi teatri del mondo, e contemporaneamente ha reso la danza un’arte alla portata del grande pubblico, raccontandola in televisione”. E’ il ricordo del presidente della Siae Giulio Rapetti Mogol, che aggiunge: “Con i suoi centocinquanta ruoli interpretati, tra i quali l’amata Giselle, Carla Fracci lascia un vuoto incolmabile: la sua figura di donna e di artista rimarrà scolpita per sempre nei nostri occhi e nella memoria del Paese. L’eterna fanciulla danzante, come la definì Eugenio Montale, ci ha insegnato come il talento e la costanza, sostenuti da garbo e grazia, possano rendere un essere umano immortale”.
“Una preghiera per Carla Fracci, la più celebre étoile italiana che oggi ci ha lasciati. Continua a danzare in cielo e grazie per il contributo artistico e culturale che hai dato all’Italia, rafforzandone il prestigio nei teatri di tutto il mondo. Riposa in pace”. Lo scrive su Twitter Antonio Tajani, Coordinatore nazionale di Forza Italia.
“L’Italia piange una grande artista. Ha danzato sui più grandi palchi del mondo rendendoci fieri di essere italiani. Addio, Carla”. Lo afferma il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni ricordando Carla Fracci.
“Eternamente principessa. A rivederci #CarlaFracci”. Lorella Cuccarini saluta così Carla Fracci su twitter. E per lei aggiunge una rosa rossa.