La fattoria dei nostri sogni – Girato nell’arco di 8 anni e diventato un caso eclatante al box office americano,
arriva anche in Italia il film rivelazione LA FATTORIA DEI NOSTRI SOGNI di John Chester, in sala con Teodora dal 5 settembre.
Il film racconta l’incredibile storia vera di John e Molly Chester, coppia in fuga dalla città per realizzare il sogno di una vita, quello di costruire dal nulla un’enorme fattoria seguendo i criteri della coltivazione biologica e di una completa sostenibilità ambientale. Tra mille difficoltà, momenti esaltanti e cocenti delusioni, i due protagonisti impareranno a comprendere i ritmi più profondi della natura, fino a riuscire nella loro formidabile impresa.
Uscito a maggio in America in sole 5 sale, grazie al passaparola e alle critiche eccezionali LA FATTORIA DEI NOSTRI SOGNI ha raggiunto ben 285 schermi, scalando la classifica degli incassi e contagiando sempre più spettatori con il suo ottimismo e la sua visione luminosa ma mai banale di Madre Natura.
Oggi Apricot Lane, questo il nome della fattoria, si estende per oltre 200 acri e raccoglie circa 850 animali e 75 varietà di coltivazioni biodinamiche. Dal dicembre 2015 ospita anche Beauden, il primo figlio di John e Molly.
Una lezione gioiosa e avvincente sulla convivenza ancestrale tra uomo e natura
John e Molly Chester produttori del film sono entusiasti della loro opera.
“Abbiamo girato 365 giorni all’anno per quasi 8 anni”, ricorda il regista John Chester. “In questa avventura c’è stata una tensione costante per me tra i bisogni della fattoria e quelli del film. La cosa bella della natura e di una fattoria, in ogni caso, è che hanno dei ritmi propri e si può prevedere in anticipo cosa sta per succedere. Si tratta di osservare e stare lì ad aspettare che accada qualcosa.
Questa è ovviamente la formula perfetta per girare un documentario sulla natura ma è buffo che valga anche per mandare avanti una fattoria: osservare e giocare d’anticipo. Ed entrambi richiedono una certa dose di umiltà. La vera sfida per me è stata poi la decisione di filmare anche tutti i problemi che stavamo vivendo e gli errori che abbiamo commesso… Ho dovuto mettere da parte il mio orgoglio ma sono felice del risultato finale, perché il film è molto più credibile e coinvolgente”.
“È stata un’esperienza molto dura e piena di imprevisti – afferma Molly Chester, chef, moglie di John e sua compagna d’avventura – ma ha risvegliato in me una connessione con la natura di cui neanche ero a conoscenza. E questo è davvero straordinario. La lezione più importante che ho imparato è che conquistare e sradicare non sono strategie vincenti: collaborazione e comprensione lo sono. C’è sempre qualcosa che causa “problemi” nel rapporto con la natura, ma in realtà non sono problemi. Sono solo un modo in cui la terra ti sta spiegando quali sono le
sue necessità, un gradino in più per raggiungere un’armonia più grande”.
“Spero che il film sia visto soprattutto dai più giovani”, conclude John. “E spero che il pubblico capisca, come abbiamo capito noi, che una collaborazione con la natura offre infinite possibilità, che a volte siamo troppo distratti per vedere. La natura ha tutte le risposte di cui abbiamo bisogno”.