Run – Il film è interpretato da Sarah Paulson, diventata un’icona dell’Horror psicologico contemporaneo grazie alla sua interpretazione nella celebre serie TV, American Horror Story, e qui nei panni di una mamma con un segreto scioccante, che farà di tutto per serbare. Accanto a lei c’è Kiera Allen, nel ruolo di Chloe, l’adolescente sulla sedia a rotelle, e quindi, per questo, incapace di scappare. La Allen è al suo debutto come protagonista.
Esce nelle sale dei cinema italiani oggi, “Run il thriller psicologico nel quale la vita di una adolescente viene sconvolta dalla scoperta di un inquietante segreto della madre.
Nelle notte del produttore Natalie Qasabian si sottolinea che dicono non si possa mai sfuggire all’amore di una madre, ma per Chloe (l’esordiente Kiera Allen) questo modo di dire non è affatto confortante, anzi è una minaccia. C’è qualcosa di innaturale, persino inquietante, nella relazione tra Chloe e sua madre, Diane (Sarah Paulson). Diane ha cresciuto sua figlia in totale isolamento, controllando ogni sua mossa sin dalla nascita. Ma ora, mentre si prepara a partire per il college, Chloe comincia a scoprire dei segreti inimmaginabili il cui significato può solo cercare di intuire. Dal regista, dagli sceneggiatori e dai produttori visionari del film rivelazione Searching, arriva questo thriller che vi terrà con il fiato sospeso, perché quando la mamma si avvicina troppo, conviene “correre”!
Il film è interpretato da Sarah Paulson, diventata un’icona dell’Horror psicologico contemporaneo grazie alla sua interpretazione nella celebre serie TV, American Horror Story, e qui nei panni di una mamma con un segreto scioccante, che farà di tutto per serbare. Accanto a lei c’è Kiera Allen, nel ruolo di Chloe, l’adolescente sulla sedia a rotelle, e quindi, per questo, incapace di scappare. La Allen in questo film è al suo ebutto cinematografico come protagonista; la sua performance in Run segna la nascita di un giovane nuovo talento interessante, in un’avvincente storia di scoperta e inclusione.
Il regista emergente Aneesh Chaganty e i produttori Natalie Qasabian e Sev Ohanian (quest’ultimo ha scritto la sceneggiatura insieme a Chaganty), offrono una nuova prospettiva su questo genere di thriller Hitchcockiano, in cui mettono in scena una paranoia crescente, che culmina con uno sconvolgente colpo di scena.
In Run, Chaganty esplora altresì i temi universali e riconoscibili della relazione di una adolescente con sua madre, e il caos onnipresente che si nasconde sotto la superficie della vita quotidiana. “Run è una lettera d’amore all’età d’oro di Hollywood. È un thriller puro, su una madre e una figlia che scoprono alcune cose l’una dell’altra. Parte tutto da questo”, precisa Chaganty. Per il personaggio di Chloe, la posta in gioco non potrebbe essere più alta, né la sfida più ardua”. Chloe è intelligente, creativa e abile nel costruire le cose con le mani”, spiega Qasabian. “Ma c’è una cosa che le manca: la salute. Chloe è nata con ogni sorta di complicazioni mediche, tra cui problemi ai polmoni e al cuore, inoltre è paralizzata dalla vita in giù. Ha bisogno di cure mediche 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Ma fortunatamente per lei, almeno per i primi 17 anni della sua vita, Diane è stata al suo fianco in modo assolutamente perfetto, almeno apparentemente. Si è assicurata che prendesse tutti i farmaci, le ha fatto fare esercizio fisico, si è occupata di pulirla e di tirarle su il morale. Sono una squadra dinamica, ma ora Chloe non vede l’ora di partire per il college.
“Quello che inizia come un bellissimo legame, rapidamente si trasforma in qualcosa di diverso”, prosegue. “Quando Chloe inizia a scoprire alcuni oscuri segreti, cerca di affrontare l’argomento con sua madre, ma anziché trovare delle risposte, finisce per farsi ancora più domande. E ogni volta che Chloe cerca di arrivare alla verità, Diane sembra volerla allontanare ancora di più da essa”.
La Paulson, che non è estranea al genere thriller, spiega che Run è diverso da qualsiasi altro film abbia mai interpretato. “È spaventoso, inquietante e agghiacciante. Di base è una vicenda nella quale tutti possiamo identificarci, perché è una storia sul legame con la persona più importante nella vita di tutti noi”, sottolinea.
“Naturalmente, la maggior parte delle madri non arriverebbe mai a fare ciò che fa Diane per proteggere sua figlia, ma il pubblico comprenderà il suo desiderio di farlo. Si crea una bellissima simmetria nel momento in cui Chloe inizia a rendersi conto di cosa le sta accadendo, e parallelamente anche il pubblico lo scopre insieme a lei”.
La Allen descrive il film come “Estremamente intenso. Inizia in un luogo tranquillo, in una casa apparentemente normale e piena di amore. Poi le cose cambiano all’improvviso, la situazione inizia a degenerare. Ci sono continue sorprese, colpi di scena e scoperte.”
Secondo il regista/co-sceneggiatore Chaganty, le origini di Run possono essere ricondotte al suo celebre lungometraggio d’esordio Searching, che raccontava la storia di un padre alla ricerca della figlia scomparsa, attraverso una serie di schermi di computer. Dopo il successo di questo lungometraggio, Chaganty voleva che il suo film successivo fosse qualcosa di completamente diverso. “Searching mostrava mille piste false, e tutti gli elementi funzionavano in modo parallelo”, spiega il regista. “Nel mio progetto successivo, volevo dimostrare di essere in grado di gestire qualcosa di più tradizionale e contenuto, pur aumentando la suspense e l’entusiasmo che Searching possedeva, tenendo, allo stesso tempo, il pubblico emotivamente coinvolto e col fiato sospeso”. “Ohanian aggiunge: “Abbiamo anche inserito una scena in cui Chloe, che è alla disperata ricerca di risposte sulla sua situazione, prova a cercare su Internet, ma scopre che non c’è connessione. È il nostro modo di dire: “Questo non è uno di quei soliti film…”
La Paulson ha apprezzato molto lo stile narrativo originale del film. Era anche attratta dal suo personaggio e dalla dinamica madre/figlia. Ma ciò che ha davvero spinto la Paulson a entrare a far parte del cast di Run è stato vedere Searching. “È assolutamente originale e creativo. È davvero speciale, ho pensato che Aneesh fosse una nuova voce entusiasmante sulla scena”. Per quanto riguarda il legame familiare, la Paulson osserva che: “Parla dell’amore che una madre prova per
sua figlia. Diane e Chloe vivono sulla Costa Nord-Ovest del Pacifico, dove sono completamente isolate, tra loro si crea un legame che è parte integrante della loro sopravvivenza emotiva, spirituale e fisica. Sono rimasta affascinata dall’intimità del loro rapporto e dall’opportunità di fare un film che è essenzialmente un film con due protagoniste”. “C’è un mistero intorno a Diane e alle sue motivazioni, questo rende la storia davvero avvincente”, continua. “Chloe sta sbocciando: non vede l’ora di cominciare una vita fuori da casa e di andare al college. Ha il desiderio naturale di spiegare le ali, e Diane ha paura che voli troppo lontano. Ama troppo Chloe, non ha una vita al di fuori di quella che si è creata con lei. Diane non può sopportare il pensiero che Chloe la lasci”.
“Sarah è un’attrice incredibile, siamo tutti fan dei suoi film”, dice Qasabian. “Resti costantemente col fiato sospeso guardando questo film, mentre cerchi di capire chi stia dicendo la verità e chi stia manipolando chi. Sarah ha la straordinaria capacità di esprimere le manipolazioni che ilsuo personaggio mette in atto e di conferire allo stesso tempo un grande calore a Diane. Riesce a trasmettere l’amore di Diane per Chloe. Riesce a fare tutto questo con una sola rapida occhiata. È emozionante guardarla”.
La Allen afferma che il ruolo di Chloe era molto ricco da esplorare. “Ha 17 anni ed è stata istruita a casa per tutta la vita. Chloe vuole diventare un ingegnere, perché è appassionata di scienza. È una giovane donna forte e indipendente, sa cosa vuole e come ottenerlo”.
Chaganty aggiunge che, dati i limiti fisici di Chloe, “vuole sempre sentirsi la persona più intelligente nella stanza, finché non si trasforma in un’eroina inaspettata e incredibile. Le difficoltà e gli ostacoli hanno forgiato queste sue capacità, e l’aiutano a superare la terribile situazione in cui si trova”. “Chloe è l’eroe del suo stesso viaggio; vediamo Kiera incarnare tutto questo mentre diventa una specie di ‘action hero’, man mano che si avvicina il finale del film”, osserva Qasabian, e la Allen aggiunge: “Non importa quanto la situazione di Chloe sembri intrappolarla, trova sempre una via d’uscita”.
La Allen doveva dimostrare di avere le capacità fisiche richieste dal ruolo. “È una parte molto impegnativa sotto molti punti di vista, anche fisicamente”, osserva Ohanian. “Durante la pre-produzione abbiamo scherzato con Kiera, chiedendole se avesse visto i film di Rocky, dicendole che avrebbe dovuto sottoporsi a quel tipo di allenamento. Meno di 24 ore dopo, ci ha inviato un video del suo regime di allenamento; la cui canzone in sottofondo ovviamente era ‘Eye of the Tigre.’ Kiera è molto dotata fisicamente. Affronta tutti gli stunt e le scene d’azione con grande disinvoltura”.
La Allen sapeva di dover dare del suo meglio per questo ruolo, non aveva mai letto niente di simile a Run, prima di allora. Inoltre, come dice lei stessa: “Mi sono subito identificata con Chloe, è così ricca e piena di sfumature; è un’eroina disabile in un thriller. È stato emozionante per me esplorare la storia attraverso la prospettiva di Chloe”.
L’altro motivo che l’attraeva di questo ruolo era la sua mamma sullo schermo. “Sarah Paulson è una forza della natura e osservarla al lavoro è stata una lezione di recitazione. Lei era sempre lì per me, ha dimostrato un incredibile livello di bravura. Lavorare con Sarah ha cambiato la mia vita e mi ha reso un’attrice migliore “.
Riguardo il regista e i cineasti, la Allen dice, “Chloe è un personaggio pieno di risorse, intelligente e creativo, il che ha senso perché è stata creata da persone estremamente intelligenti e creative “.
Non puoi sfuggire all’amore di una madre. Questa verità semplice e ineludibile è la base su cui un talentuoso team di attori e cineasti ha costruito un potente thriller psicologico che unisce il contemporaneo e il classico, con l’obiettivo di tenere il pubblico incollato alle poltrone.
Dice la Paulson: “Questo è un film che procede sul filo del rasoio, il margine si sposta a seconda di chi ha in mano il potere in un dato momento”. “Guardare questi due personaggi che si affrontano, sia sul piano psicologico che su quello fisico, sarà un’esperienza emozionante”, promette Ohanian. “Volevamo assicurarci che Run fosse emozionante e coinvolgente, senza allontanarsi mai dai personaggi”.
“Questo film non parla di un cattivo in agguato nell’ombra; l’antagonista è dentro la casa”, Qasabian insiste. “È tutto nella mente di Chloe… o è reale?”
“RUN è un thriller agghiacciante, classico”, conclude Chaganty. “Se volete sapere per quanto tempo riuscite a trattenere il respiro, questo è il film che fa per voi”.