Movienerd – “Aline – La voce dell’amore” il film liberamente ispirato alla straordinaria vita della star Céline Dion, diretto e interpretato da Valérie Lemercier, uscirà al cinema oggi, giovedì 20 gennaio, distribuito da Universal Pictures e Lucky Red. A pochi giorni dalla comunicazione ufficiale della cancellazione delle date americane del Courage World Tour, la vita, i successi e le sofferenze di una delle artiste più famose di sempre, rivivono nell’opera dell’attrice e regista francese, già Premio César, che ha conquistato il pubblico d’oltralpe con oltre un milione di biglietti venduti al botteghino. “Aline – La voce dell’amore” presentato Fuori Concorso al 74. Festival di Cannes e in chiusura al 39. Torino Film Festival, vede nel cast, accanto a Valérie Lemercier, anche Sylvain Marcel, Danielle Fichaud, Roc Lafortune, Antoine Vézina, Pascale Desrochers e Jean-Noël Brouté.
La protagonista della storia è Aline, nata con il dono di una voce straordinaria. Quando il produttore musicale Guy-Claude la ascolta per la prima volta, si prefigge un unico scopo: fare di Aline la più grande cantante del mondo. Sostenuta dalla sua famiglia e guidata dall’esperienza e poi dall’amore crescente di Guy-Claude, Aline vivrà un destino straordinario.
SYLVAIN MARCEL
Quando il mio agente mi ha parlato dell’offerta di Valérie, ho pensato che mi stesse prendendo in giro. Ho pensato che se era uno scherzo, non era affatto divertente! Invece no: Valérie è venuta a Montreal, era proprio lei! Avevo fatto un po’ di ricerche su Internet: stava preparando un film su Céline. Mi sono sentito sollevato… e sono rimasto anche molto colpito.
Dopo tutto Céline e René sono stati la coppia più famosa del mondo…
Ho chiesto a Valérie come mi avesse trovato e la risposta è stata abbastanza divertente: aveva digitato “attore comico” e la mia foto era stata la prima a comparire su Internet. Sono venuto a Parigi a fare qualche screen test e tre giorni dopo Valérie ha telefonato per dirmi che la parte era mia. Abbiamo festeggiato un bel po’ quando sono tornato a casa.
In Québec qualsiasi cosa girata su Céline e René è comica oppure è una parodia. Per cui quando ho letto la sceneggiatura non ho capito subito cosa Valérie stesse cercando di fare. La sua risposta è stata elettrizzante: una storia d’amore. Così ho capito quale sarebbe stato il mio ruolo.
All’inizio, durante le prove, imitavo la voce profonda e roca di René. Valérie mi ha subito chiesto si parlare in modo più chiaro. Avrei dovuto essere Guy-Claude, non René. Così ho mantenuto il suo modo di muoversi lento e alcuni altri suoi aspetti – specialmente grazie all’incredibile lavoro fatto da truccatori e parrucchieri – ma li ho usati per interpretare qualcun altro: Guy-Claude, usando la mia voce. Questo è uno dei ruoli più importanti che mi siano stati
offerti in tutta la mia carriera. Sono stato terribilmente sotto pressione, ma vivere come un parigino mi ha fatto trascorrere due mesi molto insoliti. Ed è stata anche un’opportunità per recitare con attori québécois che in Québec avevo solo incontrato di sfuggita. C’è voluta una francese per farci incontrare… a Parigi! Valérie è una donna molto cordiale. Grazie ad un’intesa nata immediatamente, siamo riusciti a ricreare la relazione intima e amorosa della coppia che dovevamo interpretare. Tuttavia non è una regista facile con gli attori! È talmente perfezionista. Ogni volta che dovevamo girare una scena insieme e la macchina da presa inquadrava me, lei senza volerlo muoveva le labbra ripetendo le mie battute. Mi faceva distrarre! Ma è normale: desiderava talmente tanto che la ripresa funzionasse, e che l’emozione fosse palpabile! E c’era in gioco la sua reputazione, come attrice e come regista,
per un progetto così importante.
È un’attrice favolosa, così divertente e capace di interpretare personaggi di ogni età. È strano: in alcune scene non riuscivo a guardarla dritto negli occhi. Dovevo abbassare lo sguardo perché si supponeva che lei avesse 12 anni e che quindi fosse più bassa.
Devo ammettere che non vedo l’ora di vedere il film e me stesso nei panni di Guy-Claude… Spero che piaccia al pubblico francese. E, chi sa, sarebbe bellissimo lavorare di nuovo in Francia; di nuovo con Valérie, oppure, per esempio, con Alain Chabat. Anche questo mi piacerebbe parecchio.