USA -La Corte Suprema Usa boccia l’obbligo di vaccino per le grandi aziende

592

USA – Un vero e proprio schiaffo della Corte Suprema a Joe Biden. Con una votazione contrastata, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha bloccato uno dei pilastri della politica del presidente Joe Biden nella lotta alla pandemia, che prevedeva l’obbligo di vaccino o test periodici per più di ottanta milioni di lavoratori del settore sanitario e dell’assistenza.

La decisione segna una vittoria per ventisei aziende sanitarie e per i ventisette Stati a guida repubblicana che si erano opposti al provvedimento. Negli Stati Uniti, dove sono morte più di 800 mila persone a causa del Covid, solo il 63 per cento del Paese risulta pienamente vaccinato, e di questi solo il 37 ha ricevuto la terza dose.

Contemporaneamente anche in Italia qualcosa si muove. «Questa maratona vaccinale è sbagliata. Fare vaccini ogni quattro mesi ha un costo sul nostro sistema immunitario. Non è una cosa buona». Il professore Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, non usa tanti giri di parole per dire come la pensa. In questi giorni milioni di italiani si pongono la stessa domanda. Farà male ripetere tutte queste iniezioni nel giro di così poco tempo? Mentre corre la campagna delle terze dosi, già si parla del nuovo siero contro Omicron che sarà pronto a marzo. E dopo la quarta dose, ci toccherà fare anche la quinta? Crisanti si sottrae a questa logica: “La corsa alle varianti a cui stiamo assistendo è legata alla poca efficacia nel tempo di questi vaccini. Serve una strategia diversa”.

Tutto questo Significa che bisogna investire in vaccini diversi, di seconda generazione, che abbiano una durata maggiore. Non è possibile imporre questa maratona vaccinale a un’intera popolazione ogni quattro mesi. Nel lungo termine non è sostenibile. Mi riferisco a vaccini mutuati su quelli tradizionali che inducano risposte molto più prolungate. Se durassero due o tre anni non saremmo in questa situazione”.

Il professore ha poi specificato: “o non penso che il problema possa essere risolto da Pfizer o Moderna che preparano il vaccino contro la variante Omicron. A questo punto penso che a livello di comunità europea debba essere lanciata una grossa iniziativa di investimento con fondi pubblici per fare un vaccino pubblico che assicuri una durata maggiore. Così risolviamo anche questo cavolo di problema dei brevetti”.

Quindi chiarisce: “Non è possibile fare generalizzazioni. Però possiamo dire che il sistema immunitario è una macchina estremamente complessa e il nostro organismo è sviluppato in modo da attivarlo il meno possibile. Attivarlo ha un costo. Quando lei sta male e ha una malattia non sta male a causa del microrganismo che le causa la febbre. In genere è il sistema immunitario che la fa star male”.




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *