Qualcuno non ci crede, molti protestano, altri festeggiano. Questa la situazione in Turchia dopo la vittoria alle elezioni di Erdogan. Con il 49,4% dei voti e 316 seggi, nel voto anticipato supera anche i sondaggi più favorevoli e promette di guidare ancora la Turchia per i prossimi quattro anni.
Un risultato ottenuto nonostante il partito filo-curdo Hdp sia riuscito anche stavolta ad entrare in Parlamento superando la soglia di sbarramento record del 10%, perdendo un milione di voti rispetto a giugno ma diventando il terzo partito per numero di seggi (59) dopo il crollo del nazionalista Mhp, che si ferma a 41. Ma nel sud-est a maggioranza curda della Turchia è subito esplosa la rabbia per un risultato inatteso che spezza il sogno di fermare il cammino del ‘sultanò. Mentre ancora il conteggio dei voti era in corso, a Diyarbakir manifestanti curdi hanno appiccato incendi ed eretto barricate, scontrandosi con la polizia che ha risposto con gas lacrimogeni e una decisa repressione delle proteste.