Russia – Al Cremlino la tradizionale conferenza del presidente russo Vladimir Putin

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Putin – Per approfondire la situazione politica internazionale è fondamentale interessarsi di cosa avviene in tutto il nostro pianeta e necessitiamo di un’informazione completa. Ebbene, nel quasi totale silenzio dei media occidentali si è svolta al Cremlino la tradizionale conferenza del presidente russo Vladimir Putin. Tre ore e trenta minuti durante i quali il presidente russo ha parlato della Russia, del mondo, del presente e del futuro di un continente in cui false verità ed interessi contraddistinguono la politica internazionale, politica che dimentica di tutelare la vita, la famiglia, i bambini, gli anziani, il matrimonio.

L’incontro è iniziato alle 12 ora di Mosca (alle 10 in Italia) alla presenza di oltre 1600 giornalisti accreditati (1640 per la precisione, tra corrispondenti di testate russe e internazionali).
Il presidente Putin ha salutato i giornalisti invitandoli a rivolgere le domande che “più interessano la nostra società, la nostra gente”. Quindi ha iniziato a rispondere alle tante domande.

Presidente Putin, perché si candida alle elezioni? Come vede la Russia?

“La Russia deve avere un sistema politico flessibile, aperto, essere un paese rivolto al futuro, un’economia integrata con le nuove tecnologie. Ho già un programma elettorale, ma non è questo il luogo e il formato dove annunciarlo”
In un clima disteso Putin ha anche trovato il modo di essere spiritoso: Ho visto una ragazza con un cartello “Putin Bye Bye”. Ah, no c’è scritto “Babai”.
La giornalista che lo reggeva ha poi spiegato che “Babai” (nonno) è l’appellativo affettuoso con cui i bambini del Tatarstan chiamano il presidente Putin.

Presidente, non è noioso per lei presentarsi alle elezioni senza un vero concorrente?
“Non devo essere io a cercare dei concorrenti, ma farò il possibile perché il sistema politico sia aperto e concorrenziale” ha voluto specificare il presidente russo.
Putin ha poi diretto un’interessante stoccata ai suoi avversari: “Quando parliamo dell’opposizione, dobbiamo ricordarci che non bisogna soltanto scendere in piazza e criticare, ma anche fare delle proposte reali per migliorare il sistema esistente”.

Il presidente Putin ha poi sottolineato che molti, soprattutto nelle nuove generazioni, non sanno o non hanno vissuto quello che è successo nel nostro paese negli anni ’90 e primi anni 2000, ed ha elencato alcuni dati:
Dal 2000 il PIL è cresciuto del 75%, il salario reale di 3,5 volte, le pensioni sono cresciute di 3,6 volte. All’epoca per diversi anni abbiamo avuto una guerra sul nostro territorio, ora guardate quale esercito abbiamo.

Presidente, quali fattori stimolano la nostra crescita economica?
“Sono sicuro che le sanzioni hanno avuto la loro influenza, ma in misura minore del calo del prezzo del petrolio. Il nostro sviluppo in maniera crescente si è basato sulla domanda interna, che è molto importante per ogni economia.
Gli investimenti stranieri diretti nel 2017 sono cresciuti di due volte ed hanno raggiunto il valore di 23 miliardi di dollari”.

Presidente, non teme una nuova corsa agli armamenti?
“Gli USA di fatto sono già usciti dall’accordo sul sistema di difesa antimissile. L’uscita degli USA dall’accordo sulla non proliferazione porterà a dei problemi di sicurezza globale. Noi continueremo a garantire la sicurezza della Russia, ma senza distruggere l’economia. Noi vogliamo garantire la sicurezza del nostro paese, ma non vogliamo entrare in una nuova corsa agli armamenti”.

Ci parla della sua posizione sull’innalzamento dell’età pensionabile?
“E’ una domanda su un tema rilevante. Non posso dirvi nulla sulla decisione finale, perché non è ancora stata presa. Chi è a favore di un aumento dell’età minima pensionabile dice che se non lo faremo, considerando l’aumento dell’età media, avremo meno posti di lavoro e più pensioni da pagare. La decisione deve essere analizzata e presa mediante una discussione aperta in parlamento e negli organi di governo”.

Olimpiadi, Russia e scandalo doping cosa ci può dire?
“Qualunque cosa si dica, sappiamo che lo scandalo doping è stato montato ad arte, prima della campagna elettorale russa. Anche noi abbiamo le nostre colpe, perché abbiamo dato un pretesto. Aiuteremo in sede di giustizia amministrativa i nostri atleti a difendere i loro interessi. Noi lavoriamo costruttivamente con WADA e CIO. Sappiamo che anche per loro è difficile agire continuamente sotto la pressione di alcune forze del mondo occidentale. Rodchenkov opera sotto il controllo dei servizi segreti degli USA e questo non è un bene per la Russia. Non si sa quali medicine gli somministrano affinché produca le prove che servono”.

Parlando di Trump e dei rapporti con gli USA ha aggiunto: “Non devo essere io a valutare il lavoro di Trump, ma vediamo i suoi successi. Spero che, negli interessi dei popoli russo e americano, supereremo il momento di crisi e lavoreremo per risolvere le sfide comuni: terrorismo, sicurezza, cambiamenti climatici. Tutto questo (Russia Gate) è stato pensato dall’opposizione a Trump per delegittimare il suo lavoro. Significa che non rispettano gli elettori che lo hanno votato.
Hanno incolpato il nostro ambasciatore per i suoi incontri. Ma è una pratica diffusa in tutto il mondo. Incontrare i candidati, discutere le prospettive di lavoro comune”.

Quindi Putin ha poi commentato la situazione in Ucraina.
Alla domanda di un giornalista ucraino, Putin ha risposto ribadendo che in Donbass “non ci sono soldati russi”.
Ieri c’è stata una nuova escalation della situazione in Donbass. Voi pensate che accada per colpa di chi? Anche nell’esercito ucraino c’è una divisione in atto fra i battaglioni nazionalistici e l’esercito regolare. Se le formazioni regolari non li contrasteranno i battaglioni nazionalistici faranno una polizia etnica in Donbass come a Srebrenica.
L’efficacia del formato Normandia è bassa per colpa di Kiev. Gli USA di fatto sono un pieno attore nel processo di regolarizzazione della situazione in Ucraina, anche se non fanno parte del formato Normandia. Noi siamo favorevoli a includerli, ma non dipende da noi”. Quindi un chiaro monito: “
I conflitti di questo tipo nel mondo non sono mai stati risolti per mezzo di intermediari”.

Il collega dell’Associated Press ha domandato: l’America chiede alla Russia una mano più dura contro la Corea del Nord!
Putin: “Per quanto riguarda la Corea del Nord la nostra posizione è chiara: non la consideriamo una potenza nucleare e riteniamo che tutto ciò che sta accadendo controproduttivo.
Nel 2005 vennero firmati degli accordi sull’annullamento del programma nucleare nordcoreano. Dopo qualche mesi agli USA non andava più bene e sono usciti da questi accordi, imponendo altre limitazioni. La Corea del Nord allora se ne è infischiata e ha deciso di andare avanti per la sua strada”.

Perché lo avete fatto? Perché avete firmato quegli accordi se poi vi sembrava poco?
“Gli USA hanno promesso di non condurre più esercitazioni, dopo di questo Pyongyang ha lanciato un altro missile. La CIA non conosce gli obiettivi nella Corea del Nord. E’ un paese chiuso. Ma il lancio di un missile dalla Corea del Nord potrebbe avere conseguenze tragiche.
Gli USA hanno usato già una volta l’arma atomica, per noi già allora sbagliando. Comunque il fatto che Tillerson abbia espresso l’intenzione di dialogare con la Corea Nord è un segnale molto positivo”.

Sul caso Crimea Vladimir è stato chiaro: “Le autorità sovietiche fecero male a cedere la penisola della Crimea all’Ucraina, violando l’allora vigente sistema giuridico, però il popolo crimeano ha fatto la sua scelta e non c’è nulla da rinfacciare loro”.
Quindi rispondendo ad una domanda dei giornalisti cinesi il presidente ha dichiarato: “”La Cina cerca la stabilità e cerca di migliorare la vita delle persone. La Cina è il paese con cui abbiamo il più alto scambio di merci ed abbiamo molti progetti in comune: ad esempio Pechino è interessata a sfruttare la navigazione permanente nell’Artico. Anche questa è la nuova via della Seta”.
“Lo sviluppo delle relazioni con i cinesi gode del consenso di tutto il paese”.

Presidente perché è tornato in Siria?
“La necessità di questo viaggio mi era chiara da tempo. La criticità principale era rappresentata dalle condizioni di sicurezza. I nostri soldati di terra e le forze aeree l’hanno garantita in maniera impeccabile. I nostri caccia in fase di atterraggio sono andati sotto il nostro aereo e ci hanno fatto da scudo nascondendone la scia termica”.
Decise le sue parole contro il terrorismo internazionale: “Nella lotta al terrorismo è molto importante che agli attori della politica non venga voglia di usare i terroristi per raggiungere i loro scopi”.

A sorpresa ecco la domanda della candidata presidente Ksenya Sobchak sul ruolo dell’opposizione in Russia: “Riguardo alla concorrenza ed all’opposizione ho già risposto. Il senso è che l’opposizione deve presentare programmi concreti, positivi. Voi vi candidate “contro tutti”. Ditemi se questo in qualche modo aiuta a risolvere i problemi di cui stiamo discutendo. Se l’opposizione non ha un programma e va al potere, per strada gireranno tanti “Saakashvili” e la Russia passerà da un Maidan all’altro. Il popolo russo non lo vuole. E non lo permetterà”.

Ferme le parole di Putin sul divieto di aborto: “Se vietiamo l’aborto lo faranno all’estero o clandestinamente, con enormi rischi alla salute delle donne. Al contrario è giusto e doveroso appoggiare le donne in cinta che rifiutano l’aborto”.

Prima di concludere l’oncontro Vladimir Putin elogia l’Unione Economica Euroasiatica perché offre vantaggi a molti e si dichiara disposti ad aiutare l’Afghanistan in accordo con il presidente Trump con il quale dichiara di avere un buon rapporto sottolineando la sua speranza che gli sia data la possibilità di dare seguito alle sue promesse pre-elettorali.

Quindi i saluti del ‘padrone di casa’: “Dobbiamo fermarci qui. Colgo l’occasione per farvi i miei auguri di Buon Anno e Buon Natale. Vi auguro ogni bene a voi ed alle vostre famiglie e colleghi. Voglio sottolineare che teniamo in alta considerazione il ruolo della stampa in Russia. Grazie a tutti”.

Raffaele Dicembrino




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