India – In un solo giorno, almeno 13 episodi di violenza e minacce sono stati compiuti da membri di gruppi radicali induisti a danno di comunità cristiane negli stati di Uttarakhand, Haryana, Uttar Pradesh, Chhattisgarh e Madhya Pradesh e a Nuova Delhi, capitale del paese.
E’ quanto si apprende dalla Commissione per la Libertà religiosa della “Evangelical Fellowship of India” (EFI), organizzazione che riunisce comunità e denominazioni di gruppi cristiani evangelisti. Nei vari incidenti, gridando slogan inneggianti al dio indù Ram, folle inferocite hanno malmenato i fedeli riuniti in preghiera, hanno distrutto arredi, fotografie e strumenti musicali, devastando diverse sale di culto, affermano i leader cristiani.
“Condanniamo inequivocabilmente le deprecabili aggressioni alle Chiese e ai cristiani. I membri del Sangh Parivar (gruppo estremista indù) responsabili di queste azioni criminose, devono essere portati immediatamente davanti alla giustizia e ricevere una punizione adeguata, in modo che smettano di indulgere in attività violente e anticostituzionali”, ha dichiarato il Gesuita padre Cedric Prakash, promotore dei diritti umani e della libertà religiosa. “Nessuno ha il diritto di usare la legge a suo piacimento. Inoltre, secondo la Costituzione, ogni cittadino ha il diritto fondamentale di predicare liberamente la religione di propria scelta” ha spiegato. Il Gesuita nota che nelle zone settentrionali dell’India “la violenza cresce: le vittime sono sempre minoranze religiose e comunità emarginate, come agricoltori e o dalit”.
Secondo l’elenco EFI, le violenze fisiche e psicologiche (con accuse di conversioni) perpetrate il 3 ottobre sono le seguenti: a Maharajganj, nell’Uttar Pradesh, il Pastore Durgesh Bharti stava guidando un incontro di preghiera nella casa di altri cristiani nel villaggio di Nasirabad. Sono arrivati alcuni fanatici, hanno iniziato a maltrattarli e minacciarli. Dopo un po’ hanno chiamato la polizia. La polizia è arrivata e ha preso in custodia il Pastore Durgesh alla stazione di polizia di Paniyara.
A Jaunpur, nell’Uttar Pradesh, il Pastore Prem Singh Chauhan è stato arrestato: contro di lui c’era una falsa denuncia di conversione forzata.
Nel villaggio di Hasanpur Baru, nel distretto di Hathras, in Uttar Pradesh, il Pastore Suraj Pal è stato informato dalla stazione di polizia di Sadabad che era stata depositata una denuncia di conversione forzata contro di lui. Dopo un interrogatorio, il Pastore è stato rilasciato poiché le accuse sono state ritenute infondate.
Nel villaggio di Chak Gordhan, Bijanaur, sempre in Uttar Pradesh, il Pastore Dinesh dopo aver concluso una preghiera domenicale, stava tornando a casa. Durante il tragitto è stato fermato da due poliziotti che gli hanno intimato di presentarsi alla stazione di polizia locale il giorno successivo.
A Maharajganj, ancora in Uttar Pradesh, l’incontro di preghiera del Pastore Shrinivas Prasad è stato interrotto da elementi violenti. Mentre protestava per l’interruzione, anche una ragazza cristiana è stata aggredita e malmenata. Ad Azamgarh, nel medesimo stato di Uttar Pradesh, il Pastore Nandu Nathaniel e sua moglie sono stati arrestati ai sensi della “Legge anti-conversione” dell’Uttar Pradesh, in base a una denuncia sporta da persone che vivono nei pressi della loro sala di culto.
Nello stato di Chhattisgarh, nel villaggio di Kusumi, alcuni cristiani sono stati aggrediti due volte dagli abitanti del villaggio: una volta al mattino e un’altra nel pomeriggio, secondo le informazioni del “Chhattisgarh Christian Forum”.
Gli abitanti del villaggio sono entrati nella piccola sala adibita a cappella, l’hanno devastata e hanno percosso un ragazzo di 12 anni che era all’interno. A Bhilai, sempre nel Chhattisgarh, il Pastore Santosh Rao è stato convocato alla stazione di polizia, dove è stato accusato di aver compiuto una conversione religiosa illegale.
A Karnal, nello stato di Haryana, una donna cristiana, e circa 25-30 altri fedeli, sono stati attaccati da membri di un gruppo estremista durante una liturgia domenicale. Sono stati minacciati, percossi, messi in fuga e la casa dove i cristiani stavano pregando è stata saccheggiata.
A Roorkee, nell’Uttarakhand, circa 500 estremisti hanno fatto irruzione in una sala dove erano radunati 15 fedeli per la preghiera domenicale. Sia le donne che gli uomini sono stati aggrediti e malmenati dagli estremisti. Cinque cristiani hanno riportato ferite e uno di loro, Rajat Kumar, è in condizioni critiche. A Jwalapur, in Uttarakhand, gruppi radicali indù, accompagnati anche da alcuni agenti di polizia, hanno interrotto una funzione religiosa, minacciando i cristiani presenti. Vipin Kumar, Pastore della comunità, ha riferito che i fedeli sono spaventati e non hanno sporto denuncia.
A Hoshangabad, in Madhya Pradesh, alcuni estremisti hanno interrotto il culto di un gruppo di fedeli accusando i cristiani di convertire le persone al cristianesimo. Infine ad Asola Fatehpur Beri, nell’area della capitale New Delhi,12 uomini sono andati a casa del Pastore Santosh Dan e lo hanno minacciato per aver annunciato il Vangelo, accusandolo di tentare di convertire le persone attraverso l’inganno o mezzi illeciti. Gli hanno intimato di non far entrare nessun indù nella sua casa per nessun motivo.