India – Un nuovo fenomeno di violenza si sta diffondendo in maniera preoccupante in India, sotto il governo presieduto da Narendra Modi. Nonostante il recente incontro tra il premier indiano e Papa Francesco nel Paese cresce l’intolleranza verso i cristiani da parte degli induisti.
Le violenze risulterebbero scatenate dalla rabbia dei “Bajrang Dal”, braccio violento dell’organizzazione paramilitare induista Rss. Via libera per le incursioni dei picchiatori fascisti vestiti d’arancione, pronti a sprangare con tondini di ferro le teste dei cristiani sospettati d’aver convertito la gente con false promesse, incoraggiati anche dalle cosiddette leggi anti-conversione introdotte, con pene che vanno dai tre ai dieci anni di detenzione.
L’antica chiesa del Redentore di Ambala, nello Stato indiano dell’Haryana, aveva chiuso i battenti poco prima del coprifuoco pandemico della mezzanotte di Natale. La mattina dopo, sul sagrato, il vescovo ha trovato una sorpresa scioccante. Qualcuno aveva frantumato la grande statua di Cristo.
“Ci siamo svegliati con la statua del Redentore a pezzi”, ha raccontato il vescovo Ignatius Loyola Mascarenhas. Nel mirino è finito anche Babbo Natale. La folla ha impalato a una lancia un pupazzo vestito di rosso, con tanto di cappello e barba bianca di cotone. Lo hanno insultato, gli hanno sputato addosso, tirandogli contro scarpe e ciabatte. Poi l’hanno guardato bruciare, continuando con gli slogan anti-cristiani. È accaduto in sette città dell’India, questo Natale,
In conclusione violenze ed intolleranza religiosa in crescita: serve un piano per arginare divisioni ed incapacità di tollerare chi ha una Fede diversa. Ma d’altronde in un mondo dove ci si “odia” per un siero più o meno inoculato che rispetto per la fede religiosa si può sperare di trovare?