Editoria – SI FA SERA E IL GIORNO ORMAI VOLGE AL DECLINO del cardinale ROBERT SARAH

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Sarah – E’ un libro tutto da leggere e con grande attenzione quello del Cardinale guineano Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, scritto con Nicolas Diat, “Si fa sera e il giorno ormai volge al declino”, edito da Cantagalli (pp.398, euro 28,50).

Il cardinale Sarah è a 360 gradi. Il declino spirituale e religioso, lo svilimento dell’uomo, il crollo della verità, la perdita della propria identità, la decadenza morale e gli errori politici sono i temi ampiamente dipanati con sapienza e prudenza evangeliche. Il filo conduttore è quello di contrastare la negazione di Dio, che creando attorno un vuoto assoluto, ipoteca il futuro dell’umanità, mentre la mondanizzazione della Chiesa, spesso ridotta a una ong, perde il senso della sacralità e della trascendenza.

Robert Sarah ha deciso di «parlare apertamente», rivolgendosi ai «cattolici disorientati». Il suo è «il grido della mia anima! È un grido d’amore per Dio e per i miei fratelli», perché è solo una la verità che salva e ogni pastore sarebbe chiamato a proclamarla al suo gregge. Per Sarah «la crisi che il clero, la Chiesa e il mondo stanno attraversando è radicalmente una crisi spirituale, una crisi di fede». Il problema di fondo è infatti che «abbiamo abbandonato la preghiera», che «è il sangue che può irrigare il cuore della Chiesa», mentre, di contro, «il male dell’attivismo efficiente si è infiltrato ovunque». Ma, ammonisce, «colui che non prega ha già tradito. È già pronto per ogni compromesso con il mondo. Cammina sui gradini di Giuda». Oltre alla constatazione che molti ecclesiastici hanno «una vita interiore anemica», mentre molti sono i servi leali del Signore – la si ritrova nel fatto che è stata abbandonata la dottrina cattolica, il che ha causato una confusione tale che persino «le conferenze episcopali si contraddicono a vicenda». «La dottrina cattolica è sfidata», scrive il cardinale Robert Sarah, «e in nome di sedicenti posizioni intellettuali, i teologi si divertono a decostruire il dogma e a svuotare la morale del loro profondo significato. Il relativismo è la maschera di Giuda travestita da intellettuale». Ed è proprio qui che si insinuano le cadute di tanti consacrati, abbagliati da istanze rivoluzionarie e in rottura con il passato, portate avanti da falsi profeti. Eppure, «l’unità della fede suppone l’unità del magistero nello spazio e nel tempo», anche se essere fedeli alla Verità non è facile perché implica di «accettare la Croce».

Il cardinale Sarah pone quindi l’attenzione su un dubbio tentatore che può insinuarsi nelle anime dei fedeli: se è pur vero che il diavolo opera affinché la Chiesa venga vista come «una organizzazione umana in crisi», va ricordato che «la Chiesa non tradisce. La Chiesa, piena di peccatori, è in se stessa senza peccato. Ci sarà sempre abbastanza luce in lei per coloro che cercano Dio».

Sarah indica i punti saldi della Dottrina Cattolica e infonde coraggio ai credenti, confusi e smarriti di fronte alla crisi della fede nella Chiesa e a quella culturale e morale dell’Occidente europeo. Li esorta a non cedere al nemico di Dio che in questo momento cerca di farli dubitare della Chiesa per dividerli con spirito rancoroso e distruttivo. Se la fede si rafforza mettendo al centro della nostra vita l’unione con Dio e la preghiera incessante, la Chiesa si riforma cambiando noi stessi senza cedere alla tentazione di conformarci al mondo. L’invito finale, pertanto, è di guardare in avanti, rafforzando la fedeltà al Signore, alla tradizione della Chiesa e al Magistero pontificio.




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