La ricetta per ripartire

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GUARDANDOCI INTORNO VEDIAMO SOLO DISFACIMENTO ECONOMICO E SOCIALE! PRECIPITATI NELLA CRISI, SIAMO AL PUNTO DI NON RITORNO?
ECCO LA RICETTA PER RIPARTIRE!

Siamo un Paese tormentato dalla Crisi economica che da più di un lustro, quasi due, sta caratterizzando il cambiamento socio culturale di quella parte del Mondo che un tempo si diceva industrializzata.
Questo cambiamento indotto artificialmente ha di positivo l’innalzamento del tenore di vita di una buona parte d’umanità che si è evoluta dal “terzo mondo” ed adesso si sta godendo alta tecnologia ed inquinamento da industrializzazione accelerata, quasi quanto in Italia in particolare, stanno sparendo piccole e medie imprese del manifatturiero.
E già, pare che il terzo millennio si stia portando via le nostre cose più preziose e con ciò non intendo solo produzione ed occupazione ma anche valori e cultura quali ne incarnano la famiglia e gli usi e consuetudini dei diversi “popoli” che formano l’Italia.

La domanda che ci dobbiamo porre è: questo è un bene od un male?

A guardarci intorno non sembra proprio un bene che gli anziani siano abbandonati a loro stessi, magari costretti a rovistare negli scarti dei mercati coperti per fare la spesa o che i nostri figli decidano di emigrare per realizzarsi,

Una cosa è certa, indietro non si torna, le saracinesche chiuse nelle nostre città non riapriranno, ne i capannoni delle zone industriali torneranno ad ospitare produzioni d’eccellenza italiana nella misura di vent’anni fa.

Affermo questo non per disfattismo o amore della catastrofe ma perché ormai troppo è cambiato anche nella società e le condizioni della domanda non corrispondono più all’offerta del mercato come era nel 2000/2002.

Come ne usciamo? Allora come si può invertire questa situazione che ci prospetta un futuro da paese coloniale di due secoli fa?

Innanzi tutto cambiare chi ci ha governato fino ad adesso e poi puntare sulla nostra unica risorsa naturale ed inesauribile: LA BELLEZZA DELLA NOSTRA ITALIA!

Le Istituzioni, infatti, una volta liberate dagli attuali amministratori falliti, , dovranno avviare politiche aventi lo scopo di promuovere, in Italia ed all’estero, la diffusione della cultura del territorio nelle sue espressioni di identificazione, specificità ed unicità italiane che afferiscono all’enogastronomia, all’artigianato artistico e agroalimentare, alle tradizioni popolari, alla cultura e all’ambiente, nonché alla commercializzazione, tutela e salvaguardia delle produzioni tipiche locali e del turismo del territorio.
Sarà essenziale sensibilizzare la pubblica opinione, sollecitandone l’impegno culturale, formulando e promuovendo iniziative concrete di sviluppo della cultura del territorio che vertano sui temi dell’enogastronomia, dell’artigianato artistico e agroalimentare, delle tradizioni popolari, della cultura e dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare e valorizzare le produzioni italiane agroalimentari ed artigianali tipiche e tradizionali di qualità in tutte le loro accezioni di denominazione d’origine e attestazione di specificità, promuovere le produzioni, i mestieri e le tradizioni a rischio di estinzione, favorire l’educazione del gusto organolettico, divulgare il sapere artigiano, promuovere le identità culturali che trovano nell’universo festivo delle tradizioni popolari una loro importante manifestazione, favorire un turismo legato ai territori di origine delle produzioni, oltre che nella costituzione, gestione e promozione dei sistemi turistici locali.
Si dovranno promuovere i sapori dei prodotti tipici regionali in Italia e all’estero e creare un’offerta con precisi standard di qualità, che possa essere riconosciuta come tale dal mercato della domanda anche attraverso appositi strumenti promozionali capaci di valorizzare ed incrementare sia l’attrattiva dei territori regionali che la redditività delle imprese locali, costituendo allo stesso tempo un valido supporto di marketing per gli operatori che vogliono incrementare la diffusione dei prodotti tipici in Italia e all’estero.
Nondimeno si dovrà sviluppare la formazione di realtà imprenditoriali locali, curandone gli standard qualitativi nell’erogazione di servizi e di prodotti legati allo sviluppo della cultura del territorio e della gestione operativa dei sistemi turistici locali anche utilizzando il sistema delle reti d’impresa.

Le reti d’imprese così create e messe a sistema, potranno svolgere le seguenti attività strumentali, accessorie e connesse:

a) promuovere e svolgere, in Italia e all’estero anche indirettamente, attività ed iniziative promozionali, tecniche e culturali, sia progettuali che operative, come manifestazioni e fiere, eventi, incontri e quant’altro attinente alla diffusione della cultura italiana del territorio ;
b) stimolare la diffusione della cultura del territorio, in Italia e all’estero, anche attraverso l’istituzione di raccolte museografiche e mostre tematiche permanenti o itineranti;
c) promuovere e svolgere opportune campagne od opere di promozione culturale e turistica;
d) svolgere attività di commercializzazione, anche in riferimento al settore dell’editoria e degli audiovisivi in genere ed a quello degli articoli accessori di pubblicità (gadgets e simili);
e) promuovere e svolgere, anche indirettamente, azioni di formazione e ricerca, con o senza il concorso del finanziamento pubblico;
f) divulgare la propria attività mediante opportune iniziative editoriali ed ogni altro sussidio didattico atto alla conoscenza delle tematiche legate alla cultura italiana del territorio;
g) adoperarsi per creare le condizioni alla maggiore conoscenza e promozione commerciale delle produzioni nel settore dell’enogastronomia e dell’artigianato artistico/agroalimentare di qualità;
h) adoperarsi per creare le condizioni alla maggiore conoscenza e promozione anche commerciale della musica italiana, sia in generale che di quella popolare legata alle tradizioni, ai balli folcloristici ed alle culture dei territori;
i) collaborare con altre organizzazioni e istituzioni quale organo tecnico di informazioni e di consulenza progettuale allo scopo di meglio patrocinare e indirizzare le varie attività culturali, promozionali e tecniche;
j) promuovere e realizzare progetti per la valorizzazione e promozione della ristorazione regionale italiana e del territorio che impiega il prodotto tipico.

Al fine di un rapido risultato le reti d’impresa costituite sui territori dovranno essere concertate da una struttura che dovrà attuare la sua politica di sviluppo in tre linee di intervento che hanno la caratteristica di essere realizzabili sotto la forma di “progetti integrati” di marketing territoriale sulla base di accordi pubblico – privato, con il coinvolgimento delle associazioni di rappresentanza delle imprese, ministeri, enti pubblici, camere di commercio, regioni, provincie e comuni, per la realizzazione dei singoli segmenti di offerta territoriale, finalizzati allo sviluppo turistico delle aree italiane all’estero anche attraverso l’organizzazione / strutturazione del territorio in sinergie, nuovi segmenti di offerta turistica, costituzione dei centri di ospitalità locale e informatizzazione dei circuiti.
Il turismo enogastronomico presentato e organizzato come sistema integrato con il territorio e la sua cultura / tradizioni (Genius Loci) e le attività promozionali tecnologicamente avanzate per la promozione delle destinazioni turistiche, sono la qualificazione di appositi progetti studiati dal punto di vista dell’innovazione tecnologica che potranno vedere coinvolti nel progetto stesso la televisione e l’interattività digitale terrestre e la sua integrazione / correlazione alla rete web.
La seconda fase dell’operatività per il rilancio della nostra economia con il TURISMO dovrà prevedere lo sviluppo del Marketing all’estero attraverso la promozione di rigide ricette dei nostri piatti tipici nei maggiori ristoranti e nelle più rinomate catene (1° fase: la ribollita doc la si mangia a Firenze, 2° fase: la ribollita l doc la si mangia anche a Palermo, 3° fase: la ribollita doc la si mangia anche a New York).
Quindi una prima azione che si concretizza in marketing territoriale finalizzato alla “riorganizzazione delle risorse”, attraverso il quale effettuare una efficace promozione del made in Italy in Italia e all’estero e, successivamente, l’organizzazione dell’esportazione dell’Italia immateriale (valori, cultura), dei prodotti sia enogastronomici che di artigianato artistico attraverso la formula del franchising.

FONDAMENTALE RIORGANIZZARE IL SISTEMA CHE RUOTA INTORNO AL MERCATO DEL TURISMO CULTURALE

Il turismo culturale è ormai da considerarsi come un importante segmento di mercato, e di conseguenza di prodotto turistico, in crescita sia per il turismo nazionale che estero.
E’ ormai assodato che dietro la motivazione principale del viaggio, di qualunque genere possa essere, c’è sempre una ricerca della conoscenza della località “meta” sotto il profilo culturale.
Se questo vale per il turismo in uscita, questo è ancora più vero per il nostro turismo in entrata.
Il “prodotto turistico Italia” è principalmente da considerarsi come un prodotto di turismo culturale, grazie al fatto che, per la nostra storia millenaria di cultura, l’immagine che l’Italia ha all’estero è essenzialmente da legarsi all’arte, alla storia e alla cultura in genere.
Il mare, la montagna ed altri aspetti motivazionali dei nostri territori sono da considerarsi motivazioni secondarie per il turismo estero verso l’Italia.
Conseguentemente a ciò, il posizionamento sui mercati della nostra destinazione si sta consolidando sempre più con valenze di tipo culturale.
L’appeal rappresentato dall’Italia in questo segmento può contare, tra l’altro, di una non indifferente “rendita di posizione” basato sulla sua notorietà e posizione. A differenza degli altri segmenti di mercato turistico, quello culturale ha dei plus rappresentati dalla unicità del nostro patrimonio storico artistico, nostro vero punto di forza, che ci ha dato un dominio difficilmente scalzabile da altre destinazioni mondiali.
Il recente inserimento dei “servizi aggiuntivi” nei musei ha completato il rinnovamento dell’immagine della nostra cultura, un’immagine che si sta risorgendo dalla polvere.
Le forme di questo segmento di turismo sono molteplici, alcune più tradizionali altre più recenti, e su questo tema vorrei spendere alcune considerazioni.
Per turismo culturale si intende quello per cui nella “motivazione del viaggio” è predominante “l’allargamento della conoscenza umana”. E’ una forma di turismo in cui la forma “itinerante” è predominante, in cui nel corso di un unico viaggio si toccano più località. E’ necessario precisare che il termine “cultura” va inteso nel senso più classico dell’espressione, in sostanza come sintesi dei valori di una civiltà nella sua accezione più alta non limitandosi alle manifestazioni dell’arte intesa in senso puro (i monumenti, le opere d’arte) ma anche a quel complesso di altre manifestazioni che la civiltà di un popolo – rappresentate nei suoi “usi e costumi” – ne costituisce l’essenza. A questo punto bisogna includere tutte le manifestazioni della vita civile, che vanno dall’enogastronomia all’architettura moderna, agli stili di vita, all’artigianato, alle tradizioni.

IL MARKETING NEL TURISMO

L’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT) ha valutato che i movimenti turistici siano pari a circa l’80% della popolazione mondiale.
Questi valori fanno sì che il mercato del turismo sia il più grande nel mondo: non esiste altra merce che possa dar luogo ad un interscambio così colossale ed inoltre è in costante crescita pur avendo avuto momenti di stallo dovuti al pericolo terrorista.

Solo così si potrà rimettere in moto tutta l’economia Italiana, far tornare a circolare contante nelle tasche delle famiglie e rilanciare lo sviluppo di altri settori che comunque vedrebbero crescita già nel fornire l’indotto del Turismo.

Ma, essendo indispensabile che oltre a questa rivoluzione legislativa e d’impostazione politica verso un settore trascurato da chi ha governato finora, si affianchino vera Sicurezza e Legalità, appare ovvio che tutto questo sarà possibile solo se al Governo ci saranno soggetti liberi da condizionamenti esterni ed interni al Nostro Paese, motivati solo al rilancio dell’Italia fra i Paesi che trainano il Mondo

Dario Del Buono




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