Verona – Dopo la prima volta del Requiem mozartiano nell’anfiteatro, il 1 agosto gala straordinario con Netrebko, Eyvazov, Gubanova e Maestri Arena di Verona -una serata di grande successo.
Anna Netrebko e Yusif Eyvazov tornano a Verona dopo il trionfale debutto 2019: a loro si uniscono i fuoriclasse internazionali Gubanova e Maestri in un programma unico appositamente pensato per l’Arena. Sul podio sale il Maestro Marco Armiliato, dopo un Requiem mozartiano pressoché sold-out.
Il soprano russo e il tenore azero, acclamatissima coppia sulla scena e nella vita, mantengono la promessa: dopo aver conquistato l’Arena lo scorso anno con un successo storico ne Il Trovatore, tornano a Verona per incontrare il pubblico nel grande abbraccio dell’anfiteatro. Lo fanno nel cuore della loro prima tournée tutta italiana, poche selezionatissime date per ritornare alla grande musica dopo i tristi mesi di silenzio, con un programma di grandi cavalli di battaglia scelti appositamente per esaltare il loro indubbio talento drammatico e omaggiare i titoli operistici che hanno segnato la storia del Festival: pagine celebri di Cilea, Donizetti, Leoncavallo, Verdi e Giordano.
Anna Netrebko e Yusif Eyvazov mandano a Verona un vero messaggio d’amore: «una città e un palco che grazie al Trovatore nel 2019 ci sono entrati nel cuore». E il tenore in conferenza dichiara: «Io e Anna siamo davvero felici di tornare all’Arena di Verona, sia in scena l’anno prossimo, sia quest’anno per l’edizione straordinaria del Festival: è un segnale che tutti attendevamo, un simbolo di ripartenza forte per il mondo dell’Opera, anche per noi artisti, che abbiamo bisogno di fare musica dal vivo, di incontrare il pubblico e sentire il suo calore e la sua energia».
Il legame che le due stelle più amate dell’Opera ha voluto mantenere in occasione del Festival d’estate 2020 è anche un’anticipazione dell’attesa Turandot 2021, che sancirà la loro presenza in Arena per il terzo anno consecutivo, privilegio riservato solo ai teatri più prestigiosi del mondo. «L’affetto di questi grandi artisti è uno dei pilastri di speranza e ottimismo su cui poggia la nostra visione di un futuro migliore, di un ritorno alla normalità a cui tutti aspiriamo. Sono certa che Verona tutta vorrà abbracciare di cuore questa grande coppia d’arte e di vita che rappresenta oggi non solo un’assoluta eccellenza artistica ma anche un segnale di ripresa importante per qualsiasi territorio a vocazione di turismo d’arte e cultura», dichiara il Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia, che commenta la nuova forma degli spettacoli areniani dopo la serata inaugurale: «Desidero davvero ringraziare il personale di Fondazione Arena, l’Orchestra e il Coro ma anche tutto il personale tecnico e amministrativo, senza il quale non sarebbe stato possibile questo piccolo miracolo, un Festival in cui abbiamo dovuto ripensare l’Arena di Verona completamente da capo».
Sempre con lo sguardo rivolto allo spettacolo inaugurale del 98° Festival 2021, spetta ad Ambrogio Maestri aprire la serata con il Prologo di Pagliacci, capolavoro meta-teatrale di Leoncavallo. Il baritono pavese ha debuttato nell’anfiteatro veronese esattamente venti anni fa, prima di calcare le scene internazionali e comparire in pellicole cinematografiche. Il programma lo vede anche duettare come esilarante Dulcamara con Anna Netrebko nello spiritoso Elisir d’amore, repertorio ormai rarissimo per il grande soprano russo.
Proviene dalla Russia anche l’affascinante mezzosoprano Ekaterina Gubanova, apprezzatissimo in un repertorio sconfinato che va dal belcanto ai francesi, dal Lied a Wagner. Dopo essere stata applaudita in Arena come indimenticabile Amneris, ritorna all’insegna di Verdi nei panni di Azucena e della Principessa Eboli nella drammatica aria “O don fatale” da Don Carlo. Grazie anche alla grande aria di Elisabetta Tu che le vanità, recente debutto nel repertorio di Netrebko, il grand-opéra verdiano risuona in Arena dopo essere stato banco di prova per le voci più importanti del secolo, tra cui Caballé, Domingo, Cappuccilli, Millo, Bruson, Casolla, Giaiotti in edizioni memorabili per gli occhi e per le orecchie (’69 e ’92).
Il programma si conclude nel segno del Verismo e della grande opera italiana tra Ottocento e Novecento, repertorio a cui si stanno dedicando sempre più i protagonisti della serata: dopo l’intenso monologo di Adriana Lecouvreur, si ascolteranno le pagine più significative di Andrea Chénier, capolavoro di Umberto Giordano e titolo con cui la coppia Netrebko-Eyvazov ha inaugurato la stagione 2018 del Teatro alla Scala.
L’Orchestra dell’Arena di Verona torna letteralmente al centro, Nel cuore della musica nell’immenso palcoscenico creato per l’edizione straordinaria del Festival d’estate 2020. Alla guida della folta compagine è nuovamente Marco Armiliato, direttore italiano dalla carriera internazionale, tra le bacchette più richieste al mondo per il grande repertorio operistico.
Il Maestro Armiliato, già più volte applaudito in Arena, è anche il concertatore del Requiem venerdì 31 luglio: il concerto, realizzato in collaborazione con Confindustria Verona, è dedicato alle vittime della pandemia, di tutta Italia e della provincia di Verona in particolare, e rappresenta la prima esecuzione dell’estremo capolavoro di Mozart tra le pietre millenarie dell’anfiteatro, già vicino al tutto esaurito. Per l’occasione, all’Orchestra e al Coro diretto da Vito Lombardi, si unisce un quartetto vocale di eccezionale livello: il soprano Vittoria Yeo, il mezzosoprano Sonia Ganassi, il tenore Saimir Pirgu e il basso Alex Esposito.